Jazzitalia - Simphiwe Dana: On Bantu Biko Street
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Skip Records, 2006
Simphiwe Dana
The One Love Movement On Bantu Biko Street


1. Sizophum' Elokishini
2. Bantu Biko Street
3. Zundiqondisise
4. Lifestile Zegolide
5. Iliwa Lam
6. Injongo
7. Sebenzile
8. Uzobuya Nini
9. Ihilihili
10. Bantu Biko Street (orchestra & vocal)
11. The One Love Movement: Umthandazo Wase Afrika Part 1 - Sonini Nanini
12.The One Love Movement: Umthandazo Wase Afrika Part 2 - Naphakade

Simphiwe Dana - voice
Priscilla Moeketsi, Vusi Khobeni, Sizwe Magwaza - chorus
Tokoloho Moeketsi - guitar
Tshegofatso Didibeng - keyboards
Nathi Bongumusa Shongwe - keyboards & piano
Vuyo Shiburi - bass
Bafana Sukwene - drums
Ngari Ndong - percussions





S
e, come me, siete cresciuti ascoltando ed amando "The Miseducation of Lauryn Hill", e di conseguenza avete trovato conforto tra le note e le parole di Erykah Badu e Lauryn Hill, Simphiwe Dana potrebbe presto diventare la vostra nuova Musa. Riprendendo gli esperimenti a metà strada tra jazz, cultura africana e soul che hanno caratterizzato le dapprima citate, Miss Dana si proietta tra gli astri nascenti della musica di matrice africana, una musica che parla all'universo intero e che sembra proprio distillata dalla storia del misterioso quanto affascinante continente.

La cantante utilizza i suoi canti in lingua xhosa per uno dei più nobili scopi al quale una vocalist può perseguire: dare un messaggio. Non è passato poi molto tempo da quando lavorava ancora nel suo villaggio in quel del Sud Africa, e i ricordi sono ancora nitidi nella mente e nella voce dell'affascinante Miss Dana. Lo stesso titolo dell'album, "The One Love Movement on Bantu Biko Street", si rifà ad un simbolo della cultura nera, utilizzato tanto da Marvin Gaye quanto da Nas. Il "one love", per l'appunto. Un amore. Pace. Come quella che risiede nell'ugola di Miss Dana, che all'aggressività preferisce note prolungate ed un tono dolce, rassicurante, direi "esotico".

Simphiwe giostra inoltre su tappeti sonori altrettanto suggestivi, mai troppo distanti l'uno dall'altro per sonorità, ma mai ripetitivi. Merito anche del riuscito connubio tra jazz e gospel, tra assoli (spettacolare il pianoforte di "Zundiqondisise") e cori d'accompagnamento. Ed è proprio nei cori che è possibile sentire la storia di un popolo, la sua sofferenza, le sue date da ricordare.

E' una specie di magia, quella che pervade questo album. Sono atmosfere che fanno pensare alle sere d'estate, periodo nel quale mi riprometto di ascoltare a tutto volume "The One Love Movement". Non è semplice jazz, non è SOLO jazz. Quello di Simphiwe Dana è un disco di ottima world music, comprensibile, curato, raffinato ma ascoltabilissimo. Ce ne fossero tanti di movimenti come questo...one love a voi, amici lettori.
Giuseppe Andrea Liberti per JazzItalia







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Data pubblicazione: 20/03/2008

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