Jazzitalia - Dj Fede : Back 2 The Boogie
versione italiana english version
 
NEWS
Bookmark and Share Jazzitalia Facebook Page Jazzitalia Twitter Page Feed RSS by Jazzitalia - Comunicati Feed RSS by Jazzitalia - Agenda delle novit�

La Suite Records 2008
Dj Fede
Back 2 The Boogie


1. Trouble
2. Love
3. The Morning
4. B Boy
5. Bollywood Breaks
6. Live Jazz
7. Torino Violenta
8. J.B. Tribute
9. Uno Momento
10. Jazz Down
11. Rugged Club Ranger
12. Get High This BreakBeat
13. Feelin’
14. J Dilla Tribute
15. Freaky Funk
16. Torino Violenta – Roc B.A.K.A. Dj Shocca remix
17. Torino Violenta – Superpeople remix
18. Torino Violenta – Feel Good porduction
19. Torino Violenta – Double Beat remix





D
ell'anima black di Federico Graziottin nessuno può discutere. Le sue tracce, i suoi campioni e le sue manipolazioni ruotano tutte intorno la fusion, il funk, R&B, Hip Hop, Soul e, qualche volta, a degli accenti jazz dallo swing camuffato. Brandelli di acid jazz, qui non suonato ma remixato, campionato, scorticato da tracce, sample da dischi rari, o meno, tutti ben conosciuti da DJ Fede, grazie alla sua ultra ventennale esperienza nel campo ed alla sua passione per la Black Music che abbraccia anche il cinema e le colonne sonore degli anni '70. Torino Violenta, poliziesco più o meno misconosciuto del 1977, ispira il producer piemontese ad elaborare ben sei versioni di quello che si annuncia essere un hit single delle charts d'appartenenza.

In questa avventura discografica il beatmaker è affiancato da diversi personaggi del vibrante mondo delle alchimie campionate: Dj Tsura, Ivan Bert, Dj Double S, Cato, il più "celebre" Boosta (noto ai più per la sua appartenenza ai Subsonica).

Loop e scratch esaltano un groove mai troppo morbido, a tratti "sporco" ed a tratti raffinato. Uno sguardo sempre verso il funk anni '70, punteggiato anche in eccesso, però. Tratti ripetitivi distinti solo da brevi accenti e sfumature e da più o meno sofisticate dinamiche.

Jazz Down evoca – inizialmente - i suoni dei De Phazz per poi perdersi in ostinati ipnotici.

Ma, d'altro canto, è proprio questo il grande limite delle manovre creative sui piatti: l'impossibilità di poter improvvisare. E ciò determina l'assoluta differenza tra chi "suona" uno strumento e chi "suona" (termine poco appropriato) i piatti (o cd player, che siano). Senza ombra di dubbio, anche "rubare" è un'arte e, come tale, è frutto della creazione e dell'ingegno dell'uomo.

Dj Fede, è un ottimo "ladro" ma, certo, non emoziona come Arsenio Lupin.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia













Invia un commento


Questa pagina è stata visitata 1.409 volte
Data pubblicazione: 27/10/2008

Bookmark and Share



Home |  Articoli |  Comunicati |  Io C'ero |  Recensioni |  Eventi |  Lezioni |  Gallery |  Annunci
Artisti |  Saranno Famosi |  Newsletter |  Forum |  Cerca |  Links | Sondaggio |  Cont@tti