4 settembre 2013 - ORE 10.00 - Piazza dell'Eccidio - BUGGERRU
"SILENZIO" di Mario Fragiacomo alla tromba e flicorno nel contesto della commemorazione dell'Eccidio di Buggerru (CI). Agli inizi del 900 Buggerru veniva chiamato «petite Paris» ovvero "piccola Parigi" in quanto i dirigenti minerari che si erano trasferiti nel borgo minerario con le rispettive famiglie avevano ricreato un certo ambiente culturale. Fra questi Achille Georgiades, un greco di Costantinopoli arrivato in Sardegna nel 1903 per dirigere le miniere della Societé des mines de Malfidano di Parigi, la cui Sede operativa in Sardegna era Buggerru. C'era anche il francese Georges Perrier che gestiva un cinema; inoltre in paese vi erano anche un teatro ed un circolo riservato alla ristretta élite dei dirigenti della società francese. Dall'altra parte c'erano i minatori che lavoravano in condizioni disumane, sottopagati e costretti a turni di lavoro massacranti, spesso vittime di incidenti mortali sul lavoro; questi erano organizzati nella Lega di resistenza di Buggerru che contava 4.000 iscritti. Nel 1903 la Lega di Buggerru aveva partecipato con i suoi delegati al secondo congresso nazionale della Federazione dei minatori. I dirigenti della Lega erano due militanti socialisti, Giuseppe Cavallera e Alcibiade Battelli. Per cercare una risposta alle loro rivendicazioni, riguardanti l'incremento dei salari ed il miglioramento delle loro condizioni di vita e di lavoro, fu attuata un'ondata di scioperi che cominciò dai primi mesi del 1904. Il 7 maggio si verificò l'ennesimo incidente sul lavoro, che costò la vita a quattro minatori. La protesta si intensificò nel mese di settembre, a seguito della circolare diramata il giorno 2 dall'ingegner Georgiades, dove si comunicava che, a partire dal giorno successivo, la pausa tra i due turni di lavoro, quello mattutino e quello pomeridiano, era ridotta di un'ora. La reazione fu immediata e cominciò lo sciopero dei minatori, che presentarono le loro istanze alla società francese. La domenica del 4 settembre 1904, mentre la delegazione sindacale era in trattative, gli operai si erano riuniti, di fronte alla sede della direzione generale della miniera, in sostegno della delegazione sindacale. Nel frattempo i titolari della ditta chiamarono l'esercito, che fece fuoco sugli operai uccidendone tre e ferendone molti altri. Quella domenica sarà ricordata come l'eccidio di Buggerru. La risposta del movimento operaio a livello nazionale non si fece attendere ed il 16 settembre si svolse il primo sciopero generale nazionale, al quale aderirono i lavoratori italiani di tutte le categorie.
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