www.davidaxelrodmusic.com
|
David Axelrod
Live at Royal Festival Hall
1. Paint It Black
2. The Edge
3. Song Of Innocence
4. Holy Are You
5. So Low
6. Tensity
7. Holy Thursday
8. Urizen
9. The Sick Rose
10. London
11. The Human Abstract
12. Smile
13. Norwegian Wood (Spanish Wood)
David Axelrod - arrangiamenti e
conduzione
Richard Ashcroft - voce nel brano “Holy Are You”
Orchestra di 26 elementi
|
Quando ricevetti questo DVD/CD dopo essere venuto in contatto con Dana
Axelrod per un'intervista al Padre (Il genio David Axelrod) decisi di
scrivere subito una sorta di recensione per dare, così, il mio contributo alla divulgazione
di questo documento che riconferma il genio di questo compositore e arrangiatore
che ha contribuito alla storia del Jazz.
David Axelrod nasce a Los Angeles nel 1936
ed inizia molto presto a scrivere partiture complesse, orchestrazioni e arrangiamenti
che lo porteranno a definire quella sonorità Jazz Funk con tinture Rock e che lo
renderanno uno di più richiesti arrangiatori e produttori della scena Jazz, Soul,
Funk e Rock dal 1959 al
1999 fino ad oggi.
Cannonball Adderley, Nat Adderley, Funk Inc., Lou Rawls,
Don Randy, David McCallum, Clara Ward, The Electric Prunes,
Letta Mbulu sono alcuni degli artisti che Axelrod ha prodotto e arrangiato.
Capitol, Warner Bros, Prestige solo alcune delle etichette con le quali ha collaborato.
I suoi dischi sono stati usati per creare sonorità Hip Hop, Trip Hop e sono stati
fonte di ispirazione per le nuove generazioni di musicisti, influenzando la musica
elettronica contemporanea e non solo.
David Axelrod è considerato un genio per le sue interpretazioni delle
scritture di William Blake e per aver creato un sound che ancora oggi è considerato
contemporaneo.
Passo alla presentazione del DVD.
La prima cosa che pensai prima di iniziare questo viaggio fu: Axelrod
avrà mantenuto quel suo sound scarno, quei ritmi lineari di "Song of innocence"
e "Song of experience"?
La location scelta per questo evento è la prestigiosa Royal Festival Hall
di Londra. Il teatro dall'architettura modernista, situato tra Waterloo e Hungerford
Bridge, mostra la passione degli inglesi per il passato, il presente ed il futuro.
Una combinazione perfetta per la musica di David Axelrod. Il teatro è trepidante,
musicisti, DJ's, gente dello spettacolo e semplici fan sono in attesa di un avvenimento
che non si verifica da 25 anni. David Axelrod dirige un'orchestra di 26 elementi
e interpreterà i pezzi che hanno creato la sua leggenda.
Axelrod sembra un santone, e dal suo "pulpito" introduce questa serata registrata
nel 2004. L'Orchestra è composta da 6 violini,
2 viole, 2 cello, oboe, cor anglais / Piccolo, 2 sax, 1 clarinetto, 2 trombe, 1
trombone e una importantissima sezione ritmica essenziale per la sonorità axelrordiana:
contrabbasso, batteria, 2 chitarre, percussioni, vibrafono, piano acustico, piano
elettrico, organo e harpsichord.
Il concerto inizia con un ri-arrangiamento di "Paint
it Black", creato apposta per l'avvenimento come a rendere omaggio alla
terra dei Rolling Stones. Da questo primo brano si inizia subito a capire
la capacità di riarrangiare che possiede Axelrod: l'esecuzione è praticamente
irriconoscibile, ma strepitosa.
Axelrod sembra quasi divertirsi nel dirigere l'orchestra, devo dire da quello
che si vede sa come mettere a suo agio i musicisti. D'altro canto essere diretti
da una leggenda vivente non deve essere cosa da tutti i giorni, ed è per quello
che i ragazzi dell'orchestra (formata da musicisti giovani ma molto capaci) mostrano
molta partecipazione e divertimento a volte accennando a qualche passo anzi quasi
ballando i "beats di Axe" che durante l'introduzione dell'orchestra dice "I hate
samples"...(nota per gli amanti dell'Axelrod campionato).
La scaletta del concerto raccoglie tutti i suoi lavori del periodo fine anni
‘60 e primi '70.
Brani come "Holy Thursday" e "Unizen"
da Song Of Innocence, "London", "The
Human Abstract" da Song of Experience, passando per "Holy
Are You" tratta dall'album "Release of an Oath" degli Electric
Prunes cantata dalla splendida voce di un emozionatissimo e coinvolto Richard
Ashcroft.
"The Sick Rose", "Smile",
"Tensity", e "So low"
unico pezzo nuovo per Axelrod, fanno cadere Londra e il suo teatro in un'
atmosfera notturna e blakeniana...
Il concerto si chiude con "Norvegian Wood"
altro omaggio ad una band inglese che conferma il profondo rispetto di Axelrod
per questa nazione...
"David Axelrod live at Royal Festival Hall"
contribuisce a rendere grande la vostra collezione con sonorità orchestrali intelligenti,
profonde, barocche e senza tempo. Vi consiglio di visitare il sito di
Axelrod per
iniziare magari la raccolta dei suoi lavori Jazz e approfondire la conoscenza con
questo grande compositore.
Alessio Berto per Jazzitalia
http://www.jazzmotel.blogspot.com
http://www.myspace.com/alessioberto
Invia un commento
Questa pagina è stata visitata 1.599 volte
Data pubblicazione: 03/02/2008
|
|