LICA Eventi 2008
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Patrizio Ligabue - Simone Copellini
La saga reggiana dell'armonico quinto
1. Profilo
2. Coscienza di sé
3. Autostima
4. Tanti perché
5. Dolce malessere
6. Cambiamento
7. Fuga dalla matrice
8. Viaggio infinito
9. Incontri
10. Il ritorno
Patrizio Ligabue - didjeridoo, didjeribone
Simone Copellini - tromba, flicorno, pianoforte, percussioni,
basso, programmazione
Francesco Savazza - pianoforte, organo Hammond, sintetizzatori
con controllo a fiato
Simone Valla
- sax contralto
Antonella Panini - voce narrante
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Questo progetto è nato dall'idea di Patrizio Ligabue di musicare un
proprio testo che racconta in dieci capitoli un fantastico viaggio ambientato in
terra reggiana.
La formazione, composta da Patrizio Ligabue
al didjeridoo, Simone Copellini alla tromba, pianoforte, percussioni, basso,
Francesco Savazza al pianoforte,
Simone Valla
al sax contralto, è un quartetto fresco ed interessante, capace di creare diverse
ambientazioni sonore permeate da timbri particolari e da sonorità accattivanti ed
inusuali.
La prima, evidente ed ottima caratteristica del disco è sicuramente la modernità
delle sue forme. I brani risultano decisamente attuali, curati soprattutto nei suoni
e nella concezione compositiva del bravo Copellini.
Le composizioni hanno spesso sonorità cupe ed ipnotiche ma sono ben determinate
e con una decisa spinta ritmica e le dinamiche espressive si evolvono con dei colori
minimalisti voluti e studiati al di là del linguaggio del jazz nella sua anima più
sincera e autentica a corollario e supporto dei testi di Ligabue interpretati dalla
suadente voce narrante di Antonella Panini.
I quattro musicisti sembrano perfettamente amalgamati e nel contempo mostrano
di condividere le medesime coordinate sonore di un jazz che si muove tra free e
avanguardia lambendo in qualche occasione anche il lessico contemporaneo e persino
l'acid jazz. Un quartetto dove non ci sono ruoli leader ma dove tutti si muovono
sinergicamente con grande disinvoltura e in grado di sviluppare una potente e salda
coesione che si esprime attraverso interventi efficaci, ficcanti ma non invasivi
a cui non viene meno un solido supporto ritmico e dinamico.
In conclusione, anche se questo cd non è certamente d'immediata apprezzabilità
e potrebbe non accontentare tutti, soprattutto coloro che sono legati alle forme
più articolate armonicamente e melodicamente del jazz tradizionale, questo lavoro
di Simone Copellini e Patrizio Ligabue è senza dubbio un progetto
ricco di spunti interessanti, godibile e certamente in linea con le forme dei migliori
lavori del jazz contemporaneo italiano, che si dimostra sempre più in grado di assumere
connotati di alta levatura e ben distinguibili per le esecuzioni e le idee di bravi
musicisti oltre che per la per pulizia e nitidezza di suono.
Alessandro
Carabelli per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 05/10/2008
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