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MARCO COCCONI
CHIAROSCURI

1. Taras Bulba
2. Prima Di un Sorriso

3. Assolo In Barba
4. Incantesimi
5. Ricordo Perduto
6. Kyra (bass solo)
7. Conrad's Mood
8. Porto Alegre
9. (Bas)tardo Romantico

GUIDA ALL'ASCOLTO

"CHIAROSCURI" è il nuovo quintetto che ho il piacere di condurre e con cui ho inciso il disco omonimo; è anche il primo progetto a mio nome che raccoglie tutti brani da me composti ed arrangiati. La band è formata da Mauro Negri al clarinetto, clarinetto basso e sax-alto, Sandro Gibellini alla chitarra, Roberto Soggetti al piano acustico ed elettrico e Walter Paoli alla batteria. Nel C.D. ci sono nove brani che rivelano i miei gusti musicali e le mie influenze più forti; registrare con questi musicisti (che sono anche miei carissimi amici), è stata una bellissima esperienza che mi ha regalato forti emozioni e mi ha arricchito musicalmente.

"Taras Bulba" è il brano d'apertura, eseguito in trio insieme a Mauro Negri al clarinetto basso ed a Riccardo Biancoli (ospite speciale in questo pezzo) alla batteria; questi due musicisti (miei concittadini), sono stati i primi jazzisti ad "accorgersi" di me dodici anni fa, cercandomi e coinvolgendomi nei loro progetti. In tutti questi anni il mio legame con loro è stato in costante crescita e questo brano (basato sulle armonie di "Stablemates" di Benny Golson) è un mio personale omaggio a Mauro e Riccardo.

"Prima di un sorriso" è il pezzo che vede la band al completo, ed è uno dei primi temi che ho scritto (ed ancora uno dei miei preferiti). Basato sul tempo di 3/4, ha avuto la sua fonte ispiratrice in una bellissima donna che si chiama Alessandra.

"Assolo in barba"
è nato in maniera curiosa: la notte prima di registrarne il provino, era solo un abbozzo, con un tema piuttosto intricato e denso di note; il giro armonico mi piaceva, ma la melodia non era abbastanza fluida. Dopo infinite prove e variazioni ho provato a ragionare al contrario, togliendo note ed inserendo pause e misure di attesa: in pochi istanti il pezzo ha acquistato una dimensione completamente differente, semplice e funzionale. I soli di Roberto, Sandro e Walter sono poi semplicemente esaltanti per la loro forza, chiarezza e per il grande swing....!!!!

"Incantesimi"
è la ballad del disco, ed è stato uno dei pezzi meglio riuscito alla prima "take" (come del resto gran parte degli altri). Straordinarie e determinanti le interpretazioni di Mauro e Roberto che si sono prodotti in soli veramente ispirati e profondi.

"Ricordo perduto"
e "Porto Alegre" sono un omaggio alla musica brasiliana che da sempre mi appassiona; dopo aver ascoltato e suonato per anni la musica di grandi nomi quali Tom Jobim, Chico Buarque ed Elis Regina, il desiderio di scrivere qualcosa che richiamasse quelle atmosfere è stato veramente irresistibile.

"Kyra" è nato direttamente sul basso, diventando così un brano di basso solo a tempo libero: per anni Riccardo mi ha "rimproverato" di non aver composto nulla per il mio strumento o di avere solo tentato "misere opere incompiute"...!! Rimarrà probabilmente deluso chi si aspetta virtuosismi o cose simili (non rientrano nella mia natura e nelle mie capacità), ma mi auguro si possa apprezzarne almeno l'atmosfera.

"Conrad's mood" è un brano ispirato al famoso "Recorda me" di Joe Henderson, del quale conserva l'idea generale ed un giro armonico molto simile. Unico episodio che vede Mauro al sax-alto, è dedicato all'amico Corrado (che francamente con il jazz non ha praticamente nulla a che fare), ma che, a suo modo, è mio grande e simpatico sostenitore.

"(Bas)tardo romantico" è il pezzo dove l'ispirazione alla musica classica è più evidente (nonostante le mie cognizioni in questo campo siano - ahimè! - alquanto povere). Anche in questo caso l'interpretazione dei musicisti è stata "magica", toccando momenti di grande intensità. Il titolo scherzoso mi è stato suggerito da Mauro al termine di un nostro concerto, aiutandomi a rimediare ad un errore di scrittura sul bollettino SIAE.

Marco Cocconi è una persona squisita, acuta e disponibile. E' anche un musicista altrettanto squisito: lo sanno perfettamente tutti quelli (e sono veramente tanti) che lo cercano per i loro progetti o anche solo per una "gig" in qualche buon club.
Suona il basso elettrico, uno strumento che il jazzman "hard core" guarda ancora con una certa diffidenza, quasi come se Steve Swallow o Jaco Pastorius non fossero mai passati su questo pianeta. E lo sa suonare nella logica del contrabbasso, traendone cioè un suono ricco e profondo, producendo un "drive" dinamico e bilanciatissimo, sempre nel cuore della musica e al servizio del suo respiro. I suoi soli hanno la qualità narrativa del racconto, quel fluire affabulatorio che abita così lontano da ogni intento dimostrativo. Le sue composizioni, fresche e stimolanti, imprimono alla musica una direzione stringente, indirizzando la performance in modo libero e sicuro.
Chiaroscuri rivela felicemente tutte queste qualità, anche grazie all'apporto illuminante e costantemente ispirato di alcuni formidabili musicisti con cui Cocconi ha spesso collaborato e che hanno ricambiato con evidente piacere, raccontando di nuovo quale grande, meravigliosa musica sia il jazz.
Giorgio Signoretti
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Data ultima modifica: 05/01/2008





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