Jazzitalia - Nick Comoglio: Acqueforti
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Transparent Music / Synepress44 - 2009
Nick Comoglio
Acqueforti


1. Cedrus Libani
2. Primavera dei Tirreni
3. La Roue de Fortune
4. Canto della Natura
5. Maria alla croce
6. Gabriel


Nik Comoglio - Hammond, tastiere
Chiara Taigi - voce soprano

Trio Torino:
Umberto Clerici - violoncello
Sergio Lamberto - violino
Giacomo Fuga - pianoforte

Orchestra Sinfonica di Rivoli:
Andrea Manco - flauto
Luigi Finetto - oboe, corno inglese
Luigi Picatto - clarinetto
Orazio Lodin - fagotto
Ugo Favaro - corno
Fabrizio Dindo - corno
Marco Braito - tromba
Marco Rigoletti - tromba
Gianluca Scipioni - trombone
Rudi Colusso - tuba
Francesco Pinetti - timpani, vibrafono
Luis Casih - congas, bongos
Paolo Rigotto - batteria, percussioni
Federico Marchesano - contrabbasso, basso elettrico
Fulvio Raduano - pianoforte
Pino Russo - chitarra classica, oud





A
lcuni dati oggettivi emergono immediatamente e con chiarezza, e cioè che Comoglio sia un architetto e che abbia un background musicale vissuto nel teatro. Trascorsi che vedono il pianista e compositore di Torino realizzare le musiche per cortometraggi (Password, del regista Pasquale Ruju), musical (La rete di Ulisse), spettacoli teatrali (Se c'è solo l'amore, con Duilio Del Prete, su musiche di Jaques Brel dal Nostro arrangiate ed eseguite in presa diretta), balletto contemporaneo (Anime di legno, lavoro che precede Acqueforti). Senza dimenticare l'avventura prog-rock con i Syndone, ovviamente. Da buon architetto riesce a plasmare le strutture musicali contemporanee con gli stilemi classici – dei quali mantiene salda l'innervatura - spruzzandoli di swing e torniture rock, creando una nuova materia, di fresco aspetto.

Il compositore torinese è qui affiancato (ed anche semplice "artifex" delle musiche) dal soprano Chiara Taigi, artista dal corposo palmarès, qui brillante interprete di Maria alla Croce, tratto da Mistero Buffo di Dario Fo; dal Trio di Torino e dall'Orchestra Filarmonica di Torino diretta da Luciano Condina e con l'ottimo cellista Umberto Clerici solista (anche componente del suddetto Trio di Torino).

Sei composizioni, tutte originali ed a firma di Comoglio che attraversano la musica eurocolta in un dialogo sempre di confine e con cenni di sintesi alla musica filmica (La Roue de Fortune, swingante nell'"agitato" introduttivo, ed anche nel terzo movimento della bella purezza di Cedrus Libani, compresa la citazione finale di Moon River). La capacità di scrittura di Comoglio è indiscutibile, con rara equità distributiva di modi maggiori e minori. Svicola dai facili richiami al tardoromantico e, dall'altra, alla Swing Era.

E' affascinata dai sapori della tradizione italica ed anche della canzone americana, senza scadere nell'ovvietà. I 14 minuti di Maria alla Croce ne sono un candido esempio: i rapidi cambi di tempo, i ritmi spezzati, gli afrori rock ed i turbamenti sentimental/classici sono un unisono.

Un bel lavoro che indica – ove ve ne fosse stato il bisogno – quanto sia "unica" la Musica.

Alceste Ayroldi per Jazzitalia













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Data pubblicazione: 07/02/2010

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