Accademia VIVALDI di Bollate, Milano
di Nadia Pazzaglia
Altro che GRANDE METROPOLI….. devo constatare con amarezza che Milano è diventata davvero un paesino di provincia in fatto di ospitalità di grandi del Jazz (il Blue Note lo ha relegato in una nicchia per un pubblico chiassoso, distratto e benestante) se la grandissima vocalist Jay Clayton, pioniera della sperimentazione e protagonista di storici VOCAL SUMMIT, ha potuto essere ospitata con i suoi stages solo nelle Scuole di Mucica di BOLLATE e di BUSSERO – scuole peraltro prestigiose – grazie all'intervento delle relative insegnanti di canto, Eva Simontacchi e Eleonora D'Ettole (e nessun concerto a Milano).
Ho avuto la fortuna di frequentare nei primi anni '90 gli Stages di Jay Clayton a Padova (due giorni interi) e a Milano al TANGRAM, mitico locale mai dimenticato dagli appassionati, dove JAY ha tenuto negli stessi giorni straordinari concerti.
2004. Partecipo allo Stage Organizzato dall'Accademia Vivaldi di Bollate. Purtroppo è solo lo spazio di un pomeriggio. Ritrovo la consueta disponibilità e generosità di JAY che, anche in queste poche ore, riesce a fornirci materiale inesauribile per poi continuare a lavorare nel nostro privato di aspiranti vocalist.
Cominciamo con i suoi vocalizzi per scaldare la voce (nel '92 c'erano solo le cassette che JAY forniva, ora si può reperire il CD insieme al suo libro e ad altri 3 CD di studio).
Poi affronta il giro di BLUES, facendo improvvisare tutti, accompagnati al pianoforte dall'ottimo
Francesco Sbano. Ci mostra l'elenco di una decina di standard famosi, da Charlie Parker a Thelonious Monk, che si possono eseguire su questo giro armonico. Poi invita quattro persone che conoscano quattro diversi brani tra questi elencati e li fa eseguire contemporaneamente.
Quindi APPROCCIO ALL'IMPROVVISAZIONE. Si analizzano i differenti modi di eseguire lo
SCAT: Spazio - Ripetizione Dell'Idea - Note Lunghe – Melodico – Ritmico - Scala discendente, e molti altri modi.
Per ognuno dei quali ha preparato un cartello e con la sua voce ci mostra l'esempio di ogni "modo", mostrando il cartello relativo e variando di volta in volta il suo scat.
Dice: "Quando si improvvisa, per non annoiarsi e non annoiare, dobbiamo tenere conto di tutte queste variazioni e ogni SCAT deve essere un discorso comunicativo più che virtuosismo tecnico, con una sua propria logica e dinamica."
Ho visto cimentarsi nello SCAT, buttandosi con coraggio, anche allievi che non hanno mai affrontato il linguaggio Jazz e Blues che se la sono cavata benissimo…una bella sorpresa!
JAY invita alcuni di noi ad eseguire uno STANDARD e dopo ogni esibizione commenta o interviene, facendo ripetere e suggerendo intenzioni ritmiche o strutturali che possano migliorare l'esecuzione stessa.
Ci parla anche di argomenti che riguardano la vita, la sensibilità, l'umanità di chi fa il mestiere di VOCALIST, suggerendoci di creare situazioni anche private per cantare, organizzando serate in casa di amici anche per poche decine di persone.
………… E IL TEMPO E' GIA' FINITO!
La invitiamo a chiudere questo magnifico pomeriggio eseguendo un brano per noi, e ascoltiamo un "Beautiful Love" di grande classe e intensità.
Se avessimo potuto disporre di maggior tempo, so che JAY avrebbe avuto materiale infinito per farci accedere a conoscenze musicali e creative. Ricordo una stupenda versione a 4 voci di "Conference Of The Birds" di Dave Holland o invenzioni vocali su "Meet You There" di sua composizione e tanti altri esperimenti vocali fatti di regole e libertà espressiva.
Ciao JAY…. Grazie…. Ti aspettiamo nel 2005, ma ti vogliamo almeno per due interi giorni!!!