Compositore
e chitarrista eclettico, Antonio Onorato ha una carriera artistica ventennale
di grande rilievo nel mondo del Jazz; è uno dei pochi jazzisti italiani che ha tenuto
un proprio concerto al Blue Note di New York, tempio storico del jazz internazionale.
Studioso di etnomusicologia, la sua ricerca si basa sulla fusione degli stilemi
armonico-melodici del linguaggio della cultura napoletana con la musica afro-americana,
medio-orientale e brasiliana che lo hanno portato ad individuare un linguaggio del
tutto personale.
La sua esperienza non si ferma solo a Jazz, ma spazia nei anche nei linguaggi
della World Music e della composizione per orchestra.
22 sono gli ALBUM PUBBLICATI nei suoi 20 anni di carriera
Tra i suoi lavori discografici, ve ne sono alcuni di contaminazione con la cultura
africana, altri con la cultura brasiliana, medio-orientale e con quella dei Nativi
americani.
La sua ecletticità è dovuta soprattutto alle esperienze fatte in giro per il mondo.
Alcune delle tappe che hanno contribuito certamente alla sua crescita artistica
e umana, sono i concerti in America, terra del Jazz; ai contatti che ha avuto con
il grande popolo dei Nativi Americani, di cui ne segue da sempre i princìpi e la
visione del mondo; a quelli in Brasile (alla collaborazione con il chitarrista
Toninho
Horta, [definito da Tom Jobim "Il re dell'Armonia"], uno dei più grandi
simboli della musica brasiliana riconosciuto a livello globale); ai concerti in
Cile, Messico, Europa, Nord Africa (Tunisia, Marocco), Africa (Angola,
Uganda) Medio Oriente, Turchia e Iraq ecc.
L' esperienza di Baghdad lo ha particolarmente toccato: nel
2002 Antonio Onorato insieme a una delegazione
di artisti italiani partì per protestare e dire NO alla 2° guerra del Golfo.
E' stato in Africa ben 12 volte, terra che ama moltissimo, in cui si sente a casa.
Ha inciso 2 cd in Angola.
FORMAZIONE E DIDATTICA
Frequenta giovanissimo numerosi workshop tenuti da chitarristi di fama mondiale
come Jim Hall,
Mick Goodrick, e
John Scofield che gli dirà: "Mi sarebbe piaciuto suonare la chitarra
a 20 anni come la suoni tu".
Oggi tiene lui stesso seminari di tecniche dell' improvvisazione.
COLLABORAZIONI
ARTISTICHE
Numerose le partecipazioni come solista a Festival nazionali e internazionali accanto
a John Scofield,
Jan Garbarek,
Charlie
Haden,
Steve Grossman,
John Mclaughlin,
Pat Metheny, Tito Puente,
Toots Thielemans,
Tuck & Patti, Gary Burton, George Benson.
PROGETTI E COLLABORAZIONI con
Toninho
Horta, il M°
Franco Cerri,
Eddy Palermo,
Tullio De
Piscopo, James Senese, Joe Amoruso, l'attore Enzo Decaro, Enzo Gragnaniello,
Roberto Murolo, per citarne solo alcuni. Nel corso del
2012, 2013 e
2014 è stato Special Guest in alcuni concerti
di Pino Daniele.
UNICITA'
E' l'unico musicista al mondo a cui gli è riconosciuto l' utilizzo professionale
della breath guitar (o chitarra a fiato) strumento rivoluzionario e futuristico.
