Quattro chiacchiere con...Annarita Romito
agosto 2014
A cura di Alceste Ayroldi
Annarita Romito è una cantante, scrittrice e compositrice pugliese che ha
pubblicato un lavoro editoriale e musicale che mette in relazione Frida Khalo e
Tina Modotti ("Tina e Frida. Creación y vida", Fal Vision editore, collana Scrigno).
Qual è la liaison tra Annarita Romito, Frida Khalo e Tina Modotti?
Da parecchi anni studio queste due grandissime donne e artiste. Nel tempo, mi sono
appassionata sempre più a loro. Partii da Tina Modotti (per poter comporre il testo
di "Tina's mood", un brano medium latin del grande Felice Mezzina, mio
sassofonista). Da Tina a Frida, il passo è davvero breve. I loro percorsi di vita,
sono concatenati l'uno all'altro. In questo mio libro il legame tra le due protagoniste
viene raccontato. Due donne, una sola anima: l'Arte. Completamente affascinata da
Tina e Frida, sentì forte il desiderio di dar vita a un nuovo progetto musicale:
il cd allegato a questo mio primo saggio.
E tra Tina Modotti, Frida Khalo e il jazz?
Tina, eccelsa fotografa (grandiosa capostipite del reportage fotografico); Frida,
straordinaria pittrice (per gli intellettuali del tempo, icona del surrealismo);
il jazz, espressione musicale (tra le più alte). Dunque, denominatori comuni tra
Tina Modotti, Frida Kahlo e il jazz sono la Cultura, l'Arte, la Storia.
Parli anche dei sentimenti di entrambe e li accomuni: il viaggio, la passione
e il dolore. E per Annarita Romito cosa significano?
Per me, rappresentano la vita. La passione e il dolore (come per Tina e Frida),
aspetti intrinseci della mia esistenza. Il viaggio, è per me (come per Frida) sinonimo
di libertà...libertà, dalla mia impossibilità di movimento (da donna con diversabilità'
motoria).
A chi delle due ti senti più vicina e perché?
Adoro entrambe le artiste. Con entrambe, vi sono analogie: mio padre era un grandissimo
fotografo (anche, molto conosciuto). Ho vissuto la fotografia (come per Tina), sin
da piccola. La mia dolcezza e il mio farmi portavoce di chi voce non ha (attraverso
i miei impegni nel sociale: sono Presidente dell'associazione culturale DiversArte,
che si occupa di arte, culturale e diversabilità), mi accomuna, ulteriormente, alla
Modotti. Detto ciò, mi sento più vicina a Frida Kahlo. Mi rispecchio molto nelle
sue sofferenze fisiche, nel suo sperare di guarire dalla propria condizione fisica
ed esserne delusa nelle aspettative. Sono, come lei: combattiva e determinata, schietta.
Come lei, vivo d'amore e di passione che per me, sono due aspetti importanti dell'esistenza
umana. Anche, in tutto ciò che facciamo e siamo.
Se entrambe fossero cresciute e vissute oggi, secondo te sarebbero diventate
ciò che sono e ciò che rappresentano?
Forse sì, forse no. Tina Modotti e Frida Kahlo, hanno dato e lasciato una loro forte
impronta nell'ambito socio-storico-culturale di quel periodo. Sono appartenute a
quel tempo. Le Loro esistenze, hanno dato e avuto grande significato in relazione
al contesto del Messico degli anni Venti. Credo che, ogni artista, caratterizzi
il proprio tempo (e ne venga, da esso, caratterizzato/ta).
Io, spesso, mi domando: "nella società odierna, esiste una Modotti, una Kahlo?
E, se sì, quale tipologia di donna sarebbe meritevole di tal paragone?". Non so
rispondere.
Oggi, pensare come loro quanto sarebbe importante?
