Comincia come autodidatta a fare le sue prime esperienze musicali nel suo luogo
d'origine, suonando in organici di musica rock e pop. Solo molto più tardi intraprenderà
gli studi accademici presso il locale Liceo Musicale, studiando Canto e Pianoforte.
Ma già la batteria faceva capolino. Per questo studierà la tecnica delle Percussioni
con Giovanni Tamborrino, docente di Percussioni al Conservatorio E. Duni di Matera.
Lasciati gli studi per il sopraggiunto amore per la batteria, frequenterà i C.P.M.,
Corsi di Perfezionamento Musicali, tenuti a Siena da
Roberto Gatto,
Ettore Fioravanti,
Enrico Rava,
Amedeo Tomasi, Marcello Piras. Saranno anni di studio intenso su vari fronti: trascrizioni,
studio dello strumento, pianoforte, Ear Training, Combos. Dopo i C.P.M. di Siena
si aggiunsero importanti incontri didattici; quello con Pierre Favre, con Jon Christensen,
quello con Elvin Jones, Paul Lovens ed altri, che cristallizzarono i concetti acquisiti
negli anni. Dopodiché si sposta in Francia, a Poitiers, dove frequenterà degli approfondimenti
con Paul Bley, Gary Peacok e John Abercombie, affinando ancora di più le qualità
musicali. Nel frattempo, egli trascriverà un centinaio di assoli e comping dei grandi
maestri di questo strumento direttamente dai dischi, acquisendo l'essenza più intima
del linguaggio jazzistico. Il suo interesse però per lo studio non si è mai spento.
Difatti numerosi altri percorsi lo vedranno attivo. Come il Diploma di Insegnate
di Musica della Libera Accademia "Aldo Bargero" rilasciato dalla Scuola "Carlo Rizzi"
di Oriago di Mira (VE) per la formazione di insegnanti Waldorf, nel
2005. Si interessa della crescita dell'Uomo a 360 gradi
frequentando scuole della conoscenza dell'Uomo e delle Arti. Questo percorso di
ricerca interiore lo aiuterà nel suo lavoro di musicista nella realizzazione di
alcuni obbiettivi artistici fondamentali per la sua crescita.
Enzo sarà molto presto influenzato dai musicisti della tradizione: Kenny Clarke,
Max Roach, Philly Joe Jones (15 luglio 1923 - 30 agosto 1985),
Art Blakey, (dei quali trascrive una buona parte dei loro assoli) e da musicisti
contemporanei, Roy Haynes e Jack DeJhonette, Paul Motian, Gunter Sommer, Tony Oxley,
Paul Lovens. La ricerca del suono e del lessico jazzistico è una costante nel lavoro
di Lanzo, il quale ispirato dal suono dei musicisti sopra menzionati e dalla loro
modalità espressiva, sperimenta costantemente la sua tavolozza timbrica e ritmica.
Questo tipo di ricerca lo accosta moltissimo alla tradizione della musica improvvisata
Europea. Il suo esordio avviene nel 1991, quando
Enrico Rava
lo chiama a suonare nel suo gruppo, dopo averlo ascoltato in un concerto, introducendolo
attivamente nell'ambiente jazzistico, ed è un momento importante della sua carriera.
Con il trombettista torinese insieme a
Rita Marcotulli
ed Enzo
Pietropaoli, e poi con Battista Lena e Giovanni Maier egli tiene concerti
nei più importanti festivals, rassegne e Jazz clubs in Italia e all'estero. L'incontro
con Enrico Rava
lo sconvolge a tutti i livelli. Impegnato a studiare la musica di questo grande
trombettista, affina ancora di più le doti musicali iniziandolo, peraltro, alla
composizione.
Così nel 1996 arriva l'esordio discografico da leader
pubblicando un CD intitolato: "Progetto Rondonella", edito dalla Londinese LEO RECORDS.
