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Guido Bombardieri e Dudu Kwateh
Pensieri africani

1. DANCE DANCE (G. Bombardieri) 3’04”
2. SUGA (Mor Thiam) 5’11”
3. PENSIERI AFRICANI (G. Bombardieri) 6’23”
4. GORREE (G. Bombardieri) 6’27”
5. DUET (G. Bombardieri) 3’11”
6. AFROBLUES (G. Bombardieri) 3’04”
7. YOLELE (Popolare) 4’12”
8. DAW CORRERE (G. Bombardieri) 4’12”
9. AFRICAN MOON (G. Bombardieri) 6’10”


Guido Bombardieri: sax alto, sax soprano, clarinetto basso, flauto
Dudu Kwateh: percussioni, didgeridoo, voce
Giovanni Falzone: tromba
Beppe Caruso: trombone
Fausto Beccalossi: accordèon
Hado Ima: djambe, voce
Lao Kouyate: kora
Nadia Braito: voce

 

Il progetto musicale Pensieri africani, pensato da Guido Bombardieri e Dudu Kwateh e realizzato con la collaborazione di un gruppo di musicisti italiani e africani assortito per l'occasione, è meritevole per più di un motivo. Il primo è naturalmente di natura musicale: la contaminazione tra jazz e musica africana ha prodotto un risultato di grande spessore musicale, soprattutto in quanto è riuscita a evitare quei difetti, quasi fisiologici, in cui a volte incorrono operazioni del genere oggi alla moda, etichettate con scarso rispetto per le differenti culture musicali che vengono a contatto con il marchio omologante di world music. Pensieri africani non è un lavoro in cui il jazzista italiano, collaborando con musicisti africani, pensa di arricchire il proprio stile con tratti esotici, piuttosto il risultato della collaborazione si caratterizza per la freschezza di una sonorità genuina e spontanea, come se questo gruppo di musicisti non sia alla prima esperienza comune in studio.

Soltanto Bombardieri e Kwateh sono presenti in tutti i brani dell'album, mentre gli altri musicisti si alternano, conferendo con la loro presenza e con il loro strumento ispirazioni e atmosfere sempre diverse a ogni pezzo. Dance Dance di Bombardieri e Suga di Mor Thiam si possono inserire nella miglior tradizione del jazz africano, sulla scia di Abdullah Ibrahim per intenderci, con ritmiche allegre e l'utilizzo quasi rituale del canto; in particolare Suga è emblematico di una koinè dove le percussioni afro di Kwateh dialogano con le improvvisazioni in stile free del sax di Bombardieri.

Una riuscita contaminazione si può riconoscere anche dall'utilizzo in un pezzo ispirato alle sonorità africane di strumenti provenienti da tutt'altra tradizione musicale: accade nel brano che dà titolo all'album con la marcata presenza dell'accordèon di Fausto Beccalossi. Il ritmo sincopato di
Gorree e il blues di Afroblues si possono definire una lettura africana di composizioni, entrambe di Bombardieri, radicate nella più classica tradizione jazz. Le atmosfere cambiano ancora in Yolele, un canto tradizionale africano, introdotto e sostenuto dalla kora di Lao Kouyate, con Bombardieri al flauto per caricarlo ulteriormente di sapori etnici.

Chiude Pensieri africani
le atmosfere rarefatte di African moon, una lunga improvvisazione corale per ingraziarsi la notte africana, con i suoi suoni sinuosi protetti dall'oscurità.

Ogni contaminazione musicale dovrebbe rispettare le tradizioni dei generi che vengono a incontrarsi; per Pensieri africani il compito non era difficile, il jazz non ha mai rinnegato le sue radici africane: se niente in Pensieri africani sembra arbitrario o forzato è perché ogni musicista suona la stessa musica.

Ci resta soltanto da ricordare l'altro merito del progetto musicale di Guido Bombardieri e Dudu Kwateh: Pensieri africani è prodotto dalla Cooperativa Amandla ed è in vendita nel circuito del Commercio Equo e Solidale; tutte le produzioni della Cooperativa Amandla sono operazioni "no-profit", come può testimoniare "il prezzo trasparente" sul retro del cd, finalizzate alla raccolta di fondi, in questo caso per l'acquisto di telai e per la copertura dei costi di formazione per una migliore produzione tessile.
Dario Gentili

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Data pubblicazione: 14/06/2003





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