fai click
qui per l'acquisto
Bill Carrothers, anima inquieta del jazz odierno mosso da molteplici dialettiche
e continui personalissimi mutamenti, offre in questi due cd, un'ennesimo
spaccato della sua poliedrica arte.
Pianista e tastierista al fianco di gente
come Dave Douglas, Scott Colley e Drew Grass, nel disco elettrico si fa subito
riconoscere per l'ispirazione a certi vincoli generazionali che tengono conto
della lezione rock-jazz degli anni Settanta. Bravo Mike Lewis al soprano nel
modale incessante di Rebellion, profondo e incisivo Reid Anderson al
contrabbasso di Voice Of People, mentre il leader, cristallino e preciso
al Fender Rhodes, dimostra perfezione e fertile capacità espositiva.
Il cd
scivola via per progressivi procedimenti come nella coinvolgente Evolution
(situazione sempre modale ma stavolta dettata dal basso elettrico), abbastanza
rappresentativa dei climi qui contenuti.
Totalmente in contrapposizione alla
bella ortodossia del lavoro in quartetto, si pone il rude colloquio in duo tra
il pianista e l'amico drummer Bill Stewart. In questo caso si assiste
all'espansione ramificata di un dialogo sempre articolato e immaginativo. Quasi
come in un carteggio asimmetrico, i due si lanciano in temi e argomentazioni
senza seguire un filo logico o continuativo. Ed è qui che la sorpresa esalta il
progetto, registrato tre anni fa e oggi saggiamente ristampato che, oltre a
comprendere brani autografi dell'eclettico pianista americano, include standard
dall'innegabile forza evocativa. Tra questi: Off Minor, Alone Togheter e
l'estrema disgregazione di Puttin'On The Ritz.
Gianmichele Taormina
Invia un commento
Questa pagina è stata visitata 5.799 volte
Data pubblicazione: 07/02/2003
|
|