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Melissa Kassel Quintet
Live at Acton Jazz Cafè

1. You don't know what love is
2. Go away little boy
3. Close to you
4. My Little tune (Melissa Kassel)
5. Honeysuckle Rose
6. He was too good to me
7. Bye Bye Blackbird
8. Cry me a river
9. For Kim (Melissa Kassel)
10. Somewhere over the rainbow

Melissa Kassel -
vocals
Phil Grenadier -
trumpet
Tim Ray -
piano
Bob Gullotti -
drums
John Lockwood -
bass
Molly Flannery -
piano
on 9

M-Class Productions
201 East 12th Sto Suite 102 "
tel 212-473-9513
fax
212-473-4601
N.Y., N.Y. 10003
email:
104075.427@compuserve.com

Muse Eek Recording Production

La registrazione d'esordio "MELISSA KASSEL QUINTET LIVE AT THE ACTON JAZZ CAFÉ" (MSK 115)
cattura il cuore e l'anima di una diva di Boston

In questa registrazione live Melissa Kassel, accompagnata da alcuni dei più raffinati musicisti di Boston, presenta un misto di standard e brani originali tutti marchiati dalla sua miscela unica di sensualità e sensibilità.

A sostenere Ms. Kassel ci sono Tim Ray (Lyle Lovett, Gary Burton) alle tastiere, John Lockwood (Joe Henderson, Freddie Hubbard) al contrabbasso, Bob Gullotti (George Garzone, Kenny Werner) alla batteria, e Phil Grenadier (Freddie Hubbard, Ella Fitzgerald) alla tromba. Questa registrazione cattura il quintetto durante una calda serata, in cui offrono un perfetto bilanciamento tra potente esibizione di gruppo, sensibile supporto reciproco e grande solismo.

Interprete di canzoni nel migliore senso del termine, Melissa Kassel ha l'abilità di penetrare nel centro di un brano e di trasformarlo in una fresca versione personale. Il classico "Go Away Little Girl" di King/Geffin una volta diventato "
Go Away Little Boy" si trasforma in una sorprendente rappresentazione del desiderio femminile, mentre "You Don't Know What Love Is" è piena di rabbia e amarezza represse. La sua sensibilità alle sfumature delle parole è particolarmente evidente nella sua versione di "He Was Too Good to Me" di Rogers and Hart che diventa un elegante riflessione sul rammarico. L'originale "For Kim" (un elogio ad un amico perduto) è un breve ed amorevole poema. Non è tutto nero però; c'è anche un lato scherzoso di Melissa Kassel. "Bye Bye Blackbird" e "Honeysuckle Rose" includono interamente il capriccio e il divertimento di un piccolo gatto con un gomitolo.
Melissa Kassel si è trasferita a Boston da avida studentessa di jazz, entusiasta di apprendere direttamente dai molti maestri che insegnano in quella città (infatti il CD è dedicato anche a loro). Da allora, è diventata madre ed ha posto solide radici in questa città. Si esibisce regolarmente all'Acton Jazz Café, ed è stata nominata "Best Jazz Vocalist" nel Boston Music Awards del
1998.


"Gli ultimi dieci anni sono stati un'età d'oro per il jazz e, a seconda della vostra definizione del genere, dei musicisti correlati al jazz. Molti hanno una esperienza di lavoro in diversi generi riuscendo a sintetizzarli in molti modi al punto da creare una moltitudine di nuovi stili. Tuttavia, non c'è stato nulla di tutta questa sorta di evoluzione nell'area del canto. In definitiva, l'innovativo lavoro di Betty Carter ha focalizzato alcune attenzioni su di lei durante l'ultima dozzina di anni....inoltre è piuttosto noioso notare che la cantante jazz con il più alto profilo in questi giorni è Diana Krall, emblema di uno stile generico e antiquato.
Il CD live della cantante di Boston Melissa Kassel, però, ci offre una ragione di speranza. Un'artista potente, carica d'emozione...altera i temi finchè diventano parafrasi delle originali melodie, impiegando microtoni. La Kassel esprime il massimo attraverso il vasto mondo degli standard. Scende in picchiata ed estende le note, rimane dietro al tempo per poi raggiungerlo. Dal punto di vista della dinamica e della struttura il suo lavoro contiene una buona dose di contrasto, alcune volte grida, ringhia, altre volte bisbiglia o racconta i versi. Utilizza il vibrato efficacemente in diversi modi...
Non so quanto successo commerciale avrà la Kassel ma so che è tra le migliori cantanti jazz emerse negli ultimi anni."
Harvey Pekar - Boston's NPR news station


