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Shoreditch Trio
Again - Live in Bruxelles
Amirani Records (2012)
1. Heraclitus suite (I-II-III-IV)
2. The Remaining Tale
3. Una Lira Per Uno
4. Daily Transience
5. Suggested Reasons
6. The Vanishing Circle
Gianni Mimmo - soprano saxophone
Hannah Marshall - cello
Nicola Guazzaloca - piano
Il disco contiene la registrazione di un concerto completamente improvvisato,
svoltosi in Belgio nel 2010. Secondo Giancarlo
Schiaffini in queste situazioni si mettono in gioco il talento e la memoria
individuali, prima di tutto, oltre ovviamente la capacità di saper ascoltare i partners
in seconda battuta. Gianni Mimmo suona il soprano rivelando la discendenza
dichiarata da
Steve Lacy, suo modello di riferimento. E' in possesso di un suono
abbastanza personale, asciutto e spigoloso e conosce tutti i modi di trattare e
maltrattare lo strumento. Si produce, infatti, in overtones, in squittii, elabora
gruppi di note spurie utilizzandole con effetto bordone rumoristico, si impegna
in uno staccato secco e disarmonico con un campionario di ricchezza timbrica non
ostentata, ma a servizio della composizione estemporanea. Nicola Guazzaloca sta
dietro al discorso del leader con un pianismo di matrice cameristica molto libera
creando un collegamento intuitivo, in apparenza contrastante, ma convergente a livello
concettuale, con il discorso del sassofonista. Quando rimane da solo o in compagnia
del violoncello, il pianista bolognese continua nel suo incedere antiaccademico,
ombroso e meditativo con assoli dissonanti nella forma, consonanti nella sostanza.
Il debito alla lezione di Cecil Taylor è, però, piuttosto evidente, Hannah
Marshall aggiunge un tocco classico-contemporaneo al trio, pur rimanendo spesso
un passo indietro durante i dialoghi intensi e scabrosi dei due musicisti italiani.
L'artista inglese si limita, sovente, ad un ruolo di spalla, di supporto, per mezzo
di un pizzicato nervoso ed efficace. Nei soli, invece, parte in maniera quasi regolare
cercando di ricavare dal violoncello, successivamente, quanto si può ottenere forzando
le possibilità dello strumento ad arco, oltre la tonalità, verso dimensioni apparentemente
fuori controllo.
Sono in tutto sessantun minuti di una musica piuttosto ostica, antimelodica, eseguita
con la giusta concentrazione fra tre compositori istantanei che conoscono i rischi
di questo tipo di operazione. Si può affermare che il ricorso ai clichè sia quasi
fisiologico in questo ambito. Il merito di Mimmo-Guazzaloca e Marshall è di essere
riusciti a dialogare ripercorrendo a memoria determinati percorsi, ma riuscendo
ad intersecarli, in diversi segmenti, per dar luogo ad un'improvvisazione che contiene
spunti e idee che si presentano come nuovi, pur contenendo elementi inevitabilmente
riciclati. In questo assume un senso e una prospettiva questo disco, come testimonianza
della ricerca di incontro e di amalgama delle esperienze di tre improvvisatori di
provata fede.
Gianni Montano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 17/02/2013
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