".
E' sempre difficile tentare di condensare in poche righe ciò che il musicista vuole trasmettere, ed in particolare, esprimere le sensazioni scaturite dall'ascolto di questo lavoro, in quanto complesso e sofisticato, destinato a palati più che raffinati ma soprattutto aperti alle innovazioni evolutive dettate dal Modern Mainstream.
Creato sicuramente rispettando un continuum….., ogni traccia costituisce una sequenzialità, un prima e un dopo, paragonabile al concepimento di un'opera d'arte pittorica in cui ciascuna "pennellata" assume valore estetico ai fini della lettura e della fruibilità dell'opera.
Pertanto se ne apprezza il valore solo dopo attento e reiterato ascolto.
Beh! In quest'ottica il lavoro del Pinton, risulta incredibilmente originale sia nella struttura che nelle capacità tecnico-espressive del Pinton stesso (baritone saxophone, bass clarinet, flute, clarinet) e della sua Band (Kyle Gregory Trumpet,
Salvatore Maiore bass, Roberto Dani drums). Questo lavoro da' l'idea di quello che può significare il progresso che il Jazz sta attraversando in tutte le sue sfumature, e, fa ben sperare sulle qualità musicali di artisti nostrani come
Alberto Pinton, attualmente residente e musicalmente impegnato a Stoccolma, ma, che ci auguriamo di poterlo apprezzare al più presto anche in versione live, in Italia, suo paese natale.
Sandro Floreale