Lo Swing moderno di Gerardo Di Lella
Ispani (SA), agosto 2007
di Olga Chieffi
Bilancio positivo per la V edizione di Ispani Jazz, assurta tra gli undici eventi
immagine della Provincia di Salerno. Tra gli ospiti Gennaro Mucciolo, vicepresidente
della regione Campania
Gran finale, della positiva V edizione di Ispani Jazz con il concerto
della Gerardo
Di Lella Big Band, a chiusura delle performances di Stefano
Sabatini, della Basin Street Saxophone band, Claudia Marrss,
Joy Garrison, Giovanni Amato,
Roberto
Gatto e
Mario Rosini, che hanno attirato nel golfo di Policastro migliaia
di jazzofili. Parterre de roy, nell'incantevole cornice di Villa Olga con schierati
in prima fila il vicepresidente della regione Campania Gennaro Mucciolo,
la neo-direttrice dell'Azienda di Soggiorno paestana Marisa Prearo, ospiti
illustri del Sindaco Marilinda Martino, del suo Assessore Michele Morabito
e dell'organizzatore dell'evento Francesco Sampogna della Pubbli point
group.
"Ispani Jazz fa parte degli undici eventi più importanti della provincia di
Salerno – ha affermato Gennaro Mucciolo – e il jazz è divenuto un
catalizzatore turistico che la regione intende sostenere per diversificare l'offerta
del territorio".
La
parola è poi passata alla musica della Big band di
Gerardo Di
Lella, direttore artistico della manifestazione, il quale dai fasti
di Taormina ove ha proposto un "Tribute to Duke e Count Basie", ha preparato
per Ispani jazz un programma "leggero", in cui l'orchestra ha "accompagnato"
le voci di
Antonella Vitale e Alessandro Contini. La big band di
Di Lella
è una formazione di impostazione classica che guarda al futuro, tutta raccolta tra
le dita del suo direttore, dall'originale gestualità, avvalentesi di arrangiamenti
firmati da Lino Quagliero e adattati dal band leader, per i diversi organici.
Il concerto è stato illuminato dalla vocalist
Antonella
Vitale, la quale ha sfoderato un bel timing naturale che, accoppiandosi
ad una interessante voce fatta di miele e di fumo, le ha permesso di avventurarsi
lungo rapide progressioni armoniche, creando luminose e giocose improvvisazioni
in scat, con digressioni a sorpresa e di confrontarsi con ogni genere di song, conservando,
pur nel suo fine perlage, l'aplomb e il dinamismo del suo fraseggio, la nitida e
aggraziata fluidità della sua enunciazione. La
Vitale
in coppia con Alessandro Contini, non ha proposto nulla di nuovo: non appare
fragile o vulnerabile, sorretta, com'è, dal piacere incrollabile e contagioso del
fare musica, né rivela ansie, contrasti, conflitti interiori, passioni brucianti
o crudi sarcasmi, non lascia spazio al silenzio, al dubbio, all'incoerenza, all'incertezza
semantica, così come il suo mobile e risonante strumento vocale non è marcato da
quelle impurità, da quelle lacerazioni o crudezze talvolta necessarie per descrivere
le sfumature di un'emozione, ma ha comunque stregato il pubblico di Ispani Jazz,
spaziando da Speak Love ad
After you gone, passando per
Blue skies e It had to
be you, sino ad una debole esecuzione di "Vorrei
che fosse amore…" un cavallo di battaglia di Mina, in cui non
abbiamo potuto fare a meno di far paragoni con la voce della grande interprete.
Una cavalcata attraverso i successi di
Frank Sinatra,
sulle tracce di Bublè, iniziata proprio con il singolo del crooner canadese,
Moon Dance, è toccata, invece, ad Alessandro
Contini, che non ha disdegnato di duettare con la
Vitale.
Applausi per la Big band che ci ha salutato sulle note di un'interpretazione
fiume di Caravan, concedendo quale bis
Sway.
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Data pubblicazione: 18/11/2007
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