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Il disco
FAR OUT
nasce da un'idea di Antonio Faraò, virtuoso
del piano tra i più conosciuti sulla scena jazzistica internazionale.
Da ogni singola nota traspare il suo stile inconfondibile e
geniale. Per questo straordinario progetto si è avvalso della prestigiosa
collaborazione di Bob Berg
(sax), Martin Gjakonovski (basso) e
Dejan Terzic (batteria). Insieme, il
FAR OUT quartet raggiunge un'eccellente e brillante esecuzione dove eleganza e vitalità si
fondono in un crescendo di energia creativa.
Autore della musica e degli
arrangiamenti, Antonio Faraò conferma in questo album il suo spirito eclettico,
che spazia dal suo naturale talento come pianista alla sua abile capacità
compositiva.
Nel descrivere questo suo
ultimo disco Antonio Faraò ha detto:
"Rivivo
spesso il passato ricordando momenti della mia vita dai quali trovo grande
ispirazione per la musica che scrivo, non sempre infatti la nostra coscienza ci
permette di valorizzare quello che viviamo nel presente; il più delle volte
sono i ricordi a farci dare il giusto valore a quei momenti. Questo progetto
trovo sia il risultato di quello che il mio pensiero voleva tradurre in musica
in modo molto sincero e spontaneo, alternando stati d'animo di gioia a stati
malinconici, il tutto proiettato in modo naturale nelle diverse dinamiche dei
brani. Penso, concludendo, di aver trovato un team ideale per la realizzazione
di questo cd che ha permesso di esprimere al meglio la mia personalità e
sensibilità".
Suo "fan" d'eccezione Herbie Hancock: uno dei più grandi
jazzisti del mondo, che ha voluto regalargli una sua personalissima dedica:
"Non
mi capita spesso di essere sorpreso da registrazioni di musicisti, come lo sono
stato quando per la prima volta ascoltai uno degli ultimi CD di Antonio Faraò.
Ciò che mi ha colpito è stata la sensazione che ho sentito dentro di me. C'è talmente tanto calore, convinzione e
grinta nel suo modo di suonare. Mi ha
immediatamente attratto la sua concezione armonica, la gioia dei suoi ritmi e
il suo senso di swing, la grazia e il candore delle sue linee melodiche improvvisate. Antonio non è solo un ottimo pianista, è un
grande".
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The joyous occasion of this
new disc by Italian pianist Antonio Faraò is unfortunately overshadowed by
the tragic death late last year of saxophonist Bob Berg, his sideman for
this recording. Berg, whose horn accented the bands of Horace Silver, Cedar
Walton, and 1980s bands of Miles Davis, made his biggest splash with
jazz/rock guitarist Mike Stern. His final recording features some very
inspired playing. Farao, a child prodigy now a jazz sensation in Italy, has
slowly entered into the US radar. His Black Inside (Enja 1998) with Tain
Watts and Ira Coleman, while not given much notice, remains a solid trio
session. Last year’s Thorn boasted an all-star cast of Chris Potter, Jack
DeJohnette, and Drew Gress. This session finds him with a European trio plus
the American Berg. Faraò shares the spotlight equally with Berg, arranging
tunes to focus not only on his compositions (8 out of the 10 originals), but
also on Berg’s soloing. The saxophonist exhibits a Coltrane inspired and
very muscular sound on “Andalusia” and “Cat Steps.” Faraò seems satisfied
here to accompany. When he does take a solo, it is equal parts Bills Evans
and Horace Silver. His classical training affords him the structure, yet his
young age draws him into toward the music of Herbie Hancock. On the title
track and its accessible pop opening, Faraò favors a fusion light
introduction, only to segue into a hard bop workout. His bop-and-switch and
the light touch Berg ladles out on “Simple” disguise the intensity behind
this music. The highlight here is Faraò’s composition “Fields,” which he
plays both in quartet and solo. This beautiful track sounds as stark as Bobo
Stenson and as rhythmical as Bill Evans. The melancholic melody stays with
you long after the disc stops turning. |
Date |
02/11/2002 |
From |
JAZZIZ |
Title |
On Disc |
Author |
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Italian pianist Antonio
Faraò is the name that inspired the FAR OUT Quartet and its CD, Far Out (CAM
Jazz). But his name keeps company with heavy jazz hitters, such as John
Abercrombie, Billy Cobham, and Brandford Marsalis. Faraò's saxophonist, Bob
Berg, not only knows how to name-drop because of his collaborations with
Miles Davis, but he also played some pretty 'far out' material during the
late trumpeter's fusion excursions. Joined by the rhythm section of bassist
Martin Gjakonovski and drummer Dejan Terzic, the two soloists only
occasionally venture near the fusion of their past, opting rather for the
classic melody and harmony associated with traditional jazz. Perhaps this
makes Far Out a misnomer. But the disc's tranquil pieces, like Faraò's
solo-piano showcase 'Fileds' (featured), succeed by coming in through the
'out' door. (JAZZIZ ON DISC) |
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Data pubblicazione: 02/02/2003
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