Tuck & Patti:
What a wonderful world!
Pulsano Jazz - 13
luglio 2003
di Marco Losavio
Pulsano è un comune
della provincia di Taranto dove per il secondo anno consecutivo si organizza un
festival jazz ricco di nomi di rilievo grazie all'impegno di alcune persone
coordinate dal direttore artistico Antonello Parisi. Nella piccola piazza
Castello, che fa un po' fatica a contenere il bel palco, l'apertura
dell'edizione 2003 è stata affidata a due icone della musica, coloro che hanno
dimostrato come è possibile cambiare il mondo musicale impregnandolo di
originalità attraverso il solo utilizzo di una voce ed una chitarra. Stiamo
parlando di William Charles Andress e Patricia Cathcart, meglio
noti come Tuck & Patti.
Giunti sul luogo nel tardo pomeriggio, i due musicisti sono subito
protagonisti partecipando attivamente al sound check per circa un'ora
raggiungendo un risultato acustico eccellente grazie anche alla collaborazione
del service, sicuramente adeguato.
Alle 22:20, ben
5.000 persone attendono carichi di energia i due beniamini. Il concerto ha
inizio e diciamo subito che è stato un evento eccezionale di livello molto alto.
Proviamo a ripercorrerlo.
Il brano di apertura, uno dei loro cavalli di battaglia, è
I've got just about everything,
uno swing che mette subito in risalto il poderoso walkin' di Tuck e il
gran senso ritmico di Patti, nonchè il loro straordinario affiatamento. Subito
dopo è la volta del dolcissimo
Love flows like a river,
tratto dall'ultimo album Chocolate Moment. Sempre dallo stesso album è
tratto il 3/4 One for
all:
esecuzione
impeccabile, la voce di Patti arriva nel cuore di tutti grazie anche al modo
mimico con cui interpreta il testo. Ancora da Chocolate Moment, è tratto
Comfort me,
uno dei brani più intensi di tutto l'album. Scritto col pensiero alla tragedia
immane dell'11 settembre, interpretato ottimamente, ha commosso una platea ormai
interamente catturata dalla magia della musica di Tuck & Patti. Sul finale la
voce di Patti emula una chitarra con wha-wha in un riff ripetuto ad
libitum fino ad approdare direttamente ad un altro classico del duo:
Everything is gonna be
all right. Ed è
emblematico come si sia legata la disperazione di Comfort me con la
positività di Everything is gonna be all right, segno di quell'ottimismo
ottenuto attraverso un profondo senso della spiritualità che li
contraddistingue.
Un omaggio alle donne:
Wildflower.
Con poesia e grinta, il brano descrive come le donne sappiano sempre riemergere,
rinascere, proprio come un fiore selvatico, sfidando ogni avversità.
Dopo una pausa brasiliana con
Early Morning Music Box,
si passa ad un altro momento intriso di poesia. Un inizio di chitarra in cui è
accennato Stella by Starlight serve per introdurre la splendida
My Romance
interpretata da Patti con
una bellissima voce vellutata. Il pubblico ascolta in silenzio e l'onnipotente
Tuck sfodera un'improvvisazione con armonici ottenuti in ogni punto del manico.
Un grande applauso rompe quel silenzio per rendere omaggio a questa ennesima
emozionante performance.
Patti si allontana e lascia Tuck solitario il quale,
con la sua splendida Gibson L5 natural,
regala due suoi arrangiamenti per sola chitarra ormai celebri: si tratta di
I wish
ed
Europa.
Senza parole!!! Al termine di queste esecuzioni a dir poco allucinanti,
il pubblico gli riserva un lunghissimo e meritato applauso.
Un vero e proprio boato accoglie con entusiasmo
Time after time.
Tutti cantano e sul finale Patti si produce in un rap in cui invita ad "aprire
i propri cuori e cantare" per far sì che chiunque nel mondo possa ricevere un
po' dell'energia positiva sviluppata da tutti noi.
Dall'Australia al Sud
America, dall'Europa all'Asia: "open your hearts and sing". Ed è così che
organizza un coro di voci composto da tre sezioni del pubblico il quale si
ritrova a cantare Time after time perfettamente armonizzato.