Editorialmente parlando, è stato ciò che mi ha fatto sentire l'esigenza di creare
un nuovo progetto discografico: parlare di entrambe a tante persone; di riportarle
in luce sia con le parole, che con la musica. Questo mio sogno si è avverato grazie
alla eccellente FaLvision Editore (la casa editrice che ha prodotto e sta promuovendo
il libro). Un grazie, di cuore (per aver creduto, fortemente, in questo mio progetto),
al mio eccezionale editore, Luciano Maria Pegorari.
Pensare come loro, oggi, non sarebbe semplicemente importante, ma fondamentale.
Tina e Frida, ci insegnano il senso di appartenenza alla società in cui si cresce
e si vive, mediante il proprio costante e concreto contributo che, Esse stesse,
ci hanno donato e ci hanno lasciato come patrimonio umano ed artistico.
Tu sei una scrittrice, compositrice e cantante. Hai mai pensato di dedicarti
anche alla pittura e alla fotografia?
Sono affascinata da tutte le forme d'arte. La fotografia ha fatto parte di me, attraverso
mio padre (che, non c'è più, da dieci anni): lui, era l'artista nel campo della
fotografia. La mia attitudine artistica (tra l'altro, la musica è la mia professione,
da anni), risiede nel campo musicale, della composizione e della scrittura. La pittura
mi piace, ma non la sento mia come espressione artistica.
Parliamo del cd allegato al tuo libro? Sono composizioni originali? Chi suona
con te?
Il cd, allegato al libro è di musica originale, d'autore intrisa di sonorità jazz.
In questo mio disco hanno lavorato dei grandissimi musicisti (dell'ambito jazzistico):
Vito Liturri (al piano); Felice Mezzina e Vincenzo Antonicelli
(ai sax);
Simona Armenise (alla chitarra classica ed elettrica); Giovanni Chiapparino (alle
percussioni). La sottoscritta: voce, nonché autrice dei testi e, in parte, compositrice
delle musiche. Ognuno di noi ha contribuito nella composizione delle musiche. È
stata una gran bella esperienza di cooperazione artistica e di condivisione. Li
ringrazio, tutti profondamente.
Annarita, a parte la musica di cos'altro ti occupi?
Come detto prima, sono (da più di qualche anno) impegnata nel sociale. Attualmente,
sono tornata pienamente a vivere la mia professione artistica (che ora è a questa
sognata svolta). Ora come ora, intendo dedicarmi completamente alla mia carriera.
Come sei approdata al jazz? Chi è stato il tuo mentore?
Non ero ancora maggiorenne quando ho cominciato i miei studi in canto jazz (presso
la rinomata scuola jazz barese "Il Pentagramma") con, dapprima, Mariella Carbonara
e poi con Paola Arnesano. Più di dodici anni di studi in canto jazz; tecnica
corale (con Paola Arnesano e
Gianna Montecalvo);
sempre con Paola Arnesano, tre anni consecutivi di improvvisazione jazz;
composizione, armonia ed arrangiamento con
Guido Di Leone;
musica di insieme e laboratorio orchestrale con Felice Mezzina (per tre anni
consecutivi). Di anno in anno, mi sono sempre più innamorata del jazz. Di pari passo
con la tecnica vocale, ho studiato storia del jazz.
E chi è il tuo punto di riferimento artistico?
Non ho un solo artista, come punto di riferimento. Attingo, stilisticamente, da
alcune grandissime vocalist: da Ella Fitzgerald a Billie Holiday,
da Sarah Vaughan a Dinah Washington, Diana Krall,
Cassandra
Wilson...Il mio repertorio, comprende anche il blues, la bossanova,
il gospel, lo spiritual (i cosiddetti "generi affini"). Adoro Dizzie Gillespie,
Duke Ellington,
Bill Evans,
e tanti altri giganti del jazz.
A quali altri progetti stai lavorando?
A breve comincerò a lavorare al prossimo libro con disco, che sarà strettamente
legato alla storia del jazz e riserverà delle magnifiche sorprese!
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Data pubblicazione: 31/08/2014
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