Jazztoldtales
Jazz e fiction, letteratura e jazz
Franco Minganti (a cura di)
Bacchilega, Imola 1997
Pubblicazione: 1997
Preziosa questa summa, anzi pedissequa trascrizione ed attenta traduzione,
degli atti dell'omonimo convegno tenutosi a Bologna nel
1995. Convegno e libro curati dall'attento ed acuto Franco Minganti
che raccolse intorno al cenacolo della cultura afroamericana, alcuni tra i più prestigiosi
studiosi e profondi conoscitori della cultura Blackness.
Di primo acchito rammarica che seminari di tale
spessore siano oramai mosche bianche, scenari didattici ritenuti – volutamente –
obsoleti, superati da solipsistici interventi, appannaggio di pochi soloni che preferiscono
sottrarsi a qualsivoglia confronto.
Il telaio su cui si innervano gli interventi degli illustri relatori,
come lo stesso Minganti afferma nell'introduzione, è la raccontabilità del jazz,
"ovvero la consapevolezza della sua esistenza e persistenza quale racconto, fiction
e immaginario, inteso nel senso più letterale di accumulazione di immagini".
Il risultato è un'opera – rimarco volutamente – preziosa, affrancata da
scatole disciplinari, che mostra come il phenomenon Jazz sia una realtà dalla
quale anche gli sciovinisti più elitari non possono prescindere. Così i saggi, corredati
da una consistente bibliografia, muovono il pensiero grazie alle acute riflessioni
di Al Young – autore di sceneggiature cinematografiche di spessore, tra le
altre occupazioni – sulla poesia e sul racconto orale; sottolinea anche le tappe
copernicane della musica afroamericana, come nel caso di
Maiden Voyage di Hancock.
David Meltzer si lancia in un breve excursus sulla letteratura jazzistica,
con le sue tinte a volte grigie e via via, passando per sottili interventi storici
(Josef Jarab, "La Forza vitale del jazz": il sax basso di Joseph Skvorecky)
ed icone letterarie (Ernesto Franco, "Como un take": Julio Cortàzar e il
jazz), nonché attraversando – inevitabilmente – la Beat Generation ed il suo apparente
gusto per il bebop, secondo l'attenta analisi storico-letteraria di Bernedt Ostendorf.
Fino a giungere, ancora con Meltzer, alla ricca filmografia jazzistica.
Un lavoro sempre attuale nonostante i quasi tre lustri passati dalla pubblicazione.
Fortuna vuole che la pertinace casa editrice Bacchilega l'abbia in catalogo, seppur
il prezzo in quarta di copertina è espresso in lire. Ciò implementa quel senso di
amarcord già nell'incipit stigmatizzato.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 04/05/2009
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