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Prodotto da Toni Germani, Maria Ziante Germani e Anita Guglielmi per Splasc(H) Records
Distribuito da Ird
Copertina: “Carnevale sulle montagne” di Paul Klee, 1924
Foto di Giovanni Ceccarelli
Codice: CDH947.2
Toni Germani in Trio
Blues Ballate Canzoni


1. Borderline Blues (slightly out of pitch) (Toni Germani) – 11.14
2. Intro (Marco Ariano, Giovanni Ceccarelli, Toni Germani) – 2.30
3. Mi Sono Innamorato Di Te (Luigi Tenco) – 9.22
4. Soy Pan, Soy Paz, Soy Mas (Piero – arrangiamento di Toni Germani) – 8.10
5. E Lucean Le Stelle (Giacomo Puccini) – 3.46
6. El Perseguidor (Toni Germani) – 9.26
7. Dondola Piano, Dolce Reggae (Toni Germani) – 14.58
8. Bocca Di Rosa (slightly out of teeth) (Fabrizio De Andrè – arrangiamento di Tony Germani) – 14.17
9. Last Blues (Tony Germani to Cesare Pavese) – 0.37

Toni Germani - sax soprano e alto, voce
Giovanni Ceccarelli - pianoforte
Marco Ariano - batteria, percussioni, cajon, tabla



Ai confini tra jazz e arte
di Massimiliano Cerreto

C
'è chi insegue la luce dei riflettori e chi la luce c'è la ha già dentro di se, anche se vive spesso nell'ombra. Queste ultime sono le persone cui è dedicato "Blues Ballate Canzoni", l'ultimo album del sassofonista e compositore Toni Germani. Ma perché il blues? E perché le ballate, e le
canzoni?

"Il blues cui mi sono ispirato è più una modalità dell'anima che un genere ben preciso. In merito alle ballate e alle canzoni, penso che siano due forme espressive molto congeniali alla mia indole malinconica. Ma la malinconia non è l'unico stato d'animo che ho inteso comunicare all'ascoltatore, anzi. Come immagine di copertina, ho scelto 'Carnevale sulla Montagna' di Paul Klee proprio perché mi dà un'idea di caos figurativo – unito all'equilibrio compositivo - che penso si addica molto alle emozioni spesso contrastanti, che animano sia le mie composizioni sia quelle che ho scelto d'interpretare nell'album". (Toni Germani)

E si tratta di emozioni assolutamente vere. Il disco nasce, infatti, dall'esperienza delle tournèe in Argentina e in Messico e rispecchia, quindi, tutta l'atmosfera dal vivo. "Abbiamo registrato il disco in poche ore, e la scaletta dei brani è la stessa dei concerti. Questa è anche la ragione della loro lunghezza e della libertà delle loro strutture". (Toni Germani) Il primo brano s'intitola "Borderline Blues" (slightly out of pitch). E già il titolo dice molto.

Nella psichiatria moderna, infatti, seppure non all'unanimità, sono state identificate delle personalità al confine tra la normalità (concetto, in verità, assai poco chiaro) e follia (concetto non più chiaro del precedente). Tali personalità vengono definite borderline, appunto. Alcuni studi sostengono che, in Italia, vi siano almeno tre milioni di persone che vivono questa condizione dell'essere. Ma cosa significa, per Toni Germani, l'espressione borderline?

"Innanzitutto, a differenza di quanto possa fare immaginare il titolo, non si tratta di un blues canonico in dodici battute. Il richiamo è, invece, alle forme arcaiche del blues (ascoltando la parte iniziale, sia ha l'idea di una work song – Nda). Anche in "Bocca di Rosa" si trova questa concezione del blues intesa come condizione dello spirito. E, in tema di condizione dello spirito, ho rivolto il mio pensiero alle persone che vivono nella marginalità, al mondo di quelli considerati "fuori di testa", e ai logorroici di talento, come John Coltrane, ad esempio. E, poi, ai poeti della beat generation. Un linguaggio che appare sconnesso, ma che può raggiungere picchi di grande poesia e di novità sintattica. Ecco, la mia sfida è decontestualizzare il linguaggio per renderlo legato solo all'interiorità. In altre parole, cerco di forzare i limiti semantici che vincolano la musica" (Toni Germani). Si ha un esempio di quanto detto dal musicista romano ascoltando il modo in cui interpreta i suoi assoli. Suoni, forzati, spinti e, talvolta, anche (volutamente) stonati. Da qui, anche il sottotitolo del brano: slightly out of pitch.

