Le note lunghe
Se guardiamo all'arte di fare musica come costruire una grande casa, allora le note lunghe sono il fondamento. Senza una base solida, che comincia da una singola nota, tutto poi crolla. Durante il riscaldamento è il momento migliore per
concentrarsi sulla produzione di questa nota singola e sulla qualità del suono in generale. Non siamo distratti dal ritmo, dalla diteggiatura,
ne' gli occhi sono impegnati a guardare la musica scritta.
Per produrre un suono ci sono
queste fasi:
1) Preparazione
a) |
La schiena e la testa è dritta, le spalle leggermente indietro e la pancia un po' fuori. Tutto rilassato. |
b) |
Prendiamo il fiato
necessario. Per le note lunghe è meglio prima espellere l'aria, per poi riempire bene i
polmoni. E' bene notare che non bisogna gonfiare il petto ma la parte alta della pancia che corrisponde al
diaframma e alla parte inferiore dei
polmoni. Il diaframma è in tensione prima che comincia la nota e la pressione dell'aria deve arrivare fino alla lingua.
Usiamo come esempio il sistema idraulico della casa: la pompa centrale
(diaframma) è sempre accesa e quando apriamo il rubinetto (la lingua) l'acqua esce prontamente; sarebbe invece un controsenso lasciare sempre aperto il rubinetto per poi aprire l'acqua operando sulla chiusura centrale ogni volta!! |
c) |
Le labbra vanno
tenute premute insieme usando i muscoli facciali.
Minima pressione deve essere usata fra loro e il bocchino.
Troppa pressione significa poca flessibilità del labbro e poca resistenza fisica (ricordiamo il discorso già
fatto sull'importanza del fiato. |
d) |
La lingua prende posizione come per dire
"tah", normalmente sul palato (qualcuno dice sulla base dei denti inferiore) ma
comunque mai in mezzo ai denti come si insegnava tempo fa. Per le note acute, più stretta, quasi un
"ti", e per le note gravi, un più aperto
"toh". |
e) |
La gola più aperta e rilassata per le note
gravi, e più stretta per gli acuti. |
f) |
Mentalmente cerchiamo di
"sentire" la nota prima che esce. |
2) L'attacco
L'aria è già pronta sulla punta della lingua - manca soltanto
l'apertura del "rubinetto".
E' necessario che la pronuncia della iniziale "t" del "tah" sia pulita perchè è
da questo spostamento di aria che farà vibrare le labbra per
produrre il suono. Più è nitido questo attacco, più sarà sicura la nota.
Nessun altra parte del corpo si deve muovere durante
l'attacco (gli occhi, le sopracciglie, i muscoli della faccia).
3) Il sostegno
a) |
Per sostenere la nota, bisogna fare in modo che il flusso d'aria
rimanga costante, sia in termini di quantità che velocità anche quando l'aria nei
polmoni sta per finire.
La cosa più difficile è proprio
questa: fare in modo che il suono non
cambi di volume, intonazione, o qualità
sonora. Usare le orecchie. |
b) |
La nota in crescendo.
La pressione d'aria proveniente dal
diaframma aumenta
contemporaneamente alla forza fra le
labbra. |
I
vizi
Quelli che chiamo "vizi" per un suonatore sono quelle piccole cose che facciamo mentre suoniamo, magari inconsciamente, che
non ci consentono un rendimento
massimo. Possono riguardare il modo
in cui stiamo sulla sedia, come respiriamo, il modo
in cui usiamo il fiato, i muscoli della faccia, la lingua, il braccio, le mani, etc, etc. Sono convinto che qualsiasi movimento o cosa che non ci aiuta probabilmente ci ostruisce e ci danneggia. Purtroppo ci vuole poco tempo ad acquisire i vizi e molto più tempo (e
fatica) a disimpararli.
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