A. Mulamasi
The African Mouth bow
Dan Moi Records, 2006
Curato dal musicista e compositore Maya A. Mulamasi, autore/esecutore delle tracce
11, 12 e 13, in poco più di un'ora il CD vuol essere un'introduzione agli archi
musicali che utilizzano come risuonatore la bocca. I ventiquattro esempi provengono
principalmente dal Malawi, uno stato dell'Africa sud orientale che si affaccia sull'Oceano
Indiano. Sono stati tutti registrati sul campo con lo scopo, afferma il curatore,
"di dare una visione della tipologia e delle tecniche per suonare differenti archi
a bocca". L'uso della bocca umana come cassa di risonanza variabile è infatti una
tecnica africana che risale a parecchie migliaia di anni addietro. Gli archi in
questione hanno tutti un doppio scopo, cacciare e suonare, forse per conciliare
il cacciatore con l'ambiente.
Oltre all'arco, nei brani troviamo una serie di strumenti
tipici come i sonagli e la Kora, oltre ad avvertire un uso particolare della voce.
Spesso si tratta di frammenti molto brevi, contraddistinti da una ripetitività ossessiva.
Altri ci conquistano per il ritmo in 6/8, adottato e sviluppato nel jazz come tempo
'afro'. E' interessante ed importante, inoltre, che tali documenti vengano registrati,
perché non utilizzano alcun tipo di notazione e la loro trasmissione, essendo basata
esclusivamente sulla memorizzazione, subisce ad ogni esecuzione delle modifiche
e degli sviluppi. E' un disco da ascoltare più volte, senza timore di lasciarsi
ipnotizzare, non ponendosi barriere all'ascolto, in maniera da poter apprezzare
le infinite sfumature. Ottima la qualità delle registrazioni, che ben evidenziano
come il concetto di suono in Africa sia molto diverso da quello diffuso in occidente,
preferendo che esso sia complesso e ricco di frizioni e risonanze, piuttosto che
privilegiarne la purezza o la semplicità.
Giovanni Greto per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 13/02/2012
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