Quattro chiacchiere con...Joanna Miro &
Katarzyna Piecychna Odunuga
luglio 2016
di Alceste Ayroldi
Wino & Jazz è un progetto che unisce il jazz e il vino,
l'Italia e la Polonia. Ne parliamo con le promotrici e organizzatrici
Come è nata l'idea di questo progetto e, in particolare,
di unire il vino con il jazz?
J.M. Per così dire, è la versione polacca dei miei format italiani, quali
Castle's Jazz o FreeMusic&Wine. In Polonia non esisteva un simile festival e ci
ho messo un po' per convincere della bontà del progetto. D'accordo con una delle
principali colonne del jazz polacco, Leszek Kulakowski, cercavamo un partner
del settore vitivinicolo affidabile sul territorio e abbiamo impiegato diversi mesi.
A gennaio 2016 ho iniziato a parlarne con la presidente del Magazyn Wino, Katarzyna
Piecychna Odunuga, poi sono passati alcuni mesi e alla fine è nato il progetto
"Wino&Jazz".
K. P. Nell'ambito della mia esperienza professionale, da qualche tempo ero
alla ricerca di idee e opportunità per creare eventi che favorissero la cultura
del vino, che fossero collegati ad altre espressioni d'arte. Fare vino è un atto
di creazione artistica, così come fare musica. Molti dei professionisti e appassionati
di vino si sono rilevati dei fan del jazz e della musica classica. E' stata solo
una questione di tempo per dare alla luce un nuovo progetto che mette insieme tuo
considerevoli discipline artistiche, creando un valore aggiunto e un'esperienza
unica per creatori e consumatori. L'incontro con Joanna Miro di Free Music Wine,
che proviene dal mondo della musica, ha dato luce all'anello mancante nel puzzle
che avevo in mente.
Perché avete deciso di collegare l'Italia con la Polonia?
J.M. Da oltre un anno strizzavo l'occhio a quell'economia
in piena crescita qual è la Polonia. La vedevo come un territorio fertile dove portare
la cultura italiana intesa come territorio in tutte le sue sfaccettature e, ovviamente,
il mio jazz e le mie cantine. Da settembre ho iniziato a sviluppare, e portare a
compimento, diversi progetti di scambio o collaborazione culturale e commerciale
di promozione del territorio attraverso turismo ed enoturismo, con l'aiuto della
Camera del Turismo polacca e le fondazioni degli italiani in Polonia; con quest'ultimi
vorremmo aprire un corridoio per l'arte italiana collaborando con critici di vaglia
come Vittorio Sgarbi, ad esempio. Con Katarzyna del Magazyn Wino ci occupiamo di
introdurre e dare la giusta collocazione alle cantine di tutte le regioni italiane,
sposando l'iniziativa appunto col jazz, in quanto delle sostanze alcoliche in Polonia
non si può scrivere, né tanto meno pubblicizzarlo per le vigenti leggi proibizioniste.
In quest'ultimo caso è ben giustificata la reale e fortissima interdipendenza tra
entrambi. Di particolare rilievo anche gli altri progetti bilaterali, non più solo
sul territorio polacco, in ambito giornalistico (le testate nazionali), di alta
cucina (associazioni ed enti di settore) e ovviamente un ampliamento consistente
in campo dell'arte, con il jazz in primo piano.
K.P. I polacchi amano la cultura italiana in tutte le sue forme. A partire
dalla cucina, il vino, passando per la moda, il turismo, la musica e anche la lingua.
E' stata, quindi, una scelta naturale, in rapporto con il mercato e con i nostri
desideri.
Quali sono stati i vostri partner?
J.M. Ne ho accennato alcuni ma di sicuro tra i più brillanti sono proprio
Katarzyna e Magazyn Wino, le splendide cantine del mio portfolio e non ultimi i
professionisti italiani con cui collaboro da anni, come la top sommelier Elena Schipani.
Devo ringraziare enormemente pure tutta la rete di critici, sommelier e professionisti
più in ombra che mi sostengono con le selezioni migliori dal territorio italiano:
un enorme grazie di cuore.
K.P. I nostri partner polacchi sono i migliori ristoranti, chef, win-bar
e locali situati in Varsavia e altre importanti città della Polonia. Il loro insostituibile
supporto è stato il fattore determinante per il successo di questo progetto. A tal
proposito, vorrei ringraziare Boscaiola Bar DiVino (Varsavia), Albertina Restaurant
& Wine (Cracovia), Bar 13 (Cracovia), Spot (Poznan), Sheraton Sopot Vinoteque (Sopot)
e ultimo, ma non per importanza, Bialy Królik Restaurant at Quadrille Conference
& Spa (Gdynia) e congratularmi con il loro talentuoso chef Marcin Popielarz, che
ha preparato un menu indimenticabile. Devo anche ringraziare i media partner, senza
i quali l'evento non avrebbe avuto tanto risalto e devo spendere una parola in più
per i nostri media partner principale Magazyn Kuchnia (la più importante ricetta
di cucina in Polonia), Jazz Forum (la più influente rivista di settore), così come
tutti i bloggers e i portali che ci hanno sostenuto.
Come è andata la prima edizione? Come si è svolta?
J.M. Le prime edizioni sono, solitamente, un test pratico sul campo. Il format
è stato accolto con un gran entusiasmo.
