Un connubio già in piedi da qualche tempo, quello tra Sergio Corbini
e Stefano Franceschini che hanno affrontato percorsi comuni in formazioni
numericamente più sostanziose. Vero è che i due musicisti toscani, di respiro senese
per la comune frequentazione dei corsi di
Siena Jazz,
hanno stabilito un rapporto così simbiotico da trovarsi a braccio e condividere
gli stessi paesaggi sonori. Prova ne è "Introduction to…",
lucente lavoro apparentemente marchiato da un intimo dialogo tra due amici. Scevro
da manierismi, non cade (o scade) nell'esasperato camerismo e mette in evidenza
l'alta tensione creativa del duo nell'assolutezza dell'improvvisazione sul "campo",
senza rete. Difatti, tre composizioni sono istantanee: senza verbo proferire preventivamente,
senza alcun accordo precostituito, Corbini e Franceschini hanno costruito,
nello studio di registrazione della Fondazione
Siena Jazz,
i tre brani denominati Impro 04,
03, 01, dando piena prova del loro
affiatamento e – da subito – palesando le loro capacità caleidoscopiche. Attitudini
che emergono in tutti gli undici episodi originali che formano questo pregevole
lavoro, policromo per tempi, misure e generi. Si passa dalle libere improvvisazioni
summenzionate, alla main – title, piccola suite in tre movimenti, toccando il tango
(Mirco), le ombre crepuscolari create dalla ballad Illusion, fino a rievocare Jobim
con la personale rilettura di Retrato em Branco e Preto, qui lievemente accennata
nell'intensa improvvisazione di Ritratto d'Agosto.
Un disco dalla robusta architettura sonora che pone l'accento sulla disinvolta
tecnica strumentale di entrambi gli audaci artefici.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 10/10/2009
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