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2005 Panastudio Production
Enzo Amazio
Free Ways


1. Iniziazione (Amazio) 6.58
2. Song for you (Amazio) 7.59
3. Song for Pat (Amazio) 5.12
4. A Carlo (Rizzo) 3.33
5. Blusette (La Pusata) 8.55
6. Free Ways (Amazio) 8.24
7. Ricordi (Amazio) 9.54
8. Quinta marcia (Amazio) 6.55

Enzo Amazio - chitarra elettrica, acustica, classica e chitarra synth
Lello Cannavale - piano
Giorgio Rizzo - tastiere
Emiliano De Luca - basso el.
Giuseppe La Pusata - batteria




"Free Ways", secondo lavoro del chitarrista napoletano Enzo Amazio, è il disco che ne dichiara il talento, l'abilità, ma soprattutto la propensione verso un gusto melodico nostrano, sia nel concepimento dei temi, che nel fraseggio solistico, rifuggendo da quel linguaggio bop che è stato trasformato dai più, in noiosa retorica.

L'organizzazione timbrica del quintetto, originale nell'impasto del piano con le tastiere, è funzionale all'espressione del leader, che viaggia con la sua voce al di sopra del tappeto steso dagli altri strumenti, guidando la musica su scenari ricchi di melodia, dove una certa elasticità ritmica e un‘ intrigante ambiguità armonica – dovuta dall'uso di accordi "aperti" – contribuiscono a delineare un quadro quantomai ricco di spunti ed influenze.

Se nella ricerca armonica e melodica, riemerge in alcuni momenti l'ombra di Pat Metheny con il suo GROUP - soprattutto in Song for Pat e Free Ways – l'immaginazione compositiva e solistica, fanno invece di Amazio un musicista originale e completo, che preferisce trasmettere emozioni, piuttosto che mostrare a tutti i costi le sue formidabili doti tecniche. L'organico quindi, in perfetta sintonia con il leader, è un elemento tutt'altro che marginale: le atmosfere suggerite in sottofondo dalla tastiera; la scansione minimale, ma funzionale ed efficace della batteria sui piatti; le linee trainanti del basso e l'accompagnamento intelligente del piano, sono parte di una musica suonata da una collettivo coeso, in cui ogni singolo elemento è tarato a perfezione insieme agli altri.

Rompe decisamente le atmosfere del disco, il quinto brano, Blusette, dove un duetto di basso e batteria, introduce un blues suonato dal chitarrista con grande libertà; in uno stile aggressivo, che dimostra l'assoluta poliedricità del suo stile.

Chiusa la parentesi di Blusette, la musica torna sui toni dei primi pezzi. L'ottima title track Free Ways; la dolce melodia di Ricordi e il tema forse più "jazz" del disco, Quinta marcia - in cui Amazio si concede, robusti fraseggi bop, stimolati da continui breaks di batteria – chiudono il sipario su un disco ben strutturato ma che soprattutto dimostra con chiarezza la direzione intrapresa dal chitarrista napoletano, il quale dimostra di privilegiare oltre l'aspetto compositivo, una sana commistione di generi, alla ricerca di un'alchimia che evidentemente farà nel tempo sempre più propria.

Un disco godibile, che scorre dentro le orecchie come un soffio di aria fresca, ancora forse alla ricerca di una vera e propria originalità.
Marco De Masi per Jazzitalia







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Data pubblicazione: 11/10/2005

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