Rassegna "La Donna è Musica, il Teatro è Donna" Spettacolo musico teatrale "Dal Caffé Concerto al Musical, Satie, Weill, Gershwin" Voce alle Donne 24/04/2025 Bussero (MI)
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SPETTACOLO "Dal Caffé Concerto al Musical, SAtie, Weill, Gershwin" La voce delle Donne di Sabrina Sparti, Soprano e Giuseppe Azzarelli, Pianista
Questo concerto-spettacolo, attraverso musica, gestualità e parole, richiama mondi legati alla cultura popolare: il Café Chantant parigino di fino Ottocento, con le sue dive amate da Satie, il Cabaret Tedesco degli anni Trenta con la satira di Brecht/Weill e il Musical di Gershwin a Broadway. Musica e canzone guidano un racconto multiplo e parallelo che, con essenzialità e coinvolgimento, evoca sia momenti di vita di questi autori che delle figure femminili legate alle loro opere. Si viene a creare una storia dentro la storia, in una, si racconta un'epoca e momenti di vita dei compositori, nell'altra si dà spazio alla voce delle figure femminili che furono le loro muse o ai personaggi raccontati nei loro brani. Gli uomini scrivono spesso, nelle loro canzoni, di donne. In questi brani le donne vengono dipinte come belle, immacolate, illuse, etere, sognanti, innamorate. Le donne sanno che nella realtà le cose sono ben diverse perché hanno vite difficili, devono essere pragmatiche, concrete, impegnate, disilluse. Spesso la loro vita è lontanissima da quella descritta dalle canzoni. In molti casi, nella realtà di tutti i giorni, non vengono adorate, amate, sognate, agognate, desiderate, protette, come avviene nelle canzoni. Anzi, spesso, vengono, maltrattate, derise, umiliate, picchiate, denigrare, offese, usate, sfruttate, calpestate, ignorate, sacrificate. Questo spettacolo era nato come tributo musicale a dei grandi autori del '900, ma oggi, gli artisti Sabrina Sparti e Giuseppe Azzarelli, vogliono dar spazio alle voci rubate, alle voci imprigionate, alle voci soffocate, alle voci che non si possono zittire di otto donne che racconteranno la loro storia nella storia. Paulette Darty, una famosa cantante dell'inizio del secolo scorso, adorata da Erik Satie. La diva de l'Empire, una giovanissima soubrette che si esibiva nei caffè parigini. Una giovane donna sulle rive della Senna di “Complainte e la Seine” La donna che aspetta un battello di ricchezze e d'amore di “My ship” e quella che parla piano al suo innamorato di “Speak low” di Weill La fata che abita il paese immaginario “Youkali” di Kurt Weill. Ethel Merman, indimenticabile interprete di uno dei brani più suonati di George Gershwin, “I got rhythm” dal musical Girl Crazy. La donna in attesa del suo principe azzurro di “The man I love” di Gershwin La donna che canta una delle ninne nanne più famose di tutti in tempi, “Summertime” dal musical Porgy and Bess.
