...Lionel HAMPTON
di Giampiero Boneschi
Direi piuttosto quei giorni con
Lionel Hampton.
Sapendo del suo arrivo in precedenza preparai un brano arrangiato per la sua orchestra che intitolai
"Hamp's special" ed un "Crazy rhythm" che avevo nel cassetto.
Quando glielo dissi, mi invitò a pranzo il giorno dopo all'hotel
Continental.
Vi erano la moglie, il segretario, l'addetto al vibrafono, altri, e tante gabbie di
uccelli. Quando usciva dall'albergo, tutta la corte reggeva gabbie di uccelli.
Egli in testa con un gabbione.
Il pranzo fu interrotto per mezz'ora perchè gli venne in mente di leggere la bibbia.
Il giorno dopo aveva un concerto a Piacenza al quale non potei essere presente per l'impegno alla
televisione. Mi disse poi che aveva ordinato le prove alla notte per provare i miei
pezzi. Entusiasmo.
Quando fu scritturato per San Remo impose i miei lavori e la mia direzione.
Povero Hampton! Era proprio disarmato con "Casa bianca" et
similia. E' stato uno sbaglio dell'organizzazione.
Tuttavia ci recammo a San Remo una settimana prima per le prove. E provavamo tutto il giorno poichè doveva ricordare tutto a memoria dato che il pentagramma era sempre in conflitto con
lui. Apparteneva alla generazione di musicisti incolti musicalmente.
Io passai giorni di entusiasmo poichè egli, con lo slancio di un leone,
attaccava tutti i suoi ever green quando non ne poteva più dei brani di
San Remo.
Mi divertivo ad armonizzaglieli in modo particolare ed a sollecitargli delle
risposte. Lo stregone lasciava il suo segno! Passò il tempo e mi mandò un telegramma :"tieniti
pronto, andremo a Parigi al Palais D'Hiver: Ogni arrangiamento 80 dollari". Purtroppo non fu organizzato.
Lo rividi a New York in un locale dove suonavano in piedi appoggiati a specchi.
Mi fece un sacco di feste. Passò altro tempo e ci si rivide a Pompei.
L'anno scorso lo vidi alla televisione con Clinton, era tanto
invecchiato. Del resto...un po' anch'io. Ricordo indelebile quando mi presentò ad
Armstrong dicendogli :"Ehi pap, He is the best!"
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COMMENTI | Inserito il 16/3/2003 alle 19.37.56 da "cultura" Commento: Al "Jazz Club Lionel Hampton" c'era un'atmosfera speciale... Era il 4 gennaio 1993 e stavo per incontrare uno dei Jazz-man più grandi... Il primo vibrafonista al mondo, scoperto da Armstrong... Un omino piccolo di statuta e quasi cieco... Dovevano reggerlo in due per evitare che cadesse giu' dal palcoscenico... Il 19 luglio 1993 era all'Umbria Jazz, a Cortona! Che emozione ragazzi... Mi sono visto passare davanti tutta la mia vita, come se fossi fatto di LSD. Seduto al tavolo del Jazz Club, chiedo al manager di Hampton se fosse possibile ascoltare "Flygh Home" che ha suonato pure con Goodman... Brividi a fior di pelle... Quando l'ho incontrato... beh... vedete l'omaggio che gli ho dedicato, alla pagina web: www.photographers.it/articoli/hampton.htm
Luca Pagni | |
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Data pubblicazione: 27/02/2001
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