"Come collaboratore per molti anni, tra gli altri, di Downbeat e Jazziz, ho ascoltato innumerevoli album d'esordio di cantanti donne che sono sicure, piacevoli, e...dimenticabili. Melissa Kassel, su "Live at the Acton Jazz Café", felice di dirlo, osa di essere diversa e porta vera immaginazione e passione al suo intimo studio dei brani, dell'intonazione e del fraseggio.
Frank-John Hadley


"Alcuni vedono il mondo jazz del 21° secolo scarso di originalità, pieno di giovani musicisti poco fantasiosi che escono dalla loro strada per emulare i loro idoli, e il problema è spesso peggiore tra i cantanti...Non è difficile trovare un surplus di cloni di Sarah Vaughan e Ella Fitzgerald. Ma Melissa Kassel non è una di loro. La cantante jazz di Boston si sforza di essere originale in questo CD del
2000. La Kassel è ovviamente disegnata come una delle cantanti più astratte. Betty Carter e Sheila Jordan sono sue influenze, e ci sono momenti in cui riporta alla mente la sottoesposta Jeanne Lee...Melissa Kassel tende a scegliere molte canzoni che sono state portate alla morte negli anni; potreste ritrovarvi a chiedervi se il jazz abbia realmente bisogno di un'altra versione di "Honeysuckle Rose" di Fats Waller. Ma poichè la Kassel porta qualcosa di personale in questi standard, e non li esegue in modo generico e obsoleto, riesce a cavarsela."
Alex Henderson - All Music Guide


"Questo è il CD d'esordio della cantante di Boston Melissa Kassel e del suo gruppo. Essa lavora ai limiti delle vocalizzazioni jazz nella tradizione di Betty Carter e pochi altri.
Molte cantanti jazz oggi cantano in modo molto convenzionale - non tentando di utilizzare la loro voce come uno strumento. Il contenuto espressivo fornisce una nuova luce a brani come "
Close to You" di Burt Bacharach, "Cry me a River" o "Somewhere over the Rainbow". La Kassel trasforma "Honeysuckle rose" in un brano super-sexy e diventa carica d'emozione in "He Was Too Good To Me". Due pezzi sono sue composizioni e sono anch'essi pieni di forte emozione. Il suo stile e il range di alterazione delle note tende un po' ad abituarsi, ma le parole sono sempre comprensibili ed è sempre correttamente intonata -  cosa che non può essere detta per alcune cantanti sia jazz che classiche."
John Henry - Audiophile Audition


"Come disco d'esordio questa è una delle registrazioni live più smooth pubblicate negli ultimi anni -- ha uno speciale feel e le esecuzioni sono eccellenti in tutti gli aspetti...Melissa Kassel e il suo Quintetto sono nuovi per il mondo del jazz cantato su CD, e che benvenuto tocco di freschezza che sono! Gli ascoltatori Jazz troveranno "
Live at the Acton Jazz Café" una festa per le orecchie. C'è una sensibile sensualità nella voce di Melissa Kassel che rende qualunque brano che canti una raffinata esperienza di ascolto."
Lee Prosser - jazzreview.com


"Melissa Kassel ha uno stile roco, fatto di un basso canticchiare e di sorprendenti salti. Dolere su "
You Don't KnowWhat Love Is", le sue note vagano come la band corre...Melissa conclude con un trillo in stile flauto senza parole; allo stesso modo conclude "Close to You". Il piano diventa blues, la Kassel diventa ansante...Melissa sospira, guaisce, grida con attitudine...si lamenta con una bellezza abbandonata. E' simile ad uno strumento a fiato su "Bye Bye Blackbird": le sue frasi iniziano aggraziate e terminano con versi gutturali. "Over the Rainbow" ha una voce eterea voice e il cuore di un bambino. Melissa Kassel indossa molti cappelli e ha molte voci -- questo è ciò che più mi piace."
John Barrett - Jazzusa.com

 

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Data pubblicazione: 14/08/2002





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