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Infinita Quintet
Time Continuum
Satna Music (2013)
1. Wild (to live and tell the tale) 0:30
2. Cancion de Consuelo 9:10
3. Time Continuum 4:00
4. Conversations in the Ditch 7:49
5. Strawberry Fields Forever 6:03
6. Kantri/Raga 8:24
7. Leonie 7:03
8. Night Shift 3:36
9. Hanna 5:23
10. Petals 5:12
11. Lyrical (say nice thanks and go home) 1:09
Massimo Carboni - saxophone Tero Saarti - trumpet Sid Hille - piano Paolo Spanu - bass Gianni Filindeu - drums
Qualche volta perseverare non è diabolico. Almeno non nel jazz e non in questo
caso. Infatti il cd "Time Continuum", eseguito dal quintetto jazz sardo – finlandese
composto da Sid Hille, Massimo Carboni, Paolo Spanu,
Gianni Filindeu e Tero Saarti, rappresenta il suggello ulteriormente
sublimato e raffinato del progetto "Infinita" nato in occasione del concorso
"Scrivere in jazz " del 2008, che
l'Associazione Blue
Note Orchestra di Sassari – Orchestra Jazz della Sardegna organizza
ogni due anni.
Il primo nucleo del progetto nasce dal profondo feeling che da subito si instaura
tra Sid Hille compositore tedesco, naturalizzato finlandese e vincitore
del Concorso di quell'anno con il suo "Tango Morbido Y Cinico" e Massimo
Carboni, sassofonista tenore solista della OJS, musicista sardo di grande
valore e di importanti collaborazioni internazionali.
Dall'empatia musicale immediata tra i due e dall'affinità delle reciproche idee
musicali, nasce l'idea di formare una band e suonare insieme: l'idea è quella di
un jazz che superi i confini del tempo e dello spazio. A loro, quindi, si uniscono
con lo stesso intento la sezione ritmica isolana del contrabbasso di Paolo
Spanu e della batteria di Gianni Filindeu e il finlandese
Tero Saarti, alla tromba e flicorno.
Un meltin'pot sardo- finnico che in questo curioso caso, quasi paradossalmente,
dimostra che gli opposti - geografici e culturali – a volte si toccano.
E' infatti molto singolare che musicisti differenti per formazione e appartenenza
si siano trovati e riconosciuti sulle note suonate e rincorse, sulle composizioni
originali, a volte struggenti, a volte solari e quasi mediterranee del "nordico" Sid Hille. L' apporto stilistico di ciascuno di loro, giocato sull'accordo
ma anche su di una grande libertà espressiva, diventa il tratto distintivo e originale
di questo prodotto musicale elegante e raffinato, discreto, mai invadente a partire
dalla grafica del prodotto: un cd che, di ascolto in ascolto, penetra e rimane dentro
chi ama il jazz.
Le personalità musicali, ben definite ognuna con la propria unicità, sono riuscite
a fondersi le une con le altre dando luogo ad una musica che, nello stesso tempo,
viaggia compatta e vola libera. Compatta per la grande armonia e sintonia tra il
sax di Massimo Carboni e la tromba di Tero Saarti, per la creatività
della batteria di Filindeu caratterizzata da tocchi secchi e sincopati, dal contrabbasso
morbido e avvolgente di Paolo Spanu e, last but not least, dal tasto
lirico, poetico, del pianoforte e delle composizioni di Sid Hille. Libera
per l'atmosfera quasi priva di tempo e spazio che si respira nell'ascolto: un gioco
– nel senso di play - rarefatto e raffinato tra musicisti che comunicano il divertimento
di suonare insieme, a interpretare ognuno il proprio animo senza mai sopravanzare
gli altri.
Un rimando di equilibri stilistici e formali che sprigiona un linguaggio esperantico,
comprensibile dal Mar mediterraneo al Mare del Nord, attraverso tutta l'Europa.
Le particolarità di questo ensemble emergono e colpiscono l'ascoltatore raffinato,
colui che ama un'atmosfera sognante ma rigorosa.
Il disco può essere paragonato ad un libro di racconti in cui ogni musicista interpreta
la stessa novella secondo accenti e prospettive differenti: ecco allora emergere
la solarità e l'entusiasmo di Hille che non contrasta con il suo lirismo quasi doloroso
in altri momenti; la ricerca spasmodica, a volte tormentata ma poetica e morbida,
di una perfezione sempre agognata da parte di Carboni; il tranquillo e finnico aplomb
di Saarti; l'introspezione ritmica e avvolgente di Spanu; la ricerca originale e
caleidoscopica delle bacchette e spazzole di Filindeu.
Si leggono gli uomini dentro questa musica. Ma al di là di ciò, quello che rende
differente la musica di "Time Continuum" è lo spirito comune che traspare in
modo energico dalla musica del quintetto.
Si ascolta un jazz diverso, un jazz a volte nemmeno troppo jazz, che in confronto
a molte operazioni preconfezionate a tavolino rivolte al largo consumo - ancorché
con grandi nomi - alle quali siamo stati abituati, ha il pregio della freschezza,
del desiderio di fare musica insieme, dell'immediatezza concertata, nel senso della
condivisione delle note, dell'umanità che risuona. La stessa differenza che distingue
un best seller di consumo da un prodotto di editoria concertato a più mani, che
sottende una forte esigenza estetica e di contenuto.
Da "Wild", 30 secondi di saluto selvaggio – ci racconta il titolo - un urlo
di battaglia di strumenti e musicisti non privo di un filo di ironia a "Cancion de Consuelo": calda jazz ballad che partendo dalla world music approda ad una
affascinante scomposizione jazz giocata su interazioni e intese tra sax e tromba; "Time Continuum", che da il titolo ad CD ed evoca la scomposizione di tempo
e spazio in continue intersezioni; indi la preferita dalla sottoscritta ovvero "Conversations in the Ditch": originale trasposizione jazz delle conversazioni
a bordo strada tra amici; voci e strumenti che si intrecciano, ognuno con la propria
storia;
"Strawberry Fields Foreve"r, raffinata cover - ma non troppo - di uno dei meno
scontati tra i temi noti dei Beatles; "Kantri/Raga", due differenti atmosfere
che evocano paesaggi esotici, con accenti tribali negli accordi la seconda; "Leonie"
in cui piano, sax e tromba si alternano recitando la stessa poesia dedicata a Leonie; "Night Shift", un gioco di jazz diventa mosso e ritmato su syncro di altissimo
livello; "Hanna", in cui Il rincorrersi lirico degli strumenti disegna un carattere
femminile intenso e struggente; Petals, originale brano ispirato dal noto
distico di Ezra Pound "In a Station of the Metro" che recita "The apparition
of these faces in the crowd; Petals on a wet, black bough."; infine "Lyrical",
il reciproco saluto tra musicisti che restano e musicisti che ripartono, in un psichedelico
ringraziamento con la speranza di ritrovarsi presto, come in ogni time continuum
che si rispetti.
Il cd per ora è distribuito solo in Finlandia, ma l'auspicio è che il jazz di qualità
del quintetto Infinita, da Finlandia e Sardegna terre di confine, rimbalzi
come merita in tutta Europa.
Viviana Maxia per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 18/08/2013
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