CDpM Lion 140-2 |
Giorgio Azzolini Octet
A Walk Through My
Life
1) Mdina 7'21"
2) Blues for Ferdy 5'17"
3) Giorgia Mood 7'13"
4) Summit soul (J.L. Ponty) 5'03"
5) The Scicluna street 9'38"
6) Strolling (H. Silver) 4'13"
7) Sliema 5'29"
composizioni e arrangiamenti di Giorgio Azzolini
registrato a Bergamo nel maggio 2002
Giorgio Azzolini,
contrabbasso, arrangiamenti,
composizione
Claudio Angeleri,
pianoforte
Gabriele Comeglio, sax alto e baritono
Marco Gotti, sax tenore
Sergio Orlandi, tromba e flicorno
Mauro Parodi, trombone
Marco Ricci,
contrabbasso
Stefano Bagnoli,
batteria
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Contrabbassista storico del jazz italiano, Giorgio Azzolini non è soltanto un valoroso solista e accompagnatore, ma anche un sapiente arrangiatore e ha sempre avuto un debole per le grosse formazioni. L'idea di questo disco nasce proprio dal desiderio di scrivere, se non per una big band, almeno per un gruppo più ampio di quelli normalmente frequentati nella sua lunga carriera (trii, quartetti e quintetti). Azzolini ne parla un giorno con Claudio Angeleri, il quale approva entusiasticamente il progetto e mette in cantiere un CD che prevede la partecipazione di otto musicisti, anche se, in realtà quello che si ascolta è un settetto, perché i due contrabbassisti indicati in copertina (Azzolini
e Marco Ricci) si alternano nei sette brani.
Bastano i primi minuti di
Mdina
per rendersi conto che gli assieme dei fiati (Gabriele Comeglio sax alto e baritono,
Marco Gotti sax tenore, Sergio Orlandi tromba e flicorno, Mauro Parodi
trombone) hanno una tale pienezza da suggerire il sound di una vera big band, come osserva lo stesso Azzolini nella presentazione. "L'effetto big band" dura per tutto il disco ed è forse la maggiore attrattiva di questo lavoro: gli assoli sono numerosi, ma tutti incastonati in una solida ossatura collettiva della quale vengono per così dire a far parte, secondo le migliori regole del jazz orchestrale. Azzolini firma tutti gli arrangiamenti e cinque dei sette brani (gli altri due,
Summit Soul
e Strolling, sono rispettivamente di Jean Luc Ponty e di Horace Silver).
Oltre al già nominato Mdina, il leader ha estratto dal suo book
Blues For Ferdy,
Giorgia Mood
(dedicato alla figlia),
The Scicluna Street
e Sliema, offrendo una gamma sufficientemente variegata del suo estro compositivo applicato con pari efficacia alla ballad e al blues; negli arrangiamenti, curatissimi sul piano armonico, il contrabbassista conferma la sua predilezione per la scuola californiana e per l'hard bop classico legato a nomi come quelli di Art Blakey,
Horace Silver e Cannooball Adderley, riproducendo un percorso stilistico che fu proprio del quintetto
Basso-Valdambrini, nel quale a lungo militò.
Come solista si tiene piuttosto in disparte, limitandosi a una vibrante e intensa esposizione con l'arco all'inizio di
Blues For Ferdy, e cede il posto in ben quattro brani al giovane emergente Marco Ricci, operando una scelta che ha il sapore di un'investitura. Quanto agli altri, è bello vedere musicisti che hanno una statura da leader come
Angeleri e Comeglio
mettersi al servizio di un progetto del loro più anziano collega impegnandosi in assoli vivaci e ispirati (Comeglio, tra l'altro, usando il sax baritono in sezione, dà un contributo notevolissimo al sound orchestrale del complesso). Ma vanno sottolineate anche la finezza di
Orlandi, la sonora espressività di Parodi, la modernità di Gotti
e la ben nota perizia di Stefano Bagnoli, batterista tanto discreto quanto efficace e importante nel gioco d'assieme.
Antonio Berini - Ritmo maggio 2003
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Data pubblicazione: 12/07/2003
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