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Apria 2006
Native Soul
Rough Jazz


1. Rough Jazz
2. The Days Of Wine And Roses
3. Descarga Calabaza
4. River's Edge
5. Neocon Blues
6. Zen Baptsit
7. Looking Forward
8. Destiny
9. Ivar
10. Zen Baptist (reprise)

Peter Brainin - sassofono tenore/soprano/flauto
Noah Haidu - pianoforte
Marcus Mclaurine - contrabbasso
Steve Johns - batteria




Native Soul è una band newyorkese emergente formata dal pianista Noah Haidu, dal sassofonista Peter Brainin, dal batterista Steve Johns e dal bassista Marcus McLaurine.



C
on il loro album d'esordio "Jazz Rough" mettono in mostra un approccio musicale che unisce hard-swinging jazz con elementi di funk, gospel e ritmi latino brasiliani.

Vivacità, energia e uno spiccato spirito improvvisativo corale questi sono gli elementi trainanti di questa produzione non particolarmente innovativa, ma gradevole ed apprezzabile.
Ricco di composizioni originali, "Jazz Rough" mostra sinergia di gruppo, grande interazione ed accuratezza negli arrangiamenti.

Sospeso tra aggressività ed atmosfere profondamente evocative, culla l'ascoltatore con il suono caldo ed avvolgente del sax di Peter Brainin, che dona sferzate di vitalità e di grande qualità all'insieme, e dalla brillantezza del lirismo di Noah Haidu.

In Jazz Rough vi è estrema attenzione al tocco e all'equilibrio dinamico delle esecuzioni senza per questo sfociare nel narcisismo solistico. La formazione sa perfettamente creare una musica a più dimensioni, dove la narrazione segue una logica tutt'altro che consequenziale: dalle spigolose, pungenti sonorità di "Descarga Calabaza" e "Rough Jazz", al sound vagamente anni 70' di "Neocon Blues" e di "The Days Of Wine And Roses", fino alla profondità di "Zen Baptist", "Looking forward" o "Destiny".

Un buon esordio per i quattro talentuosi musicisti newyorkesi che mostrano di avere tutti i presupposti per una splendente carriera.

Alessandro Carabelli per Jazzitalia







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Data pubblicazione: 24/04/2010

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