Ora briosa e solare, ora
intimista; la musica di Aldo Farias recupera attraverso un approccio jazzistico un gusto melodico e una
cantabilità propri della nostra tradizione musicale più genuina.
Per registrare il suo ultimo lavoro, intitolato "Free Hands",
il bravo chitarrista napoletano ha coinvolto i musicisti del suo collaudato quartetto costituito dal fratello
Angelo al basso elettrico, da Franco De Crescenzo al pianoforte e da
Roberto Gatto alla batteria. Rispetto al precedente album "Heart Lake" questo nuovo lavoro mostra pur nella
continuità stilistica, una maggiore chiarezza progettuale ed una significativa crescita nella definizione di una musica apprezzabile per il sapiente
equilibrio tra scrittura ed improvvisazione.
In questo progetto le influenze mediterranee ed il lirismo partenopeo convivono, infatti, in modo convincente, con uno swing dinamico ed allo stesso tempo rilassato e con l'improvvisazione
strumentale. I brani, tutti scritti da Aldo Farias, presentano diversi spunti
interessanti. "Pentatarantella" incomincia a ritmo di marcia con una tarantella napoletana e sfocia poi in un articolazione
blues. "Risvolto" (che vede in primo piano chitarra acustica e pianoforte) si basa su un elegante tema pop jazz dalla
cantabilità e dal gusto melodico Jarrettiani. "Valzer
New"
e' un brano piacevolmente danzante ed onirico.
Il lato più boppistico del CD è rappresentato invece da "Dialogo", composizione costruita su ingegnosi cambi di tempo e di
atmosfera, e da "Free Hands" un blues che presenta intrecci melodici tra chitarra, basso e
pianoforte. La dimensione più lirica emerge, infine, nei duetti tra chitarra acustica e pianoforte che danno vita ad
"Andrea", un delicato tema interamente scritto, e al malinconico
"Verso il
Mare"
.
Va segnalato poi il valido apporto dato dai singoli musicisti: Roberto Gatto
suona, come di consueto, con dinamismo, fantasia e swing, Angelo Farias
fornisce al basso elettrico un solido sostegno e si distingue per alcuni pregevoli interventi in solo,
Franco De Crescenzo evidenzia uno stile pianistico brillante ed estremamente
musicale. Dal canto suo il leader che in questa occasione abbandona la guitar synth per concentrarsi sulla
più essenziale e jazzistica semiacustica, e sullo strumento acustico dove emerge la sua formazione classica, dimostra di essere maturato sotto il profilo artistico.
Stefano Galvani
- Guitar Club |
"Rivelazioni"
e' forse il modo più appropriato per i fratelli Farias (Aldo, chitarra acustica ed elettrica e Angelo, basso);
Franco De Crescenzo piano e Roberto Gatto, batteria, di dar voce ad un
progetto amabile e raffinato come "Free Hands". Aldo, che del disco
è il protagonista (non fosse altro che per la voce della sua splendida
chitarra, essendo comunque i compagni di viaggio tutti eccellenti virtuosi come
lui), insegna chitarra jazz al Dipartimento di Musica Moderna della Domenico Scarlatti di Napoli,
ove ha anche collaborato ai seminari di Mike Stern.
Durante la sua carriera ha lavorato con artisti come Bob Berg, Maurizio
Giammarco, Tullio De Piscopo, Massimo Urbani e ha dato concerti in importanti manifestazioni come Roccella
Jonica, Euro Jazz, Positano Jazz, Euritmia, Guitar Networks e molte altre. Free Hands
è il quarto album dopo Domestic Standards, Jazz Mediterranèe ed
Heart Lake e mostra una maturità espressiva e compositiva di altissimo
livello. Già con "Rivelazioni"
si avverte una tensione creativa che circola liberamente e si esprime con grande
serenità man mano che le note sgorgano veloci o dalla chitarra di Aldo, o dal basso di
angelo (molto bello l'assolo ) o dai tasti del piano di De Crescenzo.
Di Gatto pare quasi superfluo celebrare le grandi doti di percussionista in continua
evoluzione. "Tipuana" e' fresco e vitale e riporta l'ascoltatore verso certo jazz alla Pat Metheny, esempio ricorrente che rimane difficile non accostare all'esperienza artistica di Aldo
Farias. "Pentatarantella" introduce un po' di sano humor e il risultato
è quello di una fusione molto delicata. Con "Risvolto"e
"Valzer
New"
appare ormai chiaro che qui conta il recupero di un jazz che non deve necessariamente inerpicarsi sulla sperimentazione ad
oltranza, ma che anzi fa grande tesoro del recupero della tradizione.
Più curioso ed intrigante lo splendido uso della scala esatonale in apertura di
"Dialogo". Sognante il duetto piano/chitarra acustica di
"Andrea". La litle track incita ad una maggiore libertà,
mentre con "L'Albatro" si torna a toni lirici e vicini alla
tradizione, discorso che trova pieno compimento nella commovente "Verso il mare"
che chiude il cd con grande delicatezza.
Alessandro Staiti
- Chitarre |
Invia un commento
Questa pagina è stata visitata 7.065 volte
Data ultima modifica: 05/01/2008
|
|