All'improvviso Tuck & Patti smettono di suonare e l'ultimo time after time
è lasciato al solo pubblico, protagonista inconsapevole, il quale non
dimenticherà questa intensissima fantastica esperienza.
Il concerto prosegue e Patti inizia uno scat di percussioni che
richiamano tutta l'Africa che c'è in lei e il ritmo si diffonde rapidamente. E'
così la volta di
Rejoice sempre
tratto dall'ultimo album. Sul finale una lunga e coinvolgente improvvisazione
ritmica di Patti prima sincronizzata con Tuck e poi solitaria.
E' finita e il
pubblico, oramai tutto a ridosso del palco, richiede subito il bis non dando
loro la possibilità di allontanarsi. Senza pausa quindi riprendono a
suonare
e intonano Glory
Glory con Patti che mostra la sua
anima gospel trasmettendo tanta passione: balla, canta, gesticola mimando
ogni parola, invita il pubblico a cantare con lei Glory Glory Alleluja.
Una richiesta del pubblico prontamente accettata da Tuck & Patti che
vogliono così omaggiare tanto affetto con una splendida
Takes my breath away.
Assolutamente impeccabile, eseguito con una delicatezza ed una classe che solo i
grandi artisti possiedono. Salutano, ringraziano,
vorrebbero abbracciarci tutti
e il pubblico vorrebbe abbracciare loro. La gente è ovunque, da ogni lato del
palco completamente circondato e la piazza gremita è un vero e proprio tripudio.
What a wonderful world! E' proprio un mondo meraviglioso quello a cui
appartiene e sempre apparterrà la musica di questi due grandiosi artisti. Amore,
passione, tecnica, ritmo, tradizione, innovazione, genialità questo e molto di più sono
Tuck & Patti due personaggi che hanno inebriato il pubblico di Pulsano
attraverso un'esibizione di altissimo livello artistico. Grazie per questa fantastica serata e grazie all'organizzazione per
aver fatto sì che una tale meteora fosse presente in questo piccolo, grazioso,
angolo d'Italia.
Tuck,
Antonello Parisi, Stefania, Patti
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COMMENTI | Inserito il 20/7/2003 alle 12.45.20 da "fncgnc" Commento: Approfitto della recensione di Marco Losavio, come sempre appassionata e tecnicamente articolata e ben documentata , per esprimere anch'io un ideale ringraziamento a Tuck & Patti per aver regalato ai 5000 del pubblico, - ero anch'io presente, seduto sotto il palco- un momento musicale di classe eccelsa , eleganza, semplicità di modi e stile , calore umano, virtuosismo e bravura coerentemente legati all'arte. Il duo americano - sodalizio del genere forse unico al mondo da qualche tempo, ha saputo trasformare il microcosmo del duo chitarra-voce , grazie allo sfruttamento simultaneo e più ampio possibile delle rispettive sonorità , in un set polifonico di respiro orchestrale e del tutto autosufficiente. La "delicata forza" con cui Tuck gestiva in totale autonomia ritmo e armonia (walking-bass su triadi stoppate in levare o ancora bassi toccati all'unisono su accordi cristallini e perfetti,e con calibrate appoggiature melodiche, il tutto sapientemente condito dal mirabile e discreto uso della pedaliera che vedete nelle belle foto) si incastrava a meraviglia con gli interventi vocali venati di jazz-soul-blues di Patti. La cantante, addirittura, in un crescendo del concerto, è riuscita a generare un "climax" improvvisativo di pura sensualità musicale, con un geniale e prolungato mix di scat , vocalese e percussione della mano sul petto , amplificato dall'eco del microfono ; il tutto su di una straordinaria base di chitarra , a tratti stoppata e percossa a 5 dita ,saltando sui pick-up da manico a ponte (quintessenza di armonici sulla montgomeryana chitarra ). Insomma godimento ed emozione allo stato puro. NON SI POTEVA NON ESSERCI!! Francesco Genco. | |
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Data pubblicazione: 19/07/2003
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