Il contrabbassista Ivano Sabatini, nella dimensione del trio insieme ad Angelo Canelli al piano Paolo Corsi alla batteria e con un programma che prevede brani originali (suoi e di Angelo Canelli) e non, ci offre un'incisione "in jazz" con feeling ed efficacia, freschezza e proprietà di linguaggio.

Il "tiro" del trio, che veleggia con prestante coesione ed intesa, non conosce remore sulla base del sospingere ed incalzare coinvolgente di Sabatini e Corsi e vede il pianismo di Canelli scorrere coordinato e compiuto, con limpido e rigoglioso dinamismo risolutivo, con giustapposizioni sbrigliate che dipanano avvincenti, fibrillano, crescono e sottolineano avanzano e tracimano ineluttabili nella loro raffinata e cristallina caparbietà.

Le coriacce e ben tornite tramature di Sabatini e l'energia ora diafana, ora robusta di Corsi lanciano i pezzi con significativa carica e stimolanti stop and go e cambiamenti di fronte, all'insegna di un panorama sonoro jazzistico inteso e combattivo, in cui non mancano inoltre le solide ed agili sortite solistiche di Sabatini, con il suo periodare discorsivamente costruttivo e pulsante.
Giordano Sellini
 

Questa pagina è stata visitata 6.346 volte Data pubblicazione: 20/01/2002 Segui @Jazzitalia Home |  Articoli |  Comunicati |  Io C'ero |  Recensioni |  Eventi |  Lezioni |  Gallery |  Annunci Artisti |  Saranno Famosi |  Newsletter |  Forum |  Cerca |  Links | Sondaggio |  Cont@tti