Alcune note sui compositori Eric Satie, Kurt Weill, George Gershwin Chi si avvicinava all'entrata de “Le Chat Noir” poteva decifrare, su un cartello dipinto a mano, una scritta che recitava più o meno così: “Passante, fermati! Questo luogo, per volontà del destino, fu consacrato alle Muse e alla gioia, sotto gli auspici del gatto nero. Passante, sii moderno!”. Siamo nel 1881 e Rodolphe Salis, fondatore de “Le Chat Noir”, il Cabaret più noto di Parigi, non immaginava che in poco tempo la sua mescita di vino sarebbe diventata un ritrovo alla moda per scrittori, poeti, musicisti, chansonniers, pittori e varia umanità, a cominciare dal circolo degli Hydropathes, i cui letterati non potevano bere acqua senza il rischio di ammalarsi seriamente.... In questo e in altri locali di Montmartre, Erik Satie si esibì come “strimpellatore a pagamento” al seguito di Vincent Hyspa, umorista e poeta. Sulle sue parole comporrà diverse canzoni. In queste musiche Satie si conforma ad uno stile ben collaudato, tra satira, canzone sentimentale e musica popolare, rendendolo più personale e raffinato in brani come Je te veux e La diva de l'Empire, destinate al repertorio della nota cantante Paulette Darty. Se da un lato la personalità di Satie ben si colloca in un ambiente così “modernista” e variegato in cui musica, poesia e pittura s'incontrano senza diffidenze, è pur vero che il suo spirito è sollecitato da altre aspirazioni che lo porteranno, quarantenne, a riprendere gli studi musicali e a indirizzarsi a un mondo culturale più vasto, fino ad essere riconosciuto come una delle figure più incisive e innovative del suo tempo. Basti ricordare come nel '900 “...John Cage vede in Satie il primo compositore che, negli ultimi due secoli, abbia saputo indicare una strada diversa accostando forme discontinue” [Ornella Volta in Erik Satie, Quaderni di un mammifero, Adelphi, Milano 1994]. Insofferente al clima conservatore della Hochschule für Musik, almeno quanto Satie lo era alle regole accademiche del conservatorio parigino, Kurt Weill si allontanò dall'istituzione berlinese per lavorare presso diversi teatri, confrontandosi anche con l'opera popolare e l'operetta. Nel 1921 ritornerà ad approfondire lo studio della composizione con Ferruccio Busoni, presso la Akademie der künste di Berlino. In quegli anni per mantenersi dava lezioni private, collaborava come critico per la radio tedesca e suonava il piano in una birreria. Ormai abbastanza noto come compositore, iniziò a sperimentare l'idea di utilizzare nelle sue opere idiomi propri alla musica popolare americana e nel 1927 l'incontro con Bertolt Brecht gli permise di dar vita ad una scrittura che riuniva gli stili e le tecniche più lontane, pur mantenendo un'assoluta coerenza. I natali ebraici costrinsero il musicista a fuggire nella capitale francese, dove, tra il 1933 e il 1935, in un terribile clima di disfacimento, scrisse alcune delle sue canzoni più celebri come Complainte de la Seine e Youkali, più volte eseguite nei Cabaret parigini dalla celebre cantante Lis Gauty. Youkali è un inno alla triste speranza di raggiungere “L'isola dei nostri desideri” il porto della salvezza, gli Stati Uniti..... In questa nuova patria il compositore tedesco intuisce di poter realizzare la sua personale idea di teatro musicale. Sbarcato a New York nel settembre del 1935, il mese successivo assiste alle prove di Porgy and Bess, di George e Ira Gershwin, e proprio dalla collaborazione con Ira nascerà, cinque anni dopo, Lady in the dark, il musical da cui è tratta la splendida My Ship. Con l'Opera Porgy and Bess, l'amatissimo Gershwin regalò al suo pubblico un lavoro che non fosse totalmente asservito alle regole del mercato, pur mantenendo una forte radice popolare. Ma negli “States” il Musical è lo spettacolo teatrale più seguito dell'epoca, che nelle migliori occasioni cristallizza ed elabora drammaturgicamente ciò che nel café-chantant europeo di fine secolo risultava essere poco più che una strana accozzaglia di elementi: musica, canto, danza, belle donne, uscite comiche, circo, ombre cinesi, racconti surreali e sfarzo scenografico. La città moderna diventerà il collante di tutti questi elementi che, nel rutilante muovere di persone, macchine e cantieri, può macinare tutto, restituendo magicamente memorabili canzoni come I got rhythm. George a quindici anni non poteva certo immaginare che iniziando come “strimpellatore di canzoni” presso un editore di New York, avrebbe scalato il successo sino a diventare l'autore di An American in Paris. Quelle musiche, strana coincidenza, accompagnarono l'omonimo film i cui protagonisti - un pittore, un pianista e un cantante che si esibiscono in un caffè parigino - rievocano esoticamente e, Hollywoodianamente, la Montmartre di fine ottocento (G.A)
PROGRAMMA DEI BRANI MUSICALI
"Gymnopedie n. 1" (E. Satie) "Je te veux" (E. Satie) "La diva de l'Empire" (E. Satie) "Gymnopedie n. 2" (E. Satie) "Complainte de la Seine" (K. Weill) "My Ship" (K. Weill) "Speak low" (K. Weill) "Gymnopedie n. 3" (K. Weill) "I got Rhythm" (G. Gershwin) "The Man I love" (G. Gershwin) "Summertime" (G. Gershwin)
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costo del biglietto: E. 18, ridotto E. 15
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