Evviva l'Italia terra dagli incontri facili. E sì, perché proprio di questo ci parla il concerto al Teatro Verdi di Salerno, di un incontro pieno di musica e cultura.
Horacio "El Negro" Hernandez (batteria), Ivan Bridon (piano), Amik Guerra
(tromba) e Daniel Martinez (basso) hanno presentato il loro CD in anteprima nazionale al Teatro Verdi di Salerno dove la terza edizione della rassegna "Over Jazz e Contaminazioni" continua. La rassegna è stata promossa dall'Associazione itinerari (A. Mogavero) sotto la direzione artistica di Carlo Pecoraro (sostenuta da comune, provincia, cedec e camera del Commercio) e sono proprio loro, gli
ITALUBA, a chiuderne la parte accolta dal teatro dell'Opera salernitano.
Gli
ITALUBA si sono incontrati a Torino qualche anno fa. Sono stati accolti dall'amore tutto nostrano per il
"melange" delle diverse culture musicali.
….El Negro ci tiene a ringraziarci…si ferma e ci racconta la loro storia in quel suo italo-spagnolo pieno di esotismo. Si incontrano a Torino, si uniscono e creano un jazz Latino nel senso più ampio del termine. Così dalle parole di nuovo alla musica e ITALUBA ci offre un nuovo brano dal ritmo frenetico e bossanovano. Ci riscopriamo a ballare seduti nel balconcino di second'ordine che sta stretto alle percussioni cubane che incalzano con continuità il ritmo. A questo punto
Mr Hernandez ci mostra come si può dialogare prima con la tromba, poi con il piano e poi con il basso senza mai abbandonare il ritmo della rumba.
E di nuovo le parole...ci spiega...loro a Cuba vivono a 90 miglia dalla terra di Miles (che pure miglia vuol significare) e nonostante la distanza loro lo amano il mito ed è per questo che gli scrivono e dedicano "
"...e loro incredibilmente ci riescono con poche frasi discrete a rendere veramente omaggio alla musica del grande maestro!!!
A questo punto tra jazz sperimentale d'apertura (bravo Amik, la sua tromba riesce a seguire la melodia del piano pur restando nelle nei semitoni dissonanti) quello cubano di cornice ai racconti di Horacio, la dedica a Miles e la Bossanova pensavamo di aver ascoltato il meglio…ma El Negro riesce dall'alto della sua esperienza di nuovo a sorprenderci.
Si mette sorprendentemente nell'angolo di chi scandisce solo il ritmo e lascia spazio alle melodie dei suoi amici
Ivan Bridon al piano e Daniel Martinez al basso.
Si sono incontrati a Torino e allora per ricordare il celeberrimo "Night in Tunisia" ecco che si propongono con un "
", dal titolo che suona immediatamente meno esotico del primo per noi a nord del Magreb!…..e ci dobbiamo ricredere subito….il cuore a questo punto potrebbe scoppiare!
Martinez al basso è veramente bravo! Il basso vibra sotto le sue mani con un ritmo sempre più frenetico riuscendo a suonare tutte le note del piano con il piano. Sembrano due tastiere…o forse due bassi…chi lo sa, troppo simili i suoni per poterli distinguere. Incredibile, alle nostre orecchie arriva un tutt'uno, basso e piano non esistono più…è la melodia a quattro mani che vince e nella sua più splendida pienezza orchestrale!
L'atmosfera austera del teatro dell'opera salernitano si scioglie finalmente e il concerto continua con gli splendidi brani del cd dai sapori italo-cubani.
E chi l'aveva mai sentita una versione jazz di guantanamera con Hernandez alla batteria? E per non finire di sorprenderci ce la canta anche!!!
Sulla strada del rientro c'è qualcuno che canticchia entusiasta "guantanaaameraaa…..guantaaaaanameeeeraaaaaa"...e segue il ritmo con i passi.
Non ci sono parole per descrivere il concerto di ieri sera….per fortuna noi c'eravamo!