Gli Aquasanta sono un gruppo siciliano che prende il nome da un antico quartiere di Palermo che per secoli è stata crocevia di culture le più disparate ma anche di secolari problemi, ancora oggi, irrisolti. Già nel nome quindi c'è una chiara valenza oltre che musicale anche culturale e sociale.
Il gruppo è formato da Silvia Balistreri voce,
Antonio Bignone pianoforte e fisarmonica, Maurizio Bignone viola ed arrangiamenti, Mauro Cottone violoncello,
Fabio Crescente contrabbasso, Alfredo Laviano batteria e percussioni,
Maurizio Rocca violino.
Inoltre per la registrazione hanno suonato anche A.Macaluso,
M.Saladino, A.Lo Re ai violini e F.Biscari e A.Saladino
ai celli.
I brani sono tutti pezzi originali e vedono la firma, oltre a quella dei vari componenti del gruppo, anche di Maurizio Bignone apprezzatissimo autore di musiche da film e teatro.
Chi scrive non è un amante delle etichette, anche se riconosce che spesso sono funzionali ad esigenze discografiche e di mercato e, questo cd ne è la conferma. Etichettarlo dentro un genere risulterebbe riduttivo nei confronti del progetto musicale: è soltanto ottima musica che spazia ed ingloba diversi mondi musicali.
Il gruppo accenna echi ed umori di musica classica, brasiliana, indiana, jazz, mediterranea; li mescola e li fa suoi rendendoli sottintesi, mai ben definiti, in un contesto originale ed interessante.
I brani si ascoltano volentieri uno dopo l'altro ed ognuno di loro sa comunicare, a suo modo, emozioni autentiche e, forse, dimenticate.
Così dall'iniziale Nirvana a Libera il tuo mondo, quasi un samba jazz, a Tagghiddu, dai continui cambi di umori, alla dolce e melodiosa Mille Universi o all'arrabbiata Angel dove la Balistreri
ha occasione di sfruttare le sue ottime doti vocali, alla cangiante Luni, all'arabeggiante Sabah el Hir,
all'originale Seasan che si snoda su una ritmica indiana "cantata" o all'orchestrale Tra risa e canti che chiude il cd.
La registrazione è stata effettuata in uno splendido scenario naturale quali sono le saline di Marsala, in Sicilia, da ottimi tecnici che hanno saputo dare il giusto valore ai suoni
assolutamente acustici del gruppo.
Gaspare Bonafede per Jazzitalia