È una chitarra in cui la forza, l'intensità e le dinamiche sono gestite attraverso
l'emissione del fiato del musicista grazie ad un breath controller (imboccatura
simile a quella di uno strumento a fiato) e non dalla pennata o dall'arpeggio come
di consueto.
www.antonioonorato.com/breathguitar.php
DISCOGRAFIA
2014 Mater Lucania [con Vincenzo Bavuso]
2013 From Napoli to Belo Horizonte [con
Toninho
Horta]
2012 Angelus
2011 Breathing
2010
Greatest hits
2009 Emmanuel (doppio CD + Native Spirits)
2009 Two Parallel Colours" [con
Eddy Palermo]
2007 Tudo Azul
2006 Quatro linguas, uma alma [con Dodo Miranda]
2005 Vento nelle mani, musica nel cuore (libro
+ CD)
2005 Four Brothers - [guest
Franco Cerri]
2005 C'era una volta Napoli
2004 Jazz Napoletano
2002 Hand down jazz in Naples
2002 Cosmic Voyagers
2001 The Soul Breath
2001 About Tradition
2000 Un Grande Abbraccio [guest:
Toninho
Horta – James Senese – Jooe Amoruso]
1998 Bella Jurnata
1996 South Winds
1995 Volo D'Angelo
1990 Gaga
RICONOSCIMENTI E PREMI
2013. Premio Internazionale Sebetia-ter -categoria
musica -
(targa d'argento del Presidente della Repubblica Italiana)
2013. Premio Sorrento Jazz Festival
2013.
Premio Mio Magazine
2012. Premio Pompei Cinema Festival
2011. Premio Cimarosa
2010. Premio Gallo d`Oro
2010. Premio Giglio Marino
2006. Premio Tirana Jazz
2004. Premio Vittorio Annona
2003. Premio Associazione Aiutiamoli a vivere
2001. Premio Positano Jazz
2000. Premio Napoli per il Mozambico (FIMP)
1999. Premio Stella di Napoli
1998. Premio ALTS (Ass. lotta tumori al seno)
1998. Premio della critica stampa estera (Festival
di Napoli)
1994. Premio G. Roccella (concorso nazionale
per giovani musicisti)
1994. Premio Vulcano Metropolitano
1991. Premio Musicalmente Napoli
STAMPA
http://www.antonioonorato.com/press.php
Antonio Onorato - Toninho Horta
From Napoli To Belo Horizonte
Due grandi chitarristi alimentano la musica intimista
e avvolgente di From Napoli to Belo Horizonte: si tratta del
brasiliano Toninho Horta, considerato già sul finire degli anni' 70
tra i migliori 5 solisti in assoluto a livello mondiale e di Antonio
Onorato, uno dei migliori esponenti del jazz italiano, noto a livello
internazionale per essere fra i pochi musicisti a suonare oltre alla
tradizionale Gibson, la breath guitar, un particolarissimo strumento
a metà fra chitarra e strumento a fiato.
Il loro sodalizio artistico nato nel 1999, (il chitarrista brasiliano
allora suonò come special guest nel cd "Un grande abbraccio" di Onorato),
diventa, a distanza di 14 anni, From Napoli to Belo Horizonte,
un CD in duo, in cui le chitarre dei due musicisti si fondono con naturalezza
e spontaneità in un abbraccio di colori, suoni e immagini che vanno
da "Napoli a Belo Horizonte", in quella terra (Minas Gerais) che è di
Milton Nascimento e che è culla della musica brasiliana, quella sussurrata,
intima, mai "urlata", in cui Toninho Horta, il "Re dell'armonia", (così
definito da Jobim) ha origine.
I brani contenuti nel cd sono in parte composti da Onorato, in parte
da Horta e non mancano classici della tradizione napoletana e mineira.
Ci sono momenti in cui le due chitarre sembrano arpe, mandolini, e la
voce di Horta che accompagna il suo strumento il suono della sua anima.