I brani del cantautore ligure Luigi Tenco non figurano spesso nei dischi di jazz, o che al jazz possono essere in qualche modo ricondotti. Ma, in "Blues Ballate Canzoni", troviamo una versione di "Mi sono innamorato di te", seppure preceduta da un intro che ha un carattere decisamente free. "Tutti i brani del disco, in un modo o nell'altro, li sento miei. Questa canzone di Luigi Tenco mi è sempre piaciuta moltissimo. Perché riesce a decostruire quel sentimento chiamato amore. Anzi, sembra quasi che racconti di un amore che guarda se stesso riflesso in uno specchio. Ne osserva l'immagine, i suoi limiti, eppure, allo stesso tempo, appare totale, assoluto" (Toni Germani). Da un punto di vista musicale, la si può definire una splendida ballad in cui il pianoforte di Giovanni Ceccarelli gioca un ruolo fondamentale nel rappresentare la dimensione romantica dell'amore, che viene contrapposta a quella più passionale interpretata dal sax di Toni Germani. Seppure, nel finale del brano, appare esservi una fusione dei due aspetti. Dalla tradizione melodica italiana a quella argentina.

Di un cantautore argentino (Piero) è, infatti, "Soy pan, soy paz, soy mas" (traducendo letteralmente: "sono pane, sono pace, sono di più" - Nda). "Ascoltai questo brano più di 20 anni fa, in una versione di Mercedes Sosa. Me la fecero ascoltare degli amici esiliati, ed è l'unica canzone che conosco di questo cantautore. Il testo parla di valori assoluti, quelli in cui credo anche io" (Toni Germani). Si tratta di una canzone molto melodica con un andamento latineggiante, in cui Marco Ariano mostra una grande sensibilità percussiva.

Probabilmente il brano più bello del disco è la versione di Toni Germani di "Lucean le stelle". "E' una canzone bellissima perché narra dell'amore per la vita e per una donna. La sua bellezza quasi m'intimidisce. L'ho suonata cercando di aderire alle linee espressive e dinamiche del brano" (Toni Germani). Molto classicheggiante lo stile pianistico di Giovanni Ceccarelli mentre più moderne sono le sonorità del sax. Composizione interamente scritta da Toni Germani, come anche "Borderline Blues", è "El Perseguidor". "Il titolo è lo stesso di un racconto di Julio Cortazar, scrittore argentino che ha vissuto per molti anni in Francia. Il racconto, a sua volta, è ispirato dalla figura di Charlie Parker. Tra le straordinarie capacità di Charlie Parker, vi era quella di creare una dimensione temporale diversa dall'ordinaria. Qui, mi sono divertito a giocare con la forma dell'AABA" (Toni Germani). Come anche in altri momenti del disco, anche in questo brano si percepisce un andamento latineggiante, soprattutto nella parte B. Molto presenti, infine, anche le sonorità delle percussioni di Marco Ariano.

Il concetto di abbandono, di leggerezza, di mestizia, da qui il titolo "Dondola piano, dolce Reggae". Il brano esprime evidentemente anche tristezza, e anche qui, il reggae non è quello canonico, ma più un'ispirazione. Tale composizione nasce, infatti, dall'amore di Toni Germani nei confronti di quel languore malinconico e pulsante che è tipico del reggae. Molto lungo, nella parte finale del brano, il solo di tabla: un'ulteriore testimonianza dell'atmosfera live del disco. Percussioni che, insieme al pianoforte sono molto presenti anche in "Bocca di Rosa". "In alcuni momenti del disco, c'è una forte volontà espressionista, ossia di spingere i valori espressivo-musicali ai limiti della norma. Nel caso di "Bocca Di Rosa", avevo voglia d'interpretarlo in modo giocoso e parossisitico. L'atmosfera che ho cercato di ricreare è, infatti, quella di un carnevale, e molta importanza ho dato al dialogo con le percussioni". (Toni Germani). La voce del sax di Toni Germani qui è più presente che mai, ed esprime in maniera molto efficace il senso di un festoso delirio.

Nell'ultimo brano, "Last Blues", c'è solo la voce di Toni Germani, che canta un testo di Cesare Pavese. "Lessi questa poesia da bambino ed è un'altra delle cose che fanno parte, ormai, di me" (Toni Germani). Aldilà di questi cenni sulle tracce di "Blues Ballate Canzoni", ci sarebbe ancora molto da aggiungere. Non solo sul talento compositivo e strumentale di Toni Germani, che è giunto al suo sesto album solista. Ma, soprattutto, sul suo essere un artista lontano dalle mode o dalle tendenze del mercato, e con un profondo desiderio di raccontare e raccontarsi. E la sua musica, altra cosa che lo distingue da molti, non lascia mai indifferenti. Perché è musica ai confini tra jazz e arte. Perché è musica per gente ai confini dell'essere.







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Data pubblicazione: 07/10/2005

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