K.P. La prima edizione è stata quella pilota ed è stato un interessante test
per verificare l'interesse del mercato e controllare idee e organizzazione. Sono
state incluse quattro città: Varsavia, Cracovia, Poznan, Gdansk. Ogni giorno ci
sono state due presentazioni: incontri B2B seguite da serate con la presentazione
di vini italiani in alcuni tra i migliori winebar delle città. L'ultimo giorno si
è tenuta la serata finale: un'elegante cena con la degustazione di un menu al quale
sono stati abbinati gli opportuni vini e un concerto jazz con due eccellenti musicisti
polacchi: Izabela Krasuka e Stanislaw Deja.
Oltre a scambi commerciali inerenti il vino, ci saranno
anche scambi in ambito musicale?
J.M. Li ho approntati diversi mesi fa con Leszek Kulakowski, Alessandro
Fedrigo e altre personalità di entrambe le nazioni. Sicuramente rinascerà Castle's
Jazz: molto probabilmente sia in Polonia che in Italia. Intanto il bellissimo Wino&Jazz
è già nato e va verso le edizioni autunnali.
K.P. Sì, senza dubbio. Nel mondo attuale dove tutto scorre così velocemente,
le aspettative dei nostri lettori sono nuove esperienze e nuove sensazioni. Dall'altra
parte, non ci sono così tante opportunità per incontri ristretti con musicisti di
grande qualità che si esibiscono per un numero ridotto di pubblico, particolarmente
attento e competente, di trascorrere una serata piacevole e avere la possibilità
di parlare e scambiarsi idee e riflessioni. La nostra idea è di far incontrare vari
gruppi di produttori di vino con musicisti in nuovi contesti in ogni edizione dell'evento.
Per scoprire nuovi vini e jazzisti emergenti, e far godere al pubblico di vini nobili
e di grandi nomi del jazz.
Quali sono state le maggiori difficoltà che avete trovato?
J.M. La differenza di mentalità senza ombra di dubbio. Essendo cresciuta
in Italia ho quella mentalità: pensiero molto elastico e la capacità di trovare
infinite soluzioni, sempre col sorriso sulle labbra. Polonia è una nazione nordica
cui è difficile chiedere alle persone di uscire dal pensiero schematico al quale
sono abituati. Da lì molteplici discussioni e tempi infiniti.
K.P. Credo che le fasi organizzative sono state le principali difficoltà,
in un certo senso; così come i quattro giorni di tour previsti dal progetto. Sono
state impegnate più di quindici persone nelle varie fasi. Ognuno ha la sua personale
visione e opinione sui propri campi di esperienza. Far vedere a tutti il progetto
con gli occhi dei suoi creatori, per me e Joanna è stato il compito più difficile.
E dal punto di vista artistico come avete proceduto?
J.M. Mi sono affidata al mio staff di sempre e a Leszek Kulakowski.
K.P. Abbiamo invitato alcuni musicisti jazz italiani e polacchi, opportunamente
selezionati, e verificato la loro disponibilità e interesse al nostro progetto.
Abbiamo ricevuto molti pareri favorevoli e la disponibilità a partecipare nelle
prossime edizioni di Wino & Jazz. Siamo molto felici di avere già una consistente
lista di nomi per le prossime edizioni. Abbiamo invitato anche alcuni critici musicali
di entrambi i paesi, come Stanislaw Danielevicz, e Leszek Kulakowski, pianista,
compositore, direttore artistico del Komeda Jazz Festival e direttore del dipartimento
jazz dell'Academy di Danzica.
E' la prima edizione. Potete fare un bilancio e analizzare
i punti di forza e i punti di debolezza?
J.M. In Polonia il vino ha bisogno di un "veicolo" quale è l'arte per poter
essere comunicato al grande pubblico e sono quasi inesistenti dei format simili.
Questo è un grande punto a favore del matrimonio tra vino e jazz. Invece, con riferimento
alle debolezze ho constatato che il filone della musica afroamericana o dell'arte
in genere, per far sì che gli scambi si moltiplichino, dovrebbe essere più autonomo,
oppure cercando altri abbinamenti: la cultura ha un giusto peso in questa nazione.
K.P. I punti di forza di questo progetto è la freschezza e la collaborazione
tra due universi artistici: musica e vino in un alcune prestigiose location. Mettere
insieme produttori di vino e musicisti per un solo appuntamento può risultare semplice,
ma in più giorni diventa una sfida. Soprattutto le insufficienti vie di comunicazione
(treni o aerei) tra le varie città coinvolte, sono state un ostacolo significativo;
così che nelle prossime edizioni pensiamo di ridurre da quattro a tre le città da
coinvolgere.
State già pensando a una nuova edizione?
J.M. Come già detto, abbiamo intenzione di creare un format con più appuntamenti.
K.P. Abbiamo già pianificato settembre e ottobre e stiamo lavorando per l'acquisizione
di partner. Abbiamo pianificato dalle quattro alle sei edizioni per ogni anno.
Chi volesse sapere qualcosa di più, come dovrebbe fare?
J.M. Dai social ai contatti privati presenti sui comunicati ed articoli.
Rispondo sempre ed immediatamente, sono italiana!
K.P. Wino & Jazz è presente sui principali social media e sui canali dei
nostri media partner, ma la fonte principale informativa è la rivista Magazyn Wino,
nonché il sito: www.magazynwino.pl
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Data pubblicazione: 19/08/2016
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