Ilha Terceira, firmata da Horta apre il disco; da subito spicca
l'intreccio tra la chitarra elettrica di Onorato e quella acustica del
brasiliano, che impreziosisce il tutto cantando la linea melodica. Segue
il brano che dà il totolo all'album, firmata da Onorato introdotta dalla
chitarra elettrica che richiama i profumi di una Partenope colorata
e malinconica. La ninna nanna tradizionale brasiliana Peixe Vivo,
è un vortice di emozioni: La voce di Horta è protagonista fino all'entrata
della breath guitar di Onorato che riprende il tema riportando a sonorità
di un tempo passato, quasi sognato. E' la volta della splendida rilettura
di due classici 'O Marinariello e Palummella, entrambi
in versione strumentale. Amo Te Muto di João Chaves fa splendere
al massimo l'interplay tra la chitarra elettrica di Onorato e l'acustica
di Horta. Qui, Onorato ci regala uno degli assoli più intensi di tutto
il disco. Il chitarrista brasiliano torna protagonista con lo standard
My Romance, e Voce Que Nao Vem, quest'ultima firmata da Horta
e cantata dallo stesso autore. Gli ultimi due brani, non lasciano alcun
dubbio sulla grande amicizia che c'è tra i due musicisti. Toninho Horta
dedica all' amico Canzone Del Vesuvio composta nel 2010 durante
il tour in Italia al fianco di Onorato e quest'ultimo lo ringrazia,
dedicandogli, a sua volta, la rilettura di Un Grande Abbraccio.
Il risultato è, senza alcun dubbio, un cd che rimarrà nella storia del
jazz e non solo, per il prestigio dei due musicisti, la raffinatezza
armonico-melodica e per la solare vena compositiva.
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Antonio Onorato
Angelus
la strada continua...
"Oggi più che mai, tutti noi abbiamo bisogno del
nostro Angelo, lo "Spirito Guida" che è l'intangibile, entità eterea
e indefinibile la cui presenza si avverte nella voce che promana dall`interiorità,
dalla nostra coscienza. Lo Spirito Guida, il nostro Angelo custode rappresenta
un ponte tra la nostra limitatezza materiale e l'infinita libertà degli
spazi spirituali, approdo naturale per coloro che hanno deciso di praticare
la via della creatività. Infatti, esiste una Coscienza Superiore, portatrice
di una conoscenza universale: un'intelligenza collettiva o, se vogliamo,
coscienza cosmica della quale tutto è parte, noi compresi. Per me, gli
Angeli sono anche coloro che sono maggiormente connessi a tutto ciò
e hanno il compito di illuminare lo sguardo di chi fa più fatica a connettersi
con il Tutto... Il grande popolo dei Nativi Americani dice: Mitakuye
Oyasin... Siamo tutti collegati... Siamo uno".
Con queste note Antonio Onorato introduce il suo
ultimo lavoro Angelus di recente pubblicato dalla Wide Sound. È una
strada la sua che molti altri musicisti hanno percorso e reso pubblica
con degli evidenti e positivi ritorni artistici, basti pensare allo
straordinario periodo di Carlos Santana e John McLaughlin. Si tratta
di scelte molto personali nei quali evitiamo di addentrarci e scoprire
quali siano i motivi, le sofferenze che li hanno provocati. Creatività
e spiritualità hanno, comunque, tantissime cose in comune. Questa densa
interiorità è sempre trasparsa nell'artista sin dal primo album Gaga
pubblicato nel 1990. Vena compositiva, liricità, gran senso della melodia
hanno sempre fatto parte integrante di uno stile personale e molto legato
alla propria terra. Nonostante il passare degli anni Antonio mantiene
ancora inalterata la sua vena melodica oltre alla gagliarda napoletanità
(simpatico il montaggio nel retro di copertina dove divertito indossa
delle enormi ali). Angelus è una sorta di cerniera fra i due precedenti
album Emmanuel dedicato ai Nativi Americani e al grande compositore
Michel Colombier e Breathing nel quale Onorato rende omaggio a Miles
Davis attraverso il suono sordinato della Breath guitar della quale
è inarrivabile maestro. Anche in questo disco molto interessante le
parti orchestrali scritte ed arrangiate insieme a Giorgio Savarese.
