Musicisti:
Claudio Angeleri - piano
Gabriele Comeglio - alto sax
Marco Esposito - contrabbasso
Vittorio Marinoni - batteria
Giampiero Prina - batteria
Sergio Orlandi - tromba
Guido Bombardieri - clarinetto e clarinetto basso
Pierluigi Salvi - trombone
Giulio Visibelli - sax tenore e soprano, flauto
Brani:
Trane mambo (C. Angeleri) solista: Guido Bombardieri
Take the "A" Train
3224 (C. Angeleri) solista: Gabriele Comeglio
A tempo perso
Blue roads (C. Angeleri) solista: Claudio Angeleri
Tom's Tune
Tango
Over the Raimbow
Percorsi Paralleli
Three
Trane
I molteplici aspetti della personalità musicale di Angeleri emergono in maniera sapida ed esaltante in questo disco, innanzitutto grazie alla scelta di affiancare brani incisi con l’ottetto dell'Orchestra Tascabile
ad altri per pianoforte solo o, nel caso del rapsodico Percorsi Paralleli
in duo con Prina. Tale scelta mette in luce sia la buona pratica compositiva e la facilità di scrittura per medio organico, sia le qualità più squisitamente solistiche del pianista bergamasco, il quale si conferma un jazzista meritevole di grande attenzione in un panorama italiano che, con le dovute eccezioni, corre spesso il rischio di un’eccessiva regionalizzazione.
La scrittura per ottetto appare sempre efficace nei suoi impasti, che valorizzano al meglio le possibilità espressive dei fiati, e
nel'esaltazione di figure ritmiche che conferiscono alla musica un drive di tutto rispetto. Lo stesso impiego di trame modali evita sempre accuratamente le cadute nell’ovvio, spesso incombenti.
La padronanza della scrittura consente quindi ad Angeleri di esplorare con ottimi risultati il terreno delle contaminazioni latine (con brani quali
Trane Mambo,
Tom’s Tune e Tango), quello degli standard (con un lineare arrangiamento di
Over the Rainbow), il groove del jazz più canonico (con lo swingante 3224), il notturno medium tempo di
A tempo perso o il jazz waltz di Three Trane.
Sul versante pianistico, più che apprezzabile è la lettura intimista, quasi crepuscolare di
Take the A Trane, che, a suo modo, trova un seguito nel malinconico Blue
Roads. Notevole è in ogni caso il contributo fornito dai solisti, fra i quali, accanto agli
oramai noti e apprezzati Comeglio e Visibelli, si mettono in luce
Orlandi e Bombardieri.
Ugo Sbisà
- Musica Jazz –
Novembre 2000