Si avvale della collaborazione di
Antonello
Salis fisarmonica,
Pino Minafra
tromba, Gianni Lenoci
pianoforte, Vittorino Curci sax alto a voce recitante, Felice Mezzina sax tenore,
Leo Gadaleta violino, Nico Catacchio contrabbasso. Attraverso questo lavoro egli
evidenzia gli aspetti principali della sua musica: La melodia in costante mutamento.
Il lavoro fu recensito in tutta Europa, Giappone, America, al punto che furono numerosissime
le manifestazione di stima e di interesse sia verso il lavoro che verso lo stesso
Lanzo. Il quale, proprio negli States fu oggetto di un articolo di Sam Prestianni
sulla musica europea su Metro Active. Manifestazioni di stima arrivarono anche da
Turi Gabor dall'Ungheria per Jazz Kritika, da Jean Buzelin dalla Francia per Jazzman,
da Rogelio Pereira dalla Spagna per Margen.
Il secondo lavoro di Lanzo "Totò Jazz" Panastudio 2003,
co-prodotto artisticamente è un omaggio alla musica dei film di Antonio De Curtis
in arte Totò, con Giuseppe Bassi contrabbasso,
Guido Di Leone
chitarra, Ettore
Carucci pianoforte. Un lavoro finemente curato sotto tutti i punti di vista.
Gli arrangiamenti danno il giusto significato alle bellissime melodie scritte dallo
stesso Totò e da molti altri autori di quegli anni: Armando Trovaioli, Piero Piccioni,
Piero Umiliani, ecc. Il lavoro ebbe una buona eco in tutta Italia ed in Francia.
Numerosi furono i crediti verso questo CD: Vincenzo Mollica sul TG1, Armando Trovaioli,
Liliana De Curtis,
Renzo
Arbore.
Il terzo lavoro vede la luce nel 2008 dal titolo: "Boastful
Speeches" (Terre Sommerse 2008) in cui Lanzo, ispirato
da fatti di cronaca confeziona un "Concept Album" di rara bellezza e vigore che
guarda appassionatamente all'esperienza A.A.C.M. I musicisti sono: Roberto Ottaviano
al sax Soprano, Lauro Rossi al trombone e Giovanni Maier al Contrabbasso. Come per
gli altri lavori anche con questo ci furono buone parole da parte di numerosi critici
del settore: Alberto Bazzurro su "L'isola che non c'era", di Fabrizio Versienti
sulla "Gazzetta del Mezzogiorno", di Pino Saulo su Battiti di RAI Radio 3, di Jean
Bouzelin su "Culture Jazz" in Francia. Il lavoro è ispirato dalla politica, sia
quella nazionale che internazionale, in cui tutti gli attori sono alla costante
ricerca del consenso elettorale, diventando ciechi e sordi nei confronti di una
società sempre più bisognosa di strumenti che solo la politica può dare.
Il quarto lavoro di Lanzo "In The Groove" è prodotto in Germania dalla EGP nel
2011, con
Vito Di Modugno
all'Organo Hammond e Rossano Emili al Sax baritono; è un vero e proprio ritorno
di fiamma. Lanzo si porta sul terreno degli standards tradizionalmente intesi realizzando
un lavoro nello stile tipicamente hard bop. Un lavoro dal punto di vista del drumming
e dell'energia musicale, esplosivi. Con questo disco Lanzo realizza la teoria del
"Flusso di Ottavi", ed altri punti di vista esposti nei saggi "Il Flusso di Ottavi"
e "La Batteria Strumento per… Tamburi e Griot". Nei due lavori bibliografici, si
sottolinea l'idea di uno stile musicale attraverso la tecnica della non-indipendenza.
Portandosi verso la realizzazione tecnica del "flusso di ottavi" teorizzato e praticato
da Bob Moses e da Roy Haynes, Tony Williams e
Jack De Johnette.
Il disco ha avuto ottima eco in Germania.griot
Il quinto lavoro del batterista, è "Dweto" The Seagull Welcomes A. uscito nel
2017 per Angapp Music, in compagnia di due pianisti
Gianni Lenoci
e Mirko Signorile.