Il riferimento non è ovviamente Morricone ma il citato Colombier. Interessante
l'uso dei campionamenti che rendono possibili parti orchestrali altrimenti
antieconomiche per qualsiasi tipo di produzione. Non siamo di fronte
al lavoro di Hans Zimmer che ha la possibilità di doppiare orchestra
con le sue tastiere, ma il risultato, come nei precedenti lavori risulta
eccellente (A Beautiful Story) e il più delle volte emoziona (Angelus).
Presente anche la breath guitar nei brani Crossover (dedicato a Miles
Davis), ballad nella quale è bellamente accompagnato dalle spazzole
del suo batterista storico Mario De Paola. Momenti di bel jazz, sottolineati
dal piano di Ivano Leva. Bella ed evocativa Valparaiso con la synth
in evidenza. Molto riuscita la riproposizione di What A Wonderful Word.
Antonio Onorato, qui alle prese con l'acustica a corde di nylon, si
supera nel tocco, mantenendo inalterata nel fraseggio quella freschezza
e quel gran senso della melodia che lo accompagnano sin dagli inizi.
Stupenda Autumn Colours dove con la sua Gibson 175 azzurra, disegna
arabeschi di emozioni supportato dal suo gruppo che comprende anche
Diego Imparato al basso e Piero de Asmundis alle tastiere. Dopo la ripresa
di A Beautiful Story ecco arrivare la crepuscolare chiusura di Angelus
dove Antonio, accompagnato da riuscite orchestrazioni, recita in latino
un toccante testo utilizzando un vocal processor. Nuova conferma in
attesa di vedere Antonio Onorato in tour autunnale per l'Italia; prevista
a breve l'uscita dell'atteso album con Toninho Horta.
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Antonio Onorato
Breathing
L'opera di Miles Davis è intramontabile.
Più passa il tempo e più si percepisce la profondità del suo pensiero
stilistico e l'attualità del suo suono.
Ma risulterebbe difficile disquisire di un artista così complesso senza
evitare il rischio di banalizzarne la figura. Perché Davis è stato non
solo un grande trombettista ma un eccellente scopritore di talenti,
un architetto musicale geniale e coerente oltre che colui che ha sentito
l'esigenza di andare sempre avanti senza mai voltarsi indietro a guardare
i propri successi.
Miles Ahead… recitava il titolo di uno dei tanti dischi riusciti inciso
per la Columbia.
E se anche fosse possibile parlare di Miles e della sua proiezione artistica
è difficile farlo intorno alla sua essenza sonora e filosofica.
Intorno a quel timbro che ha cambiato il corso della storia del jazz
e che ancora oggi è attuale e contemporaneo tanto da essere usato in
tutti gli stili musicali.
Intendo non tanto il suono lunare della sua tromba ma di quello della
sordina ‘Harmon' che è strumento a se e che Miles ha reso celebre.
Fino ad allora infatti la ‘Harmon Mute' (che è il nome della ditta che
ancora oggi la fabbrica in diversi modelli più leggeri e più pesanti
a seconda della grammatura del metallo vibrante che è l'alluminio) la
si usava esclusivamente per arricchire la tavolozza timbrica delle orchestre
e la sordina ‘Harmon' otteneva un suono volutamente piccolo e insignificante.
Davis ebbe l'idea geniale di togliere dal foro centrale il piccolo cilindro
di metallo semovibile ottenendo un suono caldo, pesante e profondamente
umano anche se difficilmente intonabile.
Non dimentico, all'inizio del mio percorso, la sensazione che ho provato
all'ascolto di ‘Round Midnight del '56 con John Coltrane. Dalle prime
note del tema il suono di Miles mi è entrato nella pelle tanto che ho
passato mesi e mesi per cercare di copiarlo e tuttora mi emoziona come
fosse la prima volta.
