Tra
i numerosi, prestigiosi riconoscimenti che da tanti anni scandiscono la lunga e
proficua carriera di
Enrico Rava, recentemente insignito dal Ministro della Cultura francese
della onorificenza di "Cavaliere delle Arti e della Lettere", l'invito
del 2001 al
festival canadese di Montreal è sicuramente uno dei più significativi:
nella speciale occasione è stata data infatti carta bianca al
trombettista triestino, offrendo così al più internazionale jazzista di casa
nostra l'opportunità di prodursi, nell'arco di più concerti, in differenti
contesti.
I risultati artistici, accompagnati da un
lusinghiero successo di pubblico, sono stati così elevati da spingere la
francese Label Bleu
- etichetta per la quale Rava ha realizzato in passato importati lavori
quali Rava l'opera va,
Rava Carmen,
Rava Noir e
Vento,
firmato insieme alla cantante Barbara Casini - a pubblicarne un
esauriente resoconto, varando una apposita collana dal titolo
Montreal Diary e
costituita da tre CD, il primo dei quali vede in campo un supergruppo tutto
italiano formato dallo stesso Rava e Paolo Fresu alla tromba e al
flicorno, Stefano Bollani al pianoforte,
Enzo Pietropaoli al contrabbasso e Roberto
Gatto alla batteria.
Della stessa formazione che nel
1999 ha dato vita al fortunato
"Shades Of Chet",
è dunque "Play Miles Davis",
omaggio altrettanto sentito e doveroso ad un altro indimenticabile poeta del
jazz, dal cui vasto repertorio i cinque musicisti hanno ripreso alcune storiche
pagine. Nell'album, che riporta peraltro solo una parte del concerto canadese,
si ascoltano quindi due epocali originals davisiani come
Milestones e
Blue In Green, e famosi standard qualiBye
Bye Blackbird,
There Is No You e
When The Lights Are Low
di Benny Carter.
Ovunque
il quintetto suona con grande ispirazione e partecipazione emotiva,
confermandosi macchina musicale dagli ingranaggi perfetti: sospinti da una
ritmica inappuntabile, i due principali solisti possono perciò dialogare ad armi
pari, come d'altro canto si addice a due jazzisti del loro calibro,
ritagliandosi pure lo spazio per vetrine personali (Rava tiene tutto per sé
There Is No You,
mentre Fresu sì appropria con la sua tromba sordinata della dolce melodia di
Blue In Green).
Da sottolineare anche le prove individuali, anch'esse salutate dalle
ovazioni del pubblico, di Bollani, Pietropaolì e Gatto, tutt'altro che semplici
gregari, ma corresponsabili a tutti gli effetti di un progetto la cui riuscita
sta, appunto, nell'invidiabile solidità e duttilità del collettivo.
A "Play Miles
Davis" farà seguito la pubblicazìone dei
concerti di Rava al festival di Montreal in duo con Stefano Bollani e alla guida
di un quartetto "americano" completato da Ray Anderson al trombone,
Mark Helias al contrabbasso e Pheeroan akLaff alla batteria.
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