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Enthropya
cover by Mbadda Rohana

Maria Laura Bigliazzi
Maryel Acoustic Band
Despierta Ya


1. Morning
2. Modinha

3. Despierta Ya

4. Flor de Liz
5. Una Flor e la Laguna
6. Pais Azul

7. Better Days Ahead
8. Ora
9. Sogno
10. All'improvviso
11. Pà La Vieja


..::Maryel Acoustic Band::..
Maria Laura Bigliazzi
voce
Valter Ferrero
chitarra

Milko Ambrogini
contrabbasso
Francesco Petreni
batteria

Special Guest
Stefano "Cocco" Cantini
sax
Luciano Biondini
fisarmonica
Josue Castillo
charango
Ares Tavolazzi
contrabbasso
Bruno Cesselli
pianoforte
Leopoldo Calabria
chitarra

Se si escludono alcune collaborazioni con il gruppo vocale Deem Quartet e con il Quartetto Acustico Latino, "Despierta Ya" rappresenta l'esordio discografico ufficiale di Maria Laura Bigliazzi e la sua Maryel Acoustic Band.

Tutto è partito da una ricerca che ho cominciato qualche anno fa sulla voce e le emozioni.

Q
uesto percorso, mi ha portato a lavorare in maniera molto profonda sulla storia della mia vita con Rosa Medina, una terapista Gestalt che usa la voce e il canto nelle sedute di terapia.

A
lcune melodie e alcuni testi sono stati creati durante questo percorso con lei e sono stati rielaborati e perfezionati trasformandoli in queste canzoni.

R ingrazio Rosa per avermi aiutato a sviluppare la mia creatività e per aver composto per me splendidi testi in spagnolo "Despierta yà", "Pais azul", "Pa' la vieja".

T
ra i brani del CD a cui sono più legata ci sono:

Modinha
è un brano strumentale di Pixinguinha sul quale ho adattato un testo dedicato a mia madre, al ricordo della sua voce rassicurante che mi cantava al buio quando avevo paura.
Despyerta yà è il brano che da il nome al CD apparentemente è una ninna nanna, ma in realtà come indica il titolo "svegliati ora" è dedicato al risveglio interiore, la crescita.
Pais Azul è la fotografia di un "paesaggio interiore" di emozioni confuse un momento mi cerco e..."non so cosa fare...sono a mille miglia da qui" ma ci sono anche attimi nei quali "un brivido mi percorre regalandomi spazi di sottile bellezza e chiarezza"...la splendida musica è del contrabbassista Franco Fabbrini.
Maria Laura Bigliazzi

La Bigliazzi, senese, è una vocalist innamorata da tempo delle sonorità latine, con una sensibilità artistica aperta a qualunque contaminazione possa definirsi etnica. E fin dalle primissime battute del brano d'apertura, (un'interpretazione di Morning di Fisher) appare evidente che saranno proprio i ritmi etnici a scandire prima, caratterizzare poi, e infine dominare l'intero album.

Infatti, pur concedendosi qualche lievissima divagazione stilistica qua e là, la Maryel Acoustic Band non si allontana mai troppo dal proprio sound, raffinato e dai forti sapori latini. Il rischio potrebbe essere quello di annoiare l'ascoltatore, ma se è vero che ciò viene sapientemente evitato ricorrendo agli impeccabili assoli di sax di Stefano "Cocco" Cantini (special guest in ben cinque brani) c'è da dire che la Bigliazzi e la sua band hanno saputo attingere in modo intelligente dal calderone musicale sudamericano, scegliendo dei brani interessanti e rileggendoli in chiave sufficientemente originale.

In Despierta Ya i brani originali sono cinque. Fra questi spicca la splendida title-track (per cui vanno fatti i complimenti alla Bigliazzi due volte, come autrice e come cantante), dove chitarra e charango (Josue Castillo) si intrecciano all'incedere ipnotico delle percussioni. Degna di nota, e ricca di ospiti, anche la composizione del batterista Petreni, Ora, un lamento accompagnato dal contrabbasso di Ares Tavolazzi, il piano di Bruno Cesselli, e il sax del solito Cantini.

E' strano notare come la Bigliazzi dia il meglio di sé quando canta in portoghese, o in spagnolo, mentre perde qualcosa quando canta in italiano, anche se il brano Sogno ricorda certa canzone italiana di qualità tipica degli anni '60.

Merito, quindi, a Maria Laura Bigliazzi e alla Maryel Acoustic Band, anche per aver recuperato frammenti di autori talvolta trascurati, come il pioniere Pixinguinha, o il maestro di chitarra di Paco De Lucia, il messicano Julio Cesar Oliva.
Francesco Ughi


"...un percorso che l'ha portata a mettere a fuoco l'essenza del canto: emozioni che si traducono in melodie pure e in musica senza l'aiuto di orpelli o virtuosismi superflui, senza maschere.Una voce vera, essenziale, a tratti commovente, forte e al tempo stesso fragile, arcana perché riesce ad infondere a questi brani una dimensione atemporale, sospesa al di fuori del tempo." - Paolino Dalla Porta






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Data pubblicazione: 26/12/2003

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