E' il suono della bellissima Blue in Green e di altre ballate mozzafiato,
è il suono di Autumn Leaves registrata dal vivo ad Antibes nel 1963
ma è anche quello di Jean-Pierre, di Tutu o di Doo-Bop.
E' tutta la musica di oggi a muoversi intorno a quel suono di sordina
che molti possono ripetere e che si declina in mille mondi tesi a raccontarci
la grandezza di Miles Davis.
E se qualche anno fa Herbie Hancock portò in viaggio un intero tour
dedicato a Miles riproducendo con le tastiere ‘quel' suono di sordina
oggi arriva un altro doveroso tributo da parte di Antonio Onorato che,
come molti di noi, molto deve a Davis non tanto come chitarrista ma
come musicista tout court.
Ed è all'ascolto di "Breathing" che si percepisce il respiro di Miles.
Quel fiato sul collo che stavolta ci incute sicurezza certi di avere
ritrovato un vecchio amico.
Questo riuscito lavoro discografico è un viaggio nella memoria alla
ricerca dei grandi protagonisti di questa grande storia che è il jazz.
Sono le voci di Coltrane e di Bill Evans i protagonisti come lo sono
George Gershwin e Gil Evans con Summertime guidati da quella voce interiore
che è del grande Miles.
Ma il vero attore è colui che muove tutto ciò con la passione e l'amore
verso il jazz e la sua storia. Antonio Onorato ci regala un cd che non
è solo un tributo alla storia ma un contributo prezioso riportando le
sue passioni in seno a quell'altro luogo passionale che è Napoli con
i suoi colori e i suoi profumi.
Grazie alla tecnologia e all'intelligenza egli riesce, nell'utilizzo
della ‘breath guitar", a fare respirare la musica rendendola come forse
Miles Davis la avrebbe voluta: intensa, vibrante ed onirica come il
brano Epilogue che chiude idealmente il cd.
Il tutto con l'aiuto di un gruppo di musicisti fantastici che mostra
ancora una volta non solo il livello e la maturità del nostro jazz ma
la sua positiva ricchezza geografica.
Paolo Fresu
Edimburgh, 05 marzo 2011
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Emmanuel
Dopo vent’anni dall’uscita del suo primo cd, GAGA, nasce "EMMANUEL"
il nuovo lavoro discografico del chitarrista e compositore italiano,
Antonio Onorato.
Il titolo è stato voluto fortemente dall’artista
per due motivi: è un omaggio al grande compositore francese Michel Colombier
e al suo brano "Emmanuel", - eseguito nel cd in una versione con chitarra
classica ed archi - e poi perché Emmanuel è una parola che tende verso
l'alto, verso Dio. Onorato, che racchiude nel suo cd gran parte del
suo percorso artistico maturato in questi vent'anni, regala alcuni struggenti
temi orchestrali per piccoli e grandi ensemble che non solo mettono
in luce un ispirato compositore, ma fanno risuonare la parte più matura
e pacata dell'artista, il suo lato più spirituale. non mancano brani
relativi alla ricerca linguistica sulla melodia napoletana, che ha fatto
di Onorato l'alfiere del cosiddetto JAZZ NAPOLETANO, corrente musicale
che fonde gli stilemi armonico-melodici della tradizione napoletana
con la musica afro-americana. Il progetto comprende 2 cd. Il secondo
è un viaggio di sperimentazione sonora in gran parte dedicato alla cultura
dei Nativi Americani, di cui Onorato è un attento studioso e appassionato
sin dall’ infanzia. Qui la musica dei Nativi è reinterpretata dalla
caleidoscopica chitarra a fiato, sorretta dai suggestivi suoni percussivi
di Paolo Vinaccia, esponente di spicco della prestigiosa casa discografica
tedesca E.C.M. La musica e` arricchita in alcuni momenti dalle bellissime
poesie impressionistiche del poeta cheyenne Lance Henson, uno dei massimi
esponenti della letteratura nativo-americana contemporanea.
