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Jazz afro-cubano all'opera di Salerno
Mercoledì 17 Marzo al Teatro Verdi di Salerno
di Silvana Mercone
foto di Francesco Truono


Ivan Bridon, Amik Guerra, Daniel Martinez, Horacio "El Negro" Hernandez

Evviva l'Italia terra dagli incontri facili. E sì, perché proprio di questo ci parla il concerto al Teatro Verdi di Salerno, di un incontro pieno di musica e cultura. Horacio "El Negro" Hernandez (batteria), Ivan Bridon (piano), Amik Guerra (tromba) e Daniel Martinez (basso) hanno presentato il loro CD in anteprima nazionale al Teatro Verdi di Salerno dove la terza edizione della rassegna "Over Jazz e Contaminazioni" continua. La rassegna è stata promossa dall'Associazione itinerari (A. Mogavero) sotto la direzione artistica di Carlo Pecoraro (sostenuta da comune, provincia, cedec e camera del Commercio) e sono proprio loro, gli ITALUBA, a chiuderne la parte accolta dal teatro dell'Opera salernitano.

Gli ITALUBA si sono incontrati a Torino qualche anno fa. Sono stati accolti dall'amore tutto nostrano per il "melange" delle diverse culture musicali.

.El Negro ci tiene a ringraziarci…si ferma e ci racconta la loro storia in quel suo italo-spagnolo pieno di esotismo. Si incontrano a Torino, si uniscono e creano un jazz Latino nel senso più ampio del termine. Così dalle parole di nuovo alla musica e ITALUBA ci offre un nuovo brano dal ritmo frenetico e bossanovano. Ci riscopriamo a ballare seduti nel balconcino di second'ordine che sta stretto alle percussioni cubane che incalzano con continuità il ritmo. A questo punto Mr Hernandez ci mostra come si può dialogare prima con la tromba, poi con il piano e poi con il basso senza mai abbandonare il ritmo della rumba.

E di nuovo le parole...ci spiega...loro a Cuba vivono a 90 miglia dalla terra di Miles (che pure miglia vuol significare) e nonostante la distanza loro lo amano il mito ed è per questo che gli scrivono e dedicano "90 Miles to Miles"...e loro incredibilmente ci riescono con poche frasi discrete a rendere veramente omaggio alla musica del grande maestro!!!

A questo punto tra jazz sperimentale d'apertura (bravo Amik, la sua tromba riesce a seguire la melodia del piano pur restando nelle nei semitoni dissonanti) quello cubano di cornice ai racconti di Horacio, la dedica a Miles e la Bossanova pensavamo di aver ascoltato il meglio…ma El Negro riesce dall'alto della sua esperienza di nuovo a sorprenderci. Si mette sorprendentemente nell'angolo di chi scandisce solo il ritmo e lascia spazio alle melodie dei suoi amici Ivan Bridon al piano e Daniel Martinez al basso.

Si sono incontrati a Torino e allora per ricordare il celeberrimo "Night in Tunisia" ecco che si propongono con un "Night in Torino", dal titolo che suona immediatamente meno esotico del primo per noi a nord del Magreb!…..e ci dobbiamo ricredere subito….il cuore a questo punto potrebbe scoppiare! Martinez al basso è veramente bravo! Il basso vibra sotto le sue mani con un ritmo sempre più frenetico riuscendo a suonare tutte le note del piano con il piano. Sembrano due tastiere…o forse due bassi…chi lo sa, troppo simili i suoni per poterli distinguere. Incredibile, alle nostre orecchie arriva un tutt'uno, basso e piano non esistono più…è la melodia a quattro mani che vince e nella sua più splendida pienezza orchestrale!

L'atmosfera austera del teatro dell'opera salernitano si scioglie finalmente e il concerto continua con gli splendidi brani del cd dai sapori italo-cubani.

E chi l'aveva mai sentita una versione jazz di guantanamera con Hernandez alla batteria? E per non finire di sorprenderci ce la canta anche!!!

Sulla strada del rientro c'è qualcuno che canticchia entusiasta "guantanaaameraaa…..guantaaaaanameeeeraaaaaa"...e segue il ritmo con i passi.

Non ci sono parole per descrivere il concerto di ieri sera….per fortuna noi c'eravamo!






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Data pubblicazione: 21/04/2004

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