Come è noto, la musica brasiliana contagia proprio tutti e, parafrasando una parte di testo del brano d'apertura, ti trascina lontano in un vortice di allegria.
Quella di Marchio Bossa è una deliziosa mescolanza di due culture, quella carioca, per l'appunto, e quella italiana per l'uso della lingua.
Il progetto risulta godibile e fruibile a tutto tondo. Il ritmo della bossa sottende tutti i brani, scritti e arrangiati dalla sapiente penna di
Pippo Lombardo, in maniera molto naturale. I musicisti danno prova di trovarsi a proprio agio con i ritmi e le armonie brasiliane, per nulla semplici, e di mischiare questi con gli stilemi più tipici del jazz d'oltre-oceano, soprattutto in puntate solistiche di tutto rispetto!
I soli di Bosso e Scannapieco, come fulmini a ciel sereno, danno verve a tutto il tessuto ben organizzato dalla ritmica di
Lombardo, Balducci e Scialpi, precisi e per nulla invadenti!
Anche la bella voce di Francesca Leone, così limpida e dolce, si muove agevolmente con discrezione e semplicità, proprio come le grandi voci della gloriosa tradizione brasiliana (Astrud Gilberto, Elis Regina, etc.).
Coinvolgente Luci, un samba "tirato" e brioso; meditativa e più brasiliana di tutte le tracce Nothing to lose (the party), la sola cantata in lingua inglese; la title-track No bossa no party, vivace e coinvolgente il suo tessuto melodico fatto di riff all'unisono e intervalli ripetuti, oltre a progressioni armoniche tipiche della musica carioca…
Il lavoro discografico è pregevole e di tutto gusto, in cui ogni cosa è pensata e nulla è lasciato al caso.
…se ti lasci portare dal ritmo infuocato del samba vedrai…capirai!
Dino Plasmati
per Jazzitalia