Ottimi compagni di questo viaggio insieme ad Antonio sono Danny Many
Horses (musicista apache), Joe Amoruso, Gianni Guarracino, Mario De
Paola, Giorgio Mellone,Diego Imparato, Piero De Asmundis, Giorgio Savarese,
ecc...
Di fondamentale importanza per questo progetto è la presenza energetica
e spirituale del grande attore e amico ENZO DE CARO, anche lui attento
studioso ed appassionato della cultura dei Nativi Americani , che nel
cd interpreta un brano molto suggestivo.
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Greatest Hits
Con questa compilation Antonio Onorato festeggia 20 anni di
carriera discografica.
Un album antologico per un chitarrista, per di più jazz, non è cosa
di tutti i giorni in Italia. Antonio Onorato, guitar hero newpolitano,
se lo può permettere e festeggia i suoi primi vent'anni di sei corde
(acustica, elettrica, synth, a fiato) e i suoi primi 18 album con il
«Greatest hits», appena pubblicato dalla Wide, attingendo però a solo
alcuni dei suoi cd: «Bella jurnata», «Un grande abbraccio», «C'era una
volta Napoli», «Quatro linguas e uma alma», «Tudo azul» e il più recente
«Emmanuel». Non ci sono inediti e l'indiano verace riassume così il
suo suono che, come scrive Peppe Lanzetta nella prefazione, viaggia
nel mondo portando in giro i suoi retaggi partenopei: «È Brasile che
guarda la Cornovaglia, è New Orleans che tira le pietre all'Algeria.
È un'intifada di colori, passioni, di sentimenti». Un virtuosismo mediterraneo,
che dalle ispirazioni iniziali di Pat Metheny e Pino Daniele cerca nuovi
approdi, e brilla meglio quando evita i ricatti del virtuosismo e lo
show onanistico, sfornando chicche sonore tra morbidi languori e voglia
di forma canzone, o quando ha spunti alla sua altezza da qualcuno dei
mille partner coinvolti nei suoi progetti.
ILMATTINO - Federico Vacalebre
PRODUZIONE: Wide Sound
DISTRIBUZIONE: Self
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Two Parallel Colours
"Note si rincorrono
si alternano, si fondono
Due colori, due chitarre
Tempi in levare che riportano in città oltre
oceano, rimaste ferme in pellicole bianco e nero,
eppure bastano pochi attimi per ritrovarci fra i colori pastello del
mediterraneo,
fra i suoni che più ci appartengono...
E' un continuo viaggiare, scoprire città
passando per la superba ed impeccabile tecnica del maestro Palermo
all'improvvisazione aperta ed inconfondibile del sempre elegante Onorato.
Hanno un legame forte i "nostri signori del jazz";
Onorato appena adolescente è stato allievo di Palermo, e oggi,
dopo più di vent' anni eccoli qui a far convergere le loro esperienze
parallele.
Se ciò che è parallelo non può incontrarsi...
Allora nell'arte e nella musica è tutto concesso.
Successi per entrambi in tutto il mondo, collaborazioni con grandi artisti,
la stessa passione per la bossa nova, i lunghi viaggi nelle Americhe,
in Africa, per ricercare inconsciamente se stessi attraverso l'origine
dell'arte che continuano diligentemente a studiare. Ognuno esprime ciò
nella propria e più intima maniera, ma lo scopo è comune.
Eddy e Antonio sono realmente gioiosi ed emozionati per questo progetto
e ad accompagnarli e sostenerli in questo loro primo viaggio insieme
non potevano mancare alla ritmica due ben noti ed abili musicisti, Dario
Deidda al basso elettrico e Giampiero Virtuoso alla batteria."
Valeria Saggese
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Per contatti e informazioni:
email: ao@antonioonorato.com
stampa: communication@antonioonorato.com
official web site: www.antonioonorato.com
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Data pubblicazione: 06/08/2000
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