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Il leggendario club fondato da Ronnie Scott compie 45 anni
di Alessandro Michelucci

Londra, Frith Street, quartiere di Soho: un'insegna verdazzurra che squarcia la notte, sovrastata da un sassofono dello stesso colore. Siamo davanti al Ronnie Scott's, uno dei jazz clubs più leggendari, che il 23 ottobre festeggerà 45 anni di attività.
 
Il club, fondato dal musicista omonimo insieme a Peter King, viene aperto il 30 ottobre 1959. La sede è in Gerrard Street, nel quartiere di Soho. In pochi anni il locale guadagna rilievo internazionale ospitando i nomi più prestigiosi del jazz americano: da Dexter Gordon (1962) a Roland Kirk (1963), da Stan Getz (1964) a Ornette Coleman (1966).

Intanto Scott, che è anche un sassofonista, porta avanti una carriera interessante. Insieme a Tubby Hayes fonda i Jazz Couriers (1957-1959), seguiti poi da numerose formazioni nei decenni successivi. Si esibisce più volte in Australia e negli Stati Uniti.
 
Nel 1965, approssimandosi la scadenza dell'affitto, il club è costretto a trasferirsi: la scelta cade sul numero 47 di Frith Street, non lontano dalla sede originaria. Il locale originario, comunque, rimane aperto fino al 1967 per consentire ai giovani musicisti britannici di suonare. Fra questi c'è anche Chris McGregor, un geniale pianista sudafricano di origine scozzese, che nel 1964 ha lasciato il paese per sfuggire all'apartheid.

Ormai noto come tempio del jazz, il locale ospita anche i musicisti rock più interessanti, da Jack Bruce a Eric Burdon.

Non può mancare Jimi Hendrix, che proprio al Ronnie Scott's tiene il suo ultimo concerto, suonando insieme a Eric Burdon e al suo gruppo War. E' la notte fra il 16 e il 17 settembre 1970. Il giorno dopo, il 18 settembre, un'ambulanza preleva dall'Hotel Samarkand di Londra il corpo ormai esanime del grande chitarrista americano.

Verso la fine degli anni Settanta il locale attraversa un momento particolarmente critico, forse il peggiore della sua storia. Fortunatamente molti amici accorrono in aiuto di King e Scott, scongiurando così la chiusura.
Uno dei più generosi è Chris Blackwell, titolare della Island, l'etichetta con la palma che ha lanciato i Traffic di Steve Winwood.

Negli anni Ottanta il club, mentre continua a ospitare gli artisti stranieri più prestigiosi, dà ampio spazio ai nuovi talenti britannici: Courtney Pine, Django Bates, Gerard Presencer. Nel frattempo continua a ospitare anche artisti non direttamente legati al jazz, come Mark Knopfler, Tom Waits e Sade.

Nel 1985, dopo un viaggio di Peter King a Cuba, il locale comincia a dar spazio ai musicisti provenienti dall'isola caraibica.

Purtroppo la gioia di Ronnie per il successo del locale viene offuscata dai gravi problemi di salute che il musicista deve fronteggiare negli anni successivi: fra il 1994 e il 1996 viene colpito da trombosi, oltre a subire varie operazioni ai denti e alle gambe. Costretto a smettere di suonare, Ronnie Scott muore a Londra il 23 dicembre 1996. Il fido Peter King continuerà a dirigere il locale da solo, che a 75 anni ha ancora l'entusiasmo di un trentenne.
 
In quasi mezzo secolo d'attività, il Ronnie Scott's non ha rappresentato soltanto uno spazio dove gli inglesi potevano ascoltare i più grandi esponenti del jazz internazionale, ma è stato una palestra preziosa per i giovani talenti britannici. Al tempo stesso, ha svolto una fondamentale attività di raccordo fra tutte quelle attività – etichette, giornali, case editrici, fotografi – che oggi costituiscono la meravigliosa galassia del jazz britannico. Basti pensare alla Northway, la casa editrice che ha appena pubblicato la nuova edizione di
Some of My Best Friends are Blues, l'autobiografia che Scott scrisse insieme a Mike Hennessey.

Suoni e parole per celebrare il club di Ronnie Scott
Il concerto che celebra i 45 anni del Ronnie Scott's si terrà alla Barbican Hall di Londra sabato 23 ottobre (inizio alle ore 19.30). Si esibiranno la Mingus Big Band, Ray Gelato, Liane Carroll e altri artisti: www.barbican.org.uk/eticketing/

Il doppio CD
Ronnie Scott's Forty Five può essere richiesto dal sito www.ijazz.org

Il libro
Ronnie Scott's Forty Five può essere richiesto dal sito www.ronniescottsfortyfive.com

Ronnie Scott's, the First 45 Years in Pictures è una mostra fotografica che si tiene alla Redferns Music Picture Gallery di Londra dal 25 ottobre al 27 novembre (lunedì-venerdì ore 10-18; sabato ore 12-17). Le foto esposte sono tutte in vendita. Redferns Music Picture Gallery, 3 Bramley Road, www.redferns.com

Bibliografia essenziale:
John Fordham, Jazz Man: The Amazing Story of Ronnie Scott and his Club, Kyle Cathie, London 1995.
Mike Hennessey - Ronnie Scott, Some of My Best are Blues, Northway, London 2004.
Rebecca Scott, A Fine Kind of Madness: Ronnie Scott Remembered, Headline, London 2000.

 






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Data pubblicazione: 09/10/2004

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