Frank
Frank
1. Il tempo
2. Tra la testa e cuore
3. Un'altra possibilità
4. Non aspettare
5. Grazie a te
6. Niente da perdere
Musicisti:
Francesco "Frank" Lamesta
New Jazz Sound Duo
New Jazz Sound Duo
1. Georgia On My Mind
2. Baby Can I Hold You
3. Strange Fruit
Musicisti:
Annarita Romito - voce
Vincenzo Buono - chitarra
Gino Portoghese - tamburello sintetico sperimentale (3)
Perché parlare di questi dischi in coppia? Innanzitutto, perché Frank e Annarita
Romito condividono anche i propri sentimenti, visto che sono una collaudata coppia
nella vita corrente; in secondo luogo, perché sono accomunati dalla stessa etichetta,
promossa dall'associazione cultural DiversArte, istituzione presieduta dalla stessa
Romito, che si occupa di promuovere l'arte delle persone diversamente abili.
Frank è uno di quei cantautori che tengono a mente tanto le lezioni dei padri del
cantautorato italiano, quanto le musiche sintetizzate degli anni Ottanta. Pone l'accento
sui testi, tutti meritevoli di particolare attenzione, declamati da una voce limpida,
sicura e forte. Ma non trascura gli aspetti melodici e armonici, che sono sempre
vivaci, freschi con quel profumo d'antan che, purtroppo, si è smarrito per strada.
Frank tiene in mano le redini anche con la chitarra, che padroneggia con sicumera.
Il suo fraseggio è rock, ma venato di blues a ogni svolta d'angolo. Niente da
perdere è, invece, la summa di quanto di buono ascoltato e prodotto negli anni
che furono: frizzante e ballabile. Frank non perde mai di vista la sua rotta, sa
gestire il suono e sorprende per la sua genuinità e vena compositiva, sempre moderna.
Con Annarita Romito la scena si sposta verso il jazz più cameristico. E' affiancata
dalle sapienti corde di Vincenzo Buono, con il quale mette insieme tre brani dal
differente mood: Georgia On My Mind ci svela subito con quale piglio
la cantante pugliese affronta il brano, spolverandolo dalle venature soul per conferirgli
una robusta dose di lirismo, accentuata dalla sua voce pungente, ricca di abbellimenti,
strascinamenti. Ci regala una sua personale interpretazione di un classico, non
bolso, di Tracy Chapman, ebbro di pause, di silenzi eloquenti che lo rendono ancor
più caldo. Poi, abbandona le corde di Buono per cimentarsi in un assolo su Strange
Fruit, con le sue corde vocali che diventano molle sulle quali rimbalza la linea
melodica, prima di approdare – al termine dell'esecuzione – sui sussulti del tamburello
di Gino Portoghese, che aprono a un gradevolissimo melting pot mediterraneo.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 16/05/2020
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