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Sergio Michelangelo Albonico – Stefano Milioni
Frank Zappa il Padrino del Rock
Gianmichele Taormina per Jazzitalia
Arcana, 2022
Parlare o scrivere di Frank Zappa fa sempre bene. Anche a distanza di
ventinove anni dalla sua tragica scomparsa, emergono periodicamente nuove storie,
aneddoti inediti, circostanze nascoste anche ai più attenti estimatori. Per non
parlare delle fotografie più svariate che riaffiorano di continuo dai forzieri dei
ricordi dei seguaci più accaniti o di quelli che, senza aspettarselo, si ritrovano
a stampare rullini dimenticati chissà dove. Nei social poi, questi eventi vengono
evidenziati e amplificati dall'amore per il personaggio e per lo splendido musicista
che Zappa è stato.
Ed è proprio di fotografia che si occupa Milo Albonico, nome di battesimo
Sergio Michelangelo, stimato internazionalmente per il suo estro poliedrico e per
i suoi servizi che spaziano in ogni genere di settore facendone un professionista
della fotografia assai intelligente e versatile.
Coadiuvato dal lavoro alacre del giornalista, Stefano Milioni (firma de Il
Manifesto, Rolling Sone, Frigidaire), Albonico racconta un frammento di vita zappiana
che va dall'ottobre 1987 al maggio del
1988.
Il fotografo venne ingaggiato direttamente da Zappa per un servizio fotografico
che testimoniasse le prove e il tour più bello, più impegnativo ma anche il più
controverso prodotto dal chitarrista di Baltimora ovvero "Broadway The Hard
Way".
Tra le pagine avvincenti di "Frank Zappa il Padrino del Rock" vengono così
snocciolati i vari momenti vissuti in diretta da Albonico: dal casuale incontro
con Zappa, ai molteplici risvolti professionali che da quell'incarico portarono
alla scelta di Zappa per la copertina di "Guitar".
Ma Albonico non si ferma a questo ultimo aspetto. Il fotografo racconta in maniera
coinvolgente uno spaccato sostanzialmente "diaristico" di quei mesi indimenticabili,
narrandone il vissuto personale oltre che quello riguardante Zappa nei dettagli.
Troveremo così la "scannerizzazione" dei personaggi che gravitarono attorno al complesso
mondo zappiano come ad esempio tutti i musicisti che Zappa coinvolse per quel tour:
Ike Willis, Scott Thunes, Chad Wackerman, Robert Martin, Ed Mann, Bob Rice mago
del Synclavier e poi la poderosa sezione fiati composta dai fratelli Bruce e Walt
Fowler, Kurt McGettrick, Albert Wing, Mike Keneally e Paul Carman.
Dento al libro ci imbatteremo inoltre con gli immancabili caffè e le onnipresenti
Winston di Frank, la chitarra che appartenne a Jimi Hendrix e la Ibanez che
Steve Vai prestò a Zappa prima che diventasse
lo storico modello JEM. Ci confronteremo infine con l'irruenza di Gail Zappa, leggeremo
cenni riguardo la casa discografica personale del chitarrista, la Barking Pumkin,
assaporeremo la gestazione di Joe's Garage, l'incontro con Sting e la partecipazione
di Zappa a Miami Vice.
Altra cosa non secondaria e assai interessante emerge invece dagli eventi italiani
vissuti dal protagonista della vicenda, dai suoi ricordi legati alla musica, alla
politica, ai vari tic del nostro Paese. Spuntano così micro citazioni che chiamano
in causa Pino Daniele, Francesco De Gregori, Guccini, l'Italia che tentava di risorgere
dagli anni di piombo e invece dall'altra parte dell'oceano, tutto ciò che in qualche
modo associano Abonico e Zappa in un "tour mentale" che evoca Miles Davis,
i locali di Los Angeles, i Devo e addirittura
Jaco Pastorius,
in queste pagine raccontato in un capitolo triste ma meraviglioso e decisamente
emozionante.
Ci fermiamo qui. Non leggerete altro riguardo il perché quel tour ebbe fine. Il
libro va scoperto e assaporato scorporando la materia zappiana diversamente inframmezzata
da certe variabili attinenti che Albonico e Milioni propongono.
"Broadway The Hard Way" vide la luce in formato LP nello stesso anno del
tour targato 1988 e, in una successiva versione
più ampia in cd, mentre il meglio delle circa trecento composizioni eseguite nel
tour da Zappa e dalla sua irraggiungibile band, confluirono in diverse e tutte magnifiche
pubblicazioni intitolate "You Can't Do That On Stage Anymore", "Shut Up 'N Play
Yer Guitar", "Make A Jazz Noise Here" e infine in "The Best Band You Never Heard
In Your Life".
Se desiderate immergervi dentro quel periodo irripetibile, attrezzatevi all'ascolto,
prima, dopo o durante la lettura. Statene certi, non vene pentirete!
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Data pubblicazione: 11/12/2022
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