Grover Washington JR.
Grover Live
In Akustik – Prodotto da G-Man Production 2010 Distribuito in Italia da EGEA
1. Winelight with intro
2. Take Five
3. Soulful Strut
4. Grover Talks
5. Mystical Force
6. Uptown
7. Sassy Stew
8. Grover Talks Again
9. Black Frost
10. Inner City Blues
11. Strawberry Moon
12. Inside Moves
13. Jamaica
14. East River Drive
15. Just The Two Of Us
16. Sausalito
17. Let It Flow
18. Mr. Magic
Grover Washington Jr. - sax tenore
Donald Robinson - tastiere e direzione
Adam Holzman - tastiere
Gerard Veasley - basso
Richard Lee Steacker - chitarre
Steven Wolf - batteria
Pablo Batista - congas
Il capostipite del smooth jazz, ma anche alfiere del funk-jazz, ritenuto – non a
torto – uno dei grandi sassofonisti della scena musicale internazionale degli anni
'70 e '80, ha lasciato prematuramente le umane spoglie nel 1999, ad appena 56 anni.
Tanti, forse troppi, sassofonisti hanno cercato di emulare le sue gesta, mai intaccandone,
però, l'alta figura ed importanza ricoperta dal completo sassofonista di Buffalo.
La sua verve, il suo suono potente ed intenso, il suo soffiare con ardita,
consapevole convinzione che gli permetteva di passare oltre ogni sclerotica classificazione
musicale.
Grover Live racconta, in poco meno di ottanta minuti, la sua storia musicale.
Lo fa anche attraverso due "Grover talks", un paio di minuti in cui il sassofonista
americano chiacchiera che è un piacere. Registrato in presa diretta durante il concerto
tenuto presso il Paramount Center for the Arts di Peekskill (N.Y.) il 7 giugno 1997,
prodotto da Jason Miles (producer anche di Sting, Luther Vandross e Miles Davis,
tra gli altri), racchiude dieci brani completi più un lungo medley che condensa,
in otto tracce, alcuni dei brani arrangiati da Washington J.r. e, grazie a lui,
consacrati al maggior successo. Da Inner City Blues di Marvin Gaye ai ritmi
esotici di Black Frost, a sua firma in compagnia di Bob James, passando per
la memorabile Just a two of us, siglata da Bill Withers.
Grover copre l'intera gamma di sassofoni (in verità, ma non in questo live set,
ha suonato anche clarinetto, pianoforte, tastiere e basso elettrico). La sua tavolozza
di timbri è così varia da poter accedere ad ogni stile; si ascoltano, a chiare lettere,
le influenze subite da Coleman Hawkins e
Sonny Rollins.
La sua padronanza armonica gli consente di dialogare anche con la ritmica, fiore
all'occhiello del sestetto che lo accompagna, che si identifica nell'ottimo percussionista
portoricano Pablo Batista e nel drive focoso di Steve Wolf. Tra i
brani suonati non poteva mancare Take Five (Take another five) di
Dave Brubeck,
suonata con passione e rispetto, e con un beat sostenuto.
Grover Washington Jr. è stato un solidissimo dispensatore di groove. E
questo live ben lo ricorda e celebra e, con difficoltà, si resta a ciglia asciutte.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 05/06/2010
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