Energia allo stato puro, musica in costante fermento e in continuo divenire,
variazioni imprevedibili……questi gli ingredienti di uno degli album più belli che
mi sia capitato di ascoltare negli ultimi tempi. Un jazz moderno libero da ogni
vincolo, jazz d'avanguardia che riprende la spontaneità e l'irriverenza del jazz
di altri tempi. E' nelle possibilità di questo magnifico quartetto ripreso dal vivo
in Portogallo a Cordoba, immortalato su questo prezioso cd edito dalla lungimirante
Cleen Feed Records, distribuito in Italia dalla Jtd.
4 Corners, ovvero quattro angoli, quattro
musicisti in continua e costante relazione, già i nomi, per chi ne conosce le gesta,
si annunciano propiziatori di buone vibrazioni: Ken Vandermak al clarinetto
e ai sax, Magnus Broo alla tromba, Adam Lane al contrabbasso e
Paal Nilssen-love alla batteria.
Poco più di settanta minuti tirati che inchiodano all'ascolto a partire
dalla prima traccia ispirata dal pittore argentino Georges Braque, il clima
è già infuocato, Vandermark e Broo non si risparmiano mentre al loro
fianco prende corpo una sezione ritmica che sembra presa in prestino da una band
di punk-rock. La seconda traccia ha un breve intro in cui i due fiati si propongono
con un ritmo funky, è solo un'illusione perché presto si torna ai fraseggi infuocati
di prima. Dialoghi fra tromba e batteria poi uno straordinario solo di clarinetto
di Vandermark…ma come si fa a descrivere tutto? Arriva
Lucia, brano n.4 della selezione, introdotto ancora
da un solo di clarinetto, ma quando entrano gli altri allora il brano delinea i
suoi contorni. E' una ballata dal ritmo sinuoso, l'intersecarsi dei due fiati è
splendido, si sovrappongono, poi si allontanano e la sezione ritmica abbandona i
suoi bollori ma il finale decisamente free ci riporta in ambito downtown in cui
ovviamente questa band colloca la sua arte musicale. Si ritorna subito con le tracce
seguenti ai suoni predominanti in tutta la produzione, arrivando anche a rivolgere
un pensiero al mai dimenticato Lester Bowie con
Tomorrow Now, introdotta dal solo di Adan Lane e poi sviluppata
attraverso coordinate che ricordano inevitabilmente i momenti più creativi dell'Art
Ensemble of Chicago.
L'ultima traccia chiude nel migliore dei modi l'album, quattordici minuti
ancora una volta tiratissimi che racchiudono però al loro interno una porzione tipicamente
blues, un magnifico solo di Paal Nilssen-Love e un finale tipicamente funky
prima del lungo applauso finale di un pubblico entusiasta per un'esibizione da brivido.
Sette brani per quattro autentici fuoriclasse che nel loro jazz condensano umori
variegati che sopravvivono meravigliosamente anche impressi in questo dischetto
argentato che ha il grande pregio di farci apprezzare ciò che il loro incontro ha
prodotto ma che non può di certo evitarci di nutrire un po' di invidia per chi quella
sera si trovava a Cordoba.
Giuseppe Mavilla per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 02/02/2008
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