Una nuova voce…con tanta voglia di comunicare.
Veronica
Vismara ha al suo attivo anni di attività, con partecipazioni ai seminari
tenuti da Rachel
Gould, Carl Anderson, Danila Satragno e Giancarlo Gazzani. Tra
esibizioni live e studi ha lavorato con pazienza e tessuto più trame per
offrirci un prodotto a tutto tondo, un'opera prima da ascoltare con attenzione.
Veronica ama trattare con particolare affetto il suo lavoro. Per il suo esordio,
la vocalist ha scelto dei compagni di percorso d'eccezione. Questi artisti non
si sono limitati ad un routinario
accompagnamento, ma hanno anche prestato loro composizioni, emozionanti e di
spessore. Veronica ha preso questi temi e vi ha sovrapposto testi ora romantici,
ora malinconici ora allegri ed ironici; con uno sguardo sempre rivolto
all'autore delle musiche, in un tentativo di trovare delle corrispondenze
profonde, di essere davvero dei "compagni d'anima", come recita
programmaticamente il titolo del lavoro.
Quando diciamo grandi nomi del jazz italiano parliamo di: Franco
Cerri, Tino Tracanna, Dado
Moroni,Gianni
Cazzola, Lucio Terzano, Attilio Zanchi, Tony Arco e Giovanni Falzone.
Quest'ultimo poi presta, oltre alla penna del compositore, la tromba, ed è forse
il regalo più gradito: i suoi soli sono ispirati, intensi ma sobrii, personali,
come quello che impreziosisce il brano, la delicatissima Carmaria. I brani offerti alla voce della
protagonista, di per sé già particolare, ricca e comunicativa, le consentono di
trovarsi alle prese con un repertorio originale. L'affrontare una serie di brani
"nuovi" è sicuramente un aspetto non secondario, invece sovente per il vocalese
ci si attiene ad un repertorio di musiche e testi standard, frutto della
fortissima tradizione del genere e sui quali francamente sarebbe arduo dire
qualcosa di nuovo (e spesso non ce lo si aspetta neanche). Va quindi accolto con
simpatia il lavoro di Veronica, impegnata ad offrire un prodotto artistico nuovo
e non semplicemente un rifacimento, magari nobile, ma che al peggio corre sempre
il rischio di cadere in un déjà vu.
Pericolo scongiurato da Veronica, la quale cura con attenzione anche
gli aspetti di "comunicazione" della sua opera per la distribuzione e la
pubblicazione di materiale vario, spartiti, e altro sul suo sito. Dalle
parole della cantante traspare l'ambizione di vivere il jazz come forma
privilegiata di comunicazione, scambio e dialogo.
Un altro lento intensissimo, con un tema splendido, opera della penna
di un ospite, in questo caso il sassofonista Tino Tracanna, è No maze. Quasi un classico
impreziosito da una interpretazione davvero ispirata di tutti i musicisti.
Nel brano Blue
ties invece, si parte da una introduzione iniziale che inscena
una danza scomposta e canzonatoria, come si arguisce anche dal cantato, la quale
rapidamente porta ad uno splendido solo di Falzone su una ritmica libera
che poi, lentamente, "cresce" e si trasforma in un ritmo quasi funk per
un duetto finale con scambi serratissimi tra la tromba e il sax di Francesco
Bianchi.
La band che accompagna la cantante è molto affiatata: Gianfranco
Calvi, Michele Tacchi e Angelo Corvino suonano insieme anche
in un altro contesto con un progetto denominato MAG Trio (disco d'esordio
Pensieri Circolari). I tre rappresentano davvero una sorpresa gradita:
oltre all'accompagnamento sensibile ed elegante si prendono spazi solistici
misurati ma efficaci praticamente in tutti i brani del cd, tra essi alcuni
raffinati come l'Attesa ed
altri vivaci, come Esinho,
un motivo dai forti profumi latini, con ai tamburi il grande vecchio della
batteria italiana, Gianni
Cazzola.
Franco
Bergoglio
Il canto come passione, la musica come guida...
(F. Giustino)