Gianluca Di Ienno
piano, hammond, composizione, direzione
|
|
Compositore, produttore musicale, direttore musicale, pianista
ed organista virtuoso, appassionato di sintetizzatori analogici, Gianluca Di
Ienno è tra i musicisti più apprezzati dell'attuale panorama musicale per versatilità
e la capacità di contribuire con un personale concetto estetico in diversi scenari
creativi. Ha avuto possibilità di esser parte di progetti, dischi o collaborazioni,
al pianoforte o all'organo hammond, con
Franco Ambrosetti,
Fabrizio Bosso,
Paolo Fresu, Mattia Cigalini,
Rosario Giuliani,
Max Ionata,
Bebo Ferra,
Randy Brecker, Perico Sambeat, Giovanni Falzone,
Mauro Negri,
Tino Tracanna,
Fabrizio Sferra, Andrea Dulbecco,
Stefano Bagnoli,
Nicola Angelucci,
John O'Gallagher, Byron Landham, Bjørn Solli,
Yuri Goloubev,
Asaf Sirkis,
Gianni Cazzola, Max Furian,
Ada Rovatti,
George Robert, Mark Nightingale, Tony Arco, Attilio Zanchi, Alessio Menconi, Sandro
Zerafa, Dino
Rubino, Marco Micheli, Emilio Soana, Ferdinando Farao, Paolo Pellegatti,
Lucio Terzano, Stefano
Senni,
Simone Guiducci e diversi altri.
Nell'importante attività concertistica, legata a progetti propri
o in qualità di sideman, ha avuto la possibilità di esibirsi diversi teatri e club
all'estero tra cui (con il progetto Pavia Jazz Quintet) al Kamani Auditorium a New
Dehli, Mazda Hall di Pune (Mumbay), Auditorium Istituto di Cultura Italiana a Casablanca,
Teatro Mohammed V di Rabat, Savoy Theathre ad Helsinki, Recoleta Cultural Center
di Buenos Aires, Auditorio Diego De Torres di Cordoba e Radisson Hall in Montevideo;
la rassegna Une Eté à Bourges (Francia), con Pietro Nobile e Nicola Oliva, i concerti
a San Francisco, Sausalito e Oakland (con Heather Lauren 5tet); i club e le rassegne
a La Maschine, Archiduq e Roskam (Brussels) e Hopper (Anversa) con Simona Parrinello
4tet, Heliogabal (Barcellona) e Jazz Club Girona (con Barenghi-Diienno 4tet); Jimmy
Glass Valencia, Jazz Club Padova e AMR di Ginevra (con Roberto Pianca-John O'Gallagher
4tet); Schaffhausen Jazz Festival (con
Franco Ambrosetti
4tet), Book Of Jazz (Bucarest, con Keys Trio). Con il progetto Pianologues ha avuto
modo di esibirsi nella rassegna "Der Bovenkamer" (Utrecht), Steinway Piano Haus
(Dusseldorff), Aula Del Quattrocento (Pavia), Fenix Music House (Rotterdam), Chiostro
della pinacoteca di Brera (Pianocity 2017, Milano).
Nel 2014 ha la possibilità di presentare la propria
musica nella trasmissione "Jazz in Jaz" su Radio Koper, dove tiene un concerto live
streaming.con il quartetto a proprio nome formato da Alex Orciari, David Morgan
e Lenart Krecic. Tra i festival italiani in cui si esibisce si annoverano European
Jazz Expo Cagliari, Torino Jazz Festival, Pozzuoli Jazz Festival, Otranto Jazz Festival,
Nuoro Jazz Festival, Fano Jazz Network, Napoli Jazz Winter, Trentino Jazz Festival,
MI-TO Settembre Musica, Bergamo Jazz Festival, Eddie Lang Jazz Festival, Locomotive
Jazz Festival, Bicentenario Schumann Chopin presso il Conservatorio Verdi di Milano,
Ritmo Delle Città Milano, Bia Jazz, Ah-Um Festival Milano, Ortigia Jazz, Padova
Jazz Festival, Casa Del Jazz di Roma, Blue Note Milano, Laurin Jazz, Jazz Club Milestone,
Fano Jazz Network.
Ha all'attivo l'incisione di 22 di dischi nell'ampio spettro
della musica improvvisata e jazz di cui 4 a proprio nome. Tra i crediti discografici
si annoverano Mattia Cigalini Astrea (Cam Jazz, 2015),
Bebo Ferra Voltage (Abeat 2016),
Bebo Ferra
Specs People (con Max Furian, Tuk Music, 2012), Simona
Parrinello Con Alma (Dot Time Records, 2016),
l'incisione di Sophisticated Lady con Camilla Battaglia Trio inserita nel
doppio cd "Tribute To Billie Holiday" (Dodicilune, 2015),
Stefano Bagnoli
Other Side Trio (Ultrasound 2015), Max Furian L'Equilibrista
(incisione con ospiti speciali Randy Brecker, Horacio El Negro,
Bebo Ferra,
Ultrasound 2012) e le diverse incisioni con Giovanni
Falzone nelle formazioni Elektris Trio e Border Trio. I suoi primi due dischi da
leader "Shifting Thoughts" (Keys Trio, Abeat 2013)
e "These Days" (Gianluca Di Ienno Release-3, Abeat 2016)
ricevono diverse recensioni positive da parte della critica specializzata tra cui
Musica Jazz, diversi passaggi radiofonici su Radio-3 (Fahreneit), Jazzitalia, Jazzit.
Uno tra i suoi nuovi progetti, già presentato presso l'auditorium Santa Maria Gualtieri,
che ha all'attivo la recensione positiva su Jazzit e una registrazione live divenuta
disco, è il progetto "dBus, il Jazz guarda a Debussy", promosso e prodotto da Pavia
Musica. L'ideal del progetto è stata sviluppata prendendo in prestito alcuni aspetti
peculiari alla composizione dei "jazzisti impressionisti" (quali Monk, Ellington,
Evans, Davis) ed alcune timbriche specifiche del periodo simbolista per ottemperare
al tentativo di strutturarla attraverso un'ottica personale, contestualizzata in
panorama attuale.
Inizia gli studi musicali a soli 3 anni su di un organo elettronico
e soltanto qualche anno più tardi intraprende lo studio del pianoforte. A 11 anni
ottiene il Attestato di Studi su Organo Elettronico e Tastiere rilasciato dal C.D.M.I.
di Ancona; più tardi ottiene il compimento inferiore (di pianoforte principale)
presso il conservatorio "U. Giordano" di Foggia. Già da giovanissimo ha modo di
partecipare ad alcune competizioni per organo elettronico: ottiene Primo Premio
Città di Pescara e Primo Premio Giovani Musicisti Città di Recanati. Inizia gli
studi di musica jazz sotto la guida del Mastro
Franco D'Andrea
ed integra il proprio percorso di studio con seminari, clinics o lezioni individuali
tenute da John Taylor, Kenny Werner, Fred Hersch, Scott Colley,
Dave Liebman,
Palle Danielsson, Barry Harris, Phil Markowitz, Bob Mintzer, Larry Goldings, Sam
Yahel. Ha conseguito con il massimo dei voti (10/10) l'attestato di Alto Perfezionamento
presso il C.P.M. di Milano sotto la guida del maestro
Franco D'Andrea
ed ottenuto, con massimo dei voti e lode la Laurea di 1° livello in Musica Jazz
presso il Conservatorio "G. Verdi" di Milano. Ai Seminari Internazionali di
Siena Jazz
ottiene la borsa di studio al merito per i seminari St. Louis Roma. Tra i gli altri
riconoscimenti: terzo posto al
Massimo Urbani,
primo premio Nuovi Talenti del Jazz Club Bergamo, Finalista al Premio delle Arti.
Alcune recensioni:
"Un florido impasto sonoro, dal registro diversamente timbrico, un'ininterrotta
invenzione lessicale che incorpora, rileggendoli, Debussy, Duke Ellington e
Herbie
Hancock, nonché una certa propensione alla sperimentazione formale sono
i tratti distintivi dell'ensemble, guidato dal pianista Gianluca Di Ienno, che ieri
sera ha presentato sul palco di Santa Maria Gualtieri a Pavia "dBus Project: il
jazz guarda a Debussy", progetto originale dalle dinamiche cangianti. A fianco di
Di Ienno, Marco Rottoli (contrabbasso), Alessandro Rossi (batteria), Massimiliano
Milesi (sax tenore e soprano), Nicolò Ricci (sax tenore), Andres Villani (flauto)
e Roberto Rossi (trombone)." - Antonino Di Vita su dBus Live in Santa Maria
Gualtieri – Jazzit Online
"Di Ienno ha un fraseggio chiaro, aperto, solare, ed un'interessante
verve compositiva, che si avvantaggiano della buona prestazione della ritmica…"
- Vincenzo Fugaldi su These Days per Musica Jazz, 2014
"…Il brutale uniformarsi a stili e stilemi, perlopiù acchiappati
al volo oltreoceano o nei pressi dei fiordi, rischia di far stendere sul letto di
Procuste il giovane jazz suonato dagli italiani, diviso tra muscoli e pensatori
ad hoc. Gianluca Di Ienno e accoliti fanno attenzione a non cadere nel pozzo delle
ovvietà, semplicemente (detta così sembra un nonnulla) affidandosi alla loro testa
e a degli arti ben allenati…" - Alceste Ayroldi su These Days per Jazzitalia
"Gianluca Di Ienno (…) é anche un compositore con idee efficaci che ha messo
a frutto nel suo These Days, interessante e raffinato disco in cui esordisce da
leader…" - Flavio Caprera su These Days per Jazz Convention,
2014
"C'è un sacco di groove a stelle e strisce nell'ultima fatica discografica di
Gianluca Di Ienno (…) che impone la sua cifra su tutti e 10 i brani." - Ayroldi
su Shifting Thoughts per Musica Jazz, 2016
"I dieci brani in programma sono tutti frutto dei tre musicisti e denotano una
buona capacità compositiva. Ma quel che maggiormente convince in questo album è
la capacità dei musicisti di mescolare stilemi tipici della più classica tradizione
jazz con sonorità assai moderne legate anche all'utilizzo di strumentazioni elettroniche."
- G. Gatto su Shifting Thoughts per A proposito Di Jazz, 2016
"Il trio propone un jazz rock con inflessioni dichiarate, anche nei titoli, nel
dub, fortemente marcato ritmicamente e con una timbrica determinata potentemente
da organo, fender rhodes e da altri strumenti elettronici manovrati dal leader (…)"
- G. Montano su Shifting Thoughts per Jazzitalia, 2016
Altro su www.gianlucadiienno.com
Per contatti e informazioni:
Gianluca Di Ienno
www.gianlucadiienno.com
www.soundcloud.com/gianlucadiienno
www.twitter.com/gianlucadiienno
www.instagram.com/gianlucadiienno
Questa pagina è stata visitata 1.193 volte
Data ultima modifica: 22/12/2017
|
|