Splasc(h) Records, 2002 – CDH 742.2 |
Arundo Donax
Dancers in Love1.Dancers in Love (Duke Ellington) Arr. P. Tonolo
2.Meditation (Duke Ellington) Arr. M. Raja
3.The Mooche (Duke Ellington/Irving Mills) Arr. M. Raja
4.Ein Bokek (Rossano Emili)
5.UMMG Variations (Pietro Tonolo)
6.Wall Street Wail (Duke Ellington) Arr. M. Raja
7.Dido Four (Mario Raja)
8.Sonnet for Caesar (Duke Ellington/Billy Strayhorn)
9.After the Kiss (Pasquale Laino)
10. T.G.T.T. (Duke Ellington) Arr. Mario Raja
11. Your Brown Eyes are Blue (Marvi La Spina)
12.The Star Crossed Lovers (Duke Ellington/Billy Strayhorn)
Pasquale Laino
sax soprano
Pietro Tonolo
sax alto
Mario Raja
sax tenore
Rossano Emili
sax baritono
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Un lavoro che spicca nell'ambito dell'attuale panorama jazz per l'originalità dell'idea, lontano dagli ermetismi di certe orchestre pur eminenti ma di difficile fruibilità, innovativo ed allo stesso tempo ben piantato nella profonda conoscenza della tradizione. Proprio per questo, ancorché una recensione, si vuole in questa sede proporre un invito all'ascolto per questo cd.
Terza uscita per questo gruppo – il quale, attivo dal 1983, trae il proprio nome dalla denominazione scientifica della canna con cui sono fabbricate le ance dei sax, – questo Dancers in Love
possiede infatti tutti i requisiti per un piacevole ascolto: quattro jazzisti di ottima formazione, eccellente livello tecnico e navigata esperienza alle spalle, tutti anche compositori, i quali, avvalendosi di brani di propria fattura ovvero tratti dal repertorio jazz ellingtoniano, li interpretano adattandoli a quella che figura essere la particolarità della loro formazione. Tutti sono infatti sassofonisti,
Mario Raja al sax tenore, Pasquale Laino al sax soprano, Pietro Tonolo al sax alto e Rossano Emili
al sax baritono, ed in tal modo danno origine ad un universo parallelo dove il jazz si fonda con la qualità del concept e la pregevole esecuzione, per quello che potrebbe essere definito "jazz da camera".
Gli stessi componenti pongono l'accento più sul versante classico della loro musica, sorta di digressione rispetto a ciò di cui, normalmente, ciascuno di essi si occupa: Tonolo è tenorista di fama internazionale, spesso chiamato a latere di veterani quali Joe Chambers o, di recente, Miroslav Vitous,
Mario Raja, già membro dell'Orchestra RAI, oggi è autorevolmente alla testa di una propria band, la Big Bang e co-autore di vari progetti musicali,
Laino suona a fianco del cantautore Mango ed Emili presta la voce del proprio baritono a If Six Was Nine e ad altre band di rilievo.
Molto gustosi gli arrangiamenti di Raja e Tonolo, che con grande sensibilità e notevole visione armonica, riescono a rendere il carattere ora spiritoso e swingato
di Dancers in Love, condito da schiocco di dita, o il mood
romantico di Meditation, o l'impulso languido di
The Mooche
o ancora lo scanzonato stride anni '20 in
Wall Streeet Wail
con sopranino di Tonolo, per citare solo alcuni dei brani del Duca inseriti in sequenza. Ma anche nelle composizioni originali, per par conditio una per membro, il singolare e brillante quartetto suona bene le sue note, non lasciandosi andare ad avanguardistiche tentazioni free che la sua natura pure ammetterebbe, per restare invece in una calma atmosfera di accattivante e fresca cantabilità in
Dido Four, di Raja, rispettando l'ideale filo conduttore di tutto l'album anche nei brani con maggiore tensione emotiva come
Ein Bokek, di Emili, o nei pezzi con più spiccato approccio orchestrale come nelle preziose combinazioni timbrico-dinamiche di After the Kiss, di Laino, o nello stile squisitamente contrappuntistico che le quattro differenti voci riescono a creare in
UMMG Variations
di Tonolo. Lo stesso avviene per
Your Brown Eyes are Blue, brano della pianista Marvi La Spina, ballad perfettamente in sintonia con lo spirito del disco grazie tanto al tono intimo della prima parte, una sorta di first take, quanto alla rilettura swing più ritmica ed agile della seconda, prestandosi anch'esso ad arricchire la tavolozza d'espressioni cromatiche già presenti nel cd.
Un lavoro curato pure nel panning, il gioco stereofonico dell'assegnazione dei canali alle singole voci strumentali, in modo da poter seguire i disegni melodici di ciascuno, tanto nelle linee tematiche che nell'intreccio della loro struttura armonica.
Invito all'ascolto, allora, perché a qualcuno potrebbe sembrare un disco per addetti ai lavori, rischiando così di perdersi, invece, un interessante album, di buon gusto, che vale quel po' di attenzione in più che merita.
Antonio Terzo
Si segnalano i precedenti:
1996 Arundo Donax " C'era una volta" (Splasc(h) Records)
1998 Arundo Donax "Arundo Donax" (BMG Records)
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Data pubblicazione: 12/06/2003
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