Un lavoro che guarda quasi esclusivamente alla composizione istantanea, con intercalati
alcuni temi originali. L'idea di fondo del lavoro, è il "rapporto a due" ed è stato
ispirato da un bel libro di Niky Harden del 2000 dal
titolo "Gli Spiriti Africani parlano" Viaggio fra le Sangoma sudafricane.
In questo libro ciò che emerge è il rapporto tra le guaritrici sudafricane (Sangoma)
e le loro pazienti: un rapporto a due veramente speciale e di reale sincretismo.
Una dualità intrigante, come sempre si auspica su un palco dialogando musicalmente
ed aspirando allo stesso – in questa caso – interplay.
È in preparazione il sesto lavoro di Lanzo, con la costituzione di un trio, Batteria,
Sax Tenore e Chitarra elettrica, dal nome "MU Trio". Le musiche sono tutte originali.
L'idea è quella di guardare alla musica Jazz europea, senza dimenticare le radici,
profondamente piantate negli States.
Le collaborazioni con musicisti Italiani e internazionali sono tante, si citano
le più significative:
Gianluigi
Trovesi, Ernst Reijseger, Gianni Basso, Stefano Bollani,
Dado Moroni,
Ira Coleman,
Danilo
Rea, Gary Smulyan, Dave Murray, ed altri. Enzo ha portato, inoltre, la sua
musica in tutto il mondo: Australia, Africa, Cina, Indonesia, America Latina, Giappone,
India, Emirati Arabi Uniti, ed in tutta Europa.
Inoltre, Enzo Lanzo
ha scritto: "Sensibilizzazione ritmica, l'idioma ed il lessico musicale nel linguaggio
Jazz. Poliritmia orizzontale e verticale" e "Quaderno di Batteria per Bambini
fino a 9/10 anni". Il primo lavoro è una dispensa
per scuole e seminari didattici sulla poliritmia all'interno degli standards di
Jazz: Monk, Rollins, Ellington, Tatum nonché sul lessico jazzistico dei grandi musicisti.
Questo lavoro è esclusivamente mirato ad allievi che hanno già svolto un percorso
didattico di base, quindi per studenti di Istituti di Alta Formazione e Conservatori.
Il secondo, è di un Metodo per batteria rivolto a bambini fino a 10 anni, che iniziano
lo studio dello strumento. La didattica della Batteria vista dal punto di vista
del metodo Suzuky, della Montessori e di Rudolf Steiner.
Entrambi i lavori sono distribuiti in proprio, avendo scelto di non stamparli con
una casa editrice.
Sul piano del servizio didattico, il titolare del presente curriculum ha sempre
svolto tale ruolo ogni volta che se ne presentava l'occasione, sin dal
1993 insegnando esclusivamente Batteria Jazz. Dal
1993 al 1996 presso l'Associazione
"Amici della Musica" di Ceglie Messapica (BR). Poi dal a.a.
2005-2006 a tutt'oggi
presso la Scuola Musicale Comunale "Padre Serafino Marinosci" di Francavilla Fontana
(BR). Una Scuola Civica Comunale rara sul territorio, vero fiore all'occhiello dell'Amministrazione
Comunale.
Nel 2012, esattamente dal 23 Aprile al 26 Settembre,
si aprono le porte del Conservatorio di Bari per due corsi accademici di Batteria
Jazz: Prassi esecutiva e repertori II "Corso Accademico di 1° livello" e Prassi
esecutiva e repertorio musicale Jazz I "Corso Accademico di 2° livello". Attualmente
è docente a contratto presso il Consevatorio "N. Rota" di Monopoli. Una buona occasione
per portare l'esperienza maturata in tanti anni di attività all'interno delle mura
istituzionali.
Si riportano alcune collaborazioni discografiche fra le più significative:
"ISOLE SENZA MARI" PANASTUDIO PRODUCTION Palermo Maggio
1998 DISTR. NUOVA CARISH. Di e con Nico Morelli,
e Paolo Ghetti.
"IL PESO DELLE NUVOLE" SPLASC(H) RECORDS Varese Marzo
2003. Di Pierluigi Balducci e con Ernst Reijseger,
Roberto Ottaviano,
Mirko
Signorile.