2004 Pramisi Records
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Michael Simon
Revelaciòn
1. Before I Go
2. Juliana Bridge Bomba-Blues
3. My Response
4. Ocho Rios Mood
5. Mangueriando
6. Por Instinto
7. Renacer
8. Spiritual Affinities
Michael Simon -
trumpet, flugelhorn, vocals
Efraim Trujillo - Tenor and soprano
saxophones
Konstantin Klashtorni - alto
saxophone
Marlon Simon - drums, timbales
and small percussion
Gerardo Rosales - congas, Afro-Venezuelan
percussion, vocals, guiro and claves
Jose Luis Lopretti - piano
Leslie Lopez - baby bass
J.c. 'bulu' Viloria - lead vocals
Ilja Reijngoud - bass & tenor
trombones (1)
Edward Simon - piano (7)
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Trentenne compositore e trombettista d'origine venezuelana, il giramondo
Michael Simon trova modo nel suo "Revelaciòn"
(pubblicato nel 2004, in realtà da non molto
rintracciabile in Italia) d'esibire atmosfere di calda provenienza, distinte da
toni brillanti il cui denominatore comune è il ritmo latino, la passione intensa
per gli aromi caraibici tra i quali – in modo raffinato ed intelligente – inserire
frammenti blues e bop in continua fermentazione, offrendo istanti
che spaziano dal lirismo puro alla performance discorsiva più accattivante,
con esiti omogenei che dimostrano un'abilità tecnica di prim'ordine sia nel mood
strumentale che nell'organizzazione degli insiemi sintattici degli arrangiamenti.
Le sonorità dell'ensemble risultano intense in virtù di un'intenzione
melodica su cui distendere l'interplay della band, secondo una volontà
di comunicazione connotata da un linguaggio nitido e lineare, a tratti appassionante,
naturalmente portato al fraseggio ampio e convincente dal lato improvvisativo, che
definire di matrice "latina" sarebbe quanto meno riduttivo: Michael spazia
briosamente in un happy jazz in cui convivono sapori, temi e tempi,sia
yankee sia sudamericani, proposti secondo cromatismi e timbri ben meditati e
attenti, abilmente disegnati da vero fusion man.
Esuberante quando invitato al solo, così come il bravo sassofonista
Efraim Trujillo, ha modo di distinguersi come compositore e arrangiatore
in particolare nell'ultimo brano, "Spiritual affinities",
track che merita un'attenzione particolare: decisa e "dilatata" l'introduzione,
l'armonia s'insinua leggera, sorretta da un caldo trascendere di percussioni in
cui prende luce la voce (e la personalità) solistica di Michael che apre
un percorso musicale dinamico che si chiude – con elevato spessore di contenuto
– con il possente, corposo e calibrato richiamo del sax alto di Konstantin Klashtorni,
quasi in stile hardbop. Esempio, questo, d'un pathos, d'una poetica
musicale positiva ed eclettica, progressiva ed attenta alle evoluzioni stilistiche
anche del Latin jazz.
Fabrizio Ciccarelli per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 17/03/2007
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