La
mia prima, vera, passione musicale è stata, nella prima metà degli anni
settanta, quella forma musicale che univa il linguaggio e l'articolazione
jazzistica alle sonorità e agli "umori" del samba brasiliano. Si chiamava "cosa
nuova" o meglio "bossa nova". I dischi e la musica di Jobim,
Vinicius, Joao e Astrud Gilberto, Stan Getz e
poi più tardi Tania Maria, Milton Nascimento...erano il
sottofondo ossessivo delle nostre giornate di ragazzi "aspiranti" musicisti.
Ora
è perlomeno singolare che (fra l'altro alla vigilia di un mio viaggio
proprio in Brasile!) Carmelo mi abbia fatto ascoltare questa nuovo lavoro
discografico: "Jazidas
Project".
Sono riandato subito con la mente a quella musica epica e alla sua
inconfondibile atmosfera fatta di saudade, quella particolare
sensazione di nostalgia euforica che diventa quasi una filosofia di vita.
Ma in questo progetto non ci sono solo gli echi della bossa nova, vi
sono fuse anche tutte le altre esperienze e passioni di questi ottimi
musicisti: il blues, il fado, il flamenco, il jazz......uniti all'estrema
musicalità della lingua portoghese, che trova in Aña una magnifica
interprete e compositrice anche grazie all'intelligente e raffinato sostegno
degli altri, mai prevaricante e sempre funzionale all'insieme.
E'
con questo spirito che si snodano i vari brani che spaziano da autori
"mitici" (Nascimento e Jobim) sino agli originali (di Aña) passando anche
attraverso uno standard (Besame Mucho).
Nonostante la varietà dei caratteri musicali messi in gioco, il
lavoro mantiene una unità sostanziale grazie al sapiente lavoro di
arrangiamento e al fatto che i musicisti si ritrovano con gran naturalezza a
lavorare al "suono del gruppo" una cifra stilistica che non manca mai
alla musica di qualità.
Un complimento sincero a Carmelo, Anna, Roberto,
Mauro e Gianni: un bel disco con bella musica e di questo….
particolarmente oggi, abbiamo bisogno.
Roberto Cipelli
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