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Allevilive Tour 2008
Giovanni Allevi in concerto a Modica per la stagione invernale di The Entertainer
di Giuseppe Mavilla
foto di Sergio Bonuomo

Quando è apparso sulla scena è sembrato che qualcuno lo avesse spinto di forza sulla ribalta, Timido come sempre ed impacciato come gli succede quando non è seduto accanto al suo pianoforte, Giovanni Allevi è stato comunque messo subito a suo agio da un calorosissimo applauso dal pubblico del Cinema Aurora di Modica che la sera di Venerdì 21 marzo è accorso numeroso ad un evento atteso da tempo. Un evento che segnava il raggiungimento di un traguardo prestigioso per The Entertainer, quello di Allevi è stato infatti il centesimo concerto organizzato dall'Associazione e tutto è andato per il verso giusto a cominciare dalla partecipazione del pubblico che ha superato le aspettative, se consideriamo che già una settimana prima del suo svolgersi si era registrato il tutto esaurito. Pubblico che poi a sua volta è stato premiato dall' ottima performance del musicista marchigiano che proprio a partire dal caloroso applauso iniziale ha instaurato con i presenti un fittissimo dialogo e un feeling esclusivo che è andato avanti fino alla fine del concerto.



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a raccontato la sua vita Allevi, la sua vita a fianco della musica usando aneddoti e curiosità fra un brano e l'altro, divertendo il pubblico anche con il suo verbo ironico. Al pianoforte invece ha dispensato tutto il suo essere musicista poliedrico e indefinibile, un ciclone incontrollabile in special modo per il mondo accademico, perché indisciplinato, saltellante fra classica e contemporanea fra jazz e contaminazione. Tecnica e senso della musica in lui sono notevoli, l'approccio allo strumento avviene sempre con grande concentrazione, la sua figura curvata sulla tastiera è una costante della sua immagine. Attraverso le sue note racconta le sue esperienze i suoi ricordi, le sue impressioni, quadretti di vita quotidiana che lui ama fermare in musica.

Esordisce con la sua prima composizione in assoluto, scritta all'età di 17 anni, Japan. Una delicata melodia che cattura immediatamente l'attenzione del pubblico. Racconta di avere immaginato o sognato il grande Bach catapultato nel nostro tempo e, perciò, di aver scritto, Sogno di Bach. Qui mostra tutta la sua capacità tecnica interpretando il brano con una esuberanza dirompente che lo mostra in tutta la sua grandezza. Si andrà avanti così fra brani delicati e struggenti e partiture movimentate, il tutto tratto dalla sua già consistente produzione discografica che conta quattro album. Lo ascolteremo in: Il nuotatore, a proposito del quale svela la sua paura per questo immenso strumento che è il pianoforte paura che supera con una salutare nuotata in piscina. Scherzo n.1, Notte ad Harlem, Go with the flow, Qui danza, Panic, brano scritto durante un attacco di panico, Jazzmatic, Back to life, Downtown, dedicato al cuore delle città, L'orologio degli dei, ovvero l'importanza di un battito che scandisce il tempo. Ed ancora: Il bacio, New renaissance, sua personale interpretazione di un'inedita contaminazione tra musica rinascimentale e hard rock. A questo punto Giovanni Allevi prova a salutare il pubblico che già lo inonda con un altro lungo applauso. E' costretto a tornare per eseguire gli ultimi due brani, Come sei veramente e Prendimi.

Il concerto è finito. Il pubblico è soddisfatto, ha totalmente recepito il messaggio musicale dell'artista che ha dialogato e che ha provato, riuscendoci perfettamente, a trasmettere la sua passione, il suo amore per la musica, mostrando nello stesso momento la sua grandezza d'artista ma anche la sua debolezza di uomo normale con le sue paure e le sue debolezze uguali a quelle di chi artista non è. Tutto ciò testimonia una maturità artistica che si va, via via, consolidando. Un musicista che ha già raccolto ampi consensi in ogni parte del mondo e per il quale è assolutamente inutile preoccuparsi di definire con esattezza le coordinate della sua musica. L'unica certezza è la sua genialità.











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Data pubblicazione